Km. 42 – 8 ore di cammino.
Nessun Pellegrino incontrato nel cammino, innumerevoli alla Cattedrale.
A Santiago sono arrivato.
Domani si vedrà!.

Serata noiosa, cena misera, unica cosa buona la coppa di Albarigno casero ottimo e il liquore alle erbe fatto in casa, il migliore fino a oggi.

Poi a nanna perché domani potrebbe essere il grande giorno se terrá il tempo e le gambe non mi tradiranno.

Partenza puntuale, pioviggina ma non mi faccio intimidire dall’acqua perché vada come vada andrò fino in fondo.

La tappa finale si preannuncia subito dura, a parte la lunghezza, con una serie di saliscendi di riscaldamento.

Si entra in una serie di boschi di pino e eucalipto passando alcune borgate fino a A Banderira grosso abitato agricolo frazione di Silleda.

Intanto ci sono alcuni squarci di sereno ma i soliti nuvoloni grigi minacciano ancora pioggia.

Oggi sono accompagnato dal canto dei corvi, mai così numerosi, sono neri e devono portare fortuna.

Sempre per magnifici boschi, intervallati dalle borgate di belle case sempre ornate da fiori multicolori arrivo in vista della ripida discesa verso Ponte Ulla.

In questa località si può ancora ammirare il ponte che diede vita al toponimo. Si tratta di un’opera dell’architetto compostelano Tomás del Río e data la seconda metà del secolo XVIII, il ponte della vecchia ferrovia ora affiancato da quello dell’AVE pure lui premiato come migliore opera di ingegneria civile in Galizia nel 2011 per l’arcata centrale di 168 mi di luce; a valle si trovano altri tre ponti: quello della statale, quello dell’autostrada e il più vecchio quello romano.

Prima di passare il ponte romano si trova in un oasi verde popolata da vecchie acacie, il Santuario da Virxe de Gundián, una amena cappella affiancata da 2 fonti dove i pellegrini possono fermarsi e riposare, anch’io vi sosto alcuni minuti.

Colazione sostanziosa al primo bar e ripartenza per gli ultimi duri 20 kilometri.

Con continui duri saliscendi attraversando boschi e le borgate di:

Outeiro, dove si trova una bella cappella di Santiago e una fonte barocca nonché un grande albergue per pellegrini (il paesino è disabitato e senza servizi),

Rubial, dove si trova una iscrizione nel luogo dove sostarono i due discepoli Santiago, Teodoro e Atanasio, quando traslarono la salma del santo fino al luogo della sepoltura,

Pineiro, dove inizia una lunga e dura salita per il camino real e l’ermita di Santa Lucia.

Alla fine di questa salita si passa il ponte sulla ferrovia AVE dove si è verificato lo scorso anno il grave incidente del treno, con parecchie vittime, li ricordate con fiori, bandiere e iscrizioni.

Subito dopo inizia una discesa verso Santiago con la prima vista delle torri della cattedrale, finalmente.

Non poteva mancare l’ultima salita verso il borgo antico, ma le gambe ormai vanno da sole e conoscono la strada.

In breve, per calli popolate da turisti e pellegrini, sono dinnanzi alla cattedrale in piazza dell’Obradoiro.

Chiudo gli occhi e vedo scorrere velocemente le immagini di queste lunghe giornate, il sole e gli spazi immersi dell’Andalusia e dell’Estremadura, le vallate della Castiglia e i boschi fatati della Galizia, li riapro e sono veramente arrivato a Santiago, la cattedrale è davanti me!

Sono veramente commosso, forse più della prima volta, e non riesco a trattenere le lacrime….

Per oggi non riesco a scrivere altro, l’emozione è troppo intensa.

Stasera mi aspetta una sorpresa che domani vi racconterò.

Ciao ciao.