Prologo 2023

5 e 6 giugno 2023

Acclimatamento a Malaga

Dopo il trasferimento aereo di lunedì e le vicessitudini della nottata precedente ho optato per alcune ore di riposo prima di fare un giretto per il centro di Malaga e organizzare la visita turistica di oggi.

Malaga  è una delle pi\più grandi citta andaluse con oltre mezzo milione di abitanti. La città è affacciata sul Mediterraneo, a poco più di 100 km dallo stretto di Gibilterra, nei pressi della foce di due fiumi: il Guadalmedina, che divide il centro storico dalla città nuova, e il Guadalhorce.

Nonostante nella regione siano state trovate tracce di presenza umana fin dalla preistoria, Malaga deve le sue origini al fatto di essere stata una delle colonie fondate dai fenici di Tiro intorno al VII secolo a.C. lungo il Mediterraneo occidentale, probabilmente per le buone condizioni di approdo ai piedi del monte Gibralfaro. In epoca fenicia la città era nota come Malaka, toponimo derivato probabilmente dalla parola fenicia per “sale”, perché l’industria della salatura ai fini di conservazione delle vivande era l’attività all’epoca più importante; in altre lingue semitiche la parola “sale” è melak in ebraico e milh in arabo.

Il patrimonio storico e archeologico di Malaga è alquanto vario ed ho visitato:

Il teatro romano che rimase in attività fino al III secolo per poi cadere in disuso. Durante la dominazione araba fu utilizzato come deposito di materiale edile per la vicina Alcazaba che è situata sulla collina di Gibralfaro
Quest’ ultima è la fortezza-palazzo musulmana di epoca nasride. Si riconoscono due cinte murarie: una inferiore, più esterna, cui si accede attraverso una porta ad angolo detta Arco del Cristo, e una superiore, posta all’interno della prima. Entrambe si adattano all’orografia del terreno esaltandone la funzione difensiva. All’interno del recinto superiore si trova il palazzo moresco edificato in due tempi, XI e XIII-XIV secolo.

Dopo una ripida e lunga salita ho visitato il Castello di Gibralfaro che è posto sull’omonima collina, toponimo di origine araba che significa montagna del farò.La fortezza domina la città e il porto di Malaga ed è collegata all’Alcazaba mediante una lunga muraglia- detta La Coracha – dotata di barbacani, torri e speroni. Venne edificato nel XIV secolo da Yusuf I,su resti fenicipreesistenti.

Ridisceso ho poi visitato l’imponente Cattedrale di Malaga che è il principale edificio religioso della città. Fu edificata dove un tempo sorgeva la più importante moschea della città. I lavori di costruzione iniziarono nel 1528 e si protrassero, tra alterne vicende, per circa tre secoli.
Situata in pieno centro storico a breve distanza dal porto e dalla collina di Gibralfaro, la cattedrale si staglia nel panorama cittadino con la sua ampia volumetria. Rimane tuttavia incompiuta per quanto riguarda la torre campanaria meridionale, motivo per cui è affettuosamente soprannominata dagli abitanti La Manquita (“la monchetta”).

Non poteva mancare, alla fine, una visita al museo Picasso, la città, infatti è anche conosciuta per aver dato i natali a famoso pittore e scultore Pablo  Picasso. Il Museo, recentemente aperto, è uno dei maggiori al mondo dedicati all’artista e rappresenta il fiore all’occhiello dell’offerta museale della città.

In serata alla fine mi sono fatto ulteriori 8 km per incontrarmi con il presidente dell’associazione del Camino di Santiago per la consegna della credenziale e per i necessari consigli per il tratto del camino fino a Cordoba.

A domani, inizia l’avventura.