6a Tappa Baena – Castro del Rio

12 giugno 2023

Percorsi 22 Km con 250 mt. di dislivello positivo

Per trovare un posto dove cenare ho dovuto ridiscendere tutta la città vecchia Almedina (e poi risarirla). Tutto è chiuso dopo la festa di oggi, trovo un unico bar aperto dove stavano servendo le Caracolas (piccole lumache) da accompagnare a un apertivo. Non potevo non mangiarle con un buon tinto de verano. Vengono servite in un brodo saporito alla menta leggermente piccante, ottime. In queste zone queste prelibatezze stagionali vengono allevate in grande quantità per soddisfare la domanda, c’è anche una fiera che si tiene annualmente nel mese di maggio a Córdoba, il prezzo di un bicchiere di Caracolas è inferiore ai 2 Euro e in qualche caso offerto coma tapa per l’aperitivo.

Alcune brevi note sulla città di Baena.

Baena è un comune spagnolo di 19.155 abitanti situato nella fertile Campiña. Il nucleo urbano è attraversato dal fiume Marbella, affluente del Guadajoz, che attraversa il territorio comunale.
La parte alta del capoluogo detta l’Almedina conserva quasi intatta la cinta muraria medioevale e la struttura urbanistica araba.
L’olio di oliva vergine prodotto localmente gode del marchio di origine controllata e così pure il vino della qualità Montilla-Moriles che si produce in parte anche qui oltre che a Montilla e Moriles.
Il suo nome è derivato dal toponimo Bayyana datole dagli Arabi.
L’abitato di Baena esistette già in epoca preistorica e in seguito furono gli Iberi a popolare la zona lasciando resti che documentano la loro presenza come la famosa scultura del leone iberico detto popolarmente la Leonessa di Baena e una sua copia in bronzo si trova in Plaza Palacio a Baena. Nel successivo dominio romano la città, che prese o conservò il nome iberico, di Iponuba o Iponobasi
Agli Arabi è dovuta l’attuale collocazione di Baena perché, come era loro abitudine, costruivano preferibilmente le loro città in posti elevati più facilmente difendibili. Sulla cima del colle costruirono infatti il castello le fortificazioni e la moschea, sulla quale fu poi costruita la chiesa di Santa Maria la Mayor.

Comunque ho trovato un ristorante aperto dove ho degustato una ottima insalata delle casa a base di pulpo, gamberetti, mango, pomodori e insalata servita in una forma fatta di pasta sfoglia finissima.

Questa mattina si parte con calma alle 7, la tappa fino a Castro del Rio è di soli 22 km.

Pultroppo ho dovuto, per problemi logistici (orari Bus, hostal ecc.,) annullare il viaggio a Jaen e quindi continuare su questa parte del camino Mozarabe, peccato.

Oggi colazione dopo un km perché poi non c’è nulla fino a destinazione, primo bar solo un caffè perché non hanno nulla da mangiare (il pane alle 7 non è ancora arrivato!!!!) mentre al secondo mi danno un mega panino tostato con olio, pomodoro e prosciutto, tipica colazione Andalusa la migliore finora di questo cammino.
Uscita per asfalto passando a fianco delle prime rare vigne di questo viaggio, le cantine Bodegas Jesús Nazareno SCA che fanno parte della DOC Montilla-Moriles.

Questi vini che nascono nel cuore dell’Andalusiai in un’area vinicola caratterizzata dall’unicità e dalla qualità dei suoi vini: Finos, Amontillados, Olorosos e Palos Cortados, dove si produce anche uno dei migliori vini dolci al mondo, il Pedro Ximénez.  Altri vini molto interessanti da scoprire nella zona sono i bianchi giovani e i vini in giara. Oggi è il mio compleanno e vediamo se riuscirò ad assaggiare qualcosa.

Lasciato l’asfalto si attraversano per un lungo tratto i soliti uliveti. Debbo dire che camminare in mezzo agli ulivi ti fa provare un senso di pace unico e indescrivibile!
Ai lati della strada oggi trovo moltissime piante di capperi in piena fioritura con qualche frutto già formato.

Nota negativa: nel bel mezzo degli ulivi si trova una discarica abusiva di materiali edili sequestrata per fortuna. Poco più avanti 2 pneumatici di trattore in parte sotto terra.

Poi un uliveto giovane completamente estirpato, mi sa che comincia ad avere dei problemi fito sanitari anche loro tant’è che per il resto della giornata trovo molti trattori che fanno trattamenti nonché ceppi di piante verniciati di marrone.

Uscito dagli ulivi (ma non sono finiti) percorro gli ultimi 12 km di strada asfaltata parallela al Rio Gaudajoz, affluente del Gaudalquivir ma con pochissima acqua. Area boschive adiacenti al Rio popolate da fauna avicola che si fa sentire con il suo concerto.

Per il resto ancora ulivi a perdita d’occhio, qualche fattoria con le capre e per finire, nei pressi di Castro del Rio, ho trovato l’origine di tutti gli ulivi i famigerati vivai, questo paese deve essere simile a Rauscedo ma per l’ulivo.

Arrivo in paese e solita salita al borgo vecchio, imbadierato per il Corpus domini. Sete da morire e tutti i bar chiusi il lunedì, esattamente come l’altro volta che sono venuto qui! Comunque alla fine ne trovo uno e riesco a dissetarmi prima di trovare l’hostal di oggi, ottima sistemazione e ottimo prezzo.

Pranzo completo alla modica cifra di 10 Euro in compagnia del pellegrino (nonno) spagnolo comosciuto ieri a Baena.

Ora sono stufo di scrivere e me vado a fare un giretto in paese (del quale vi scriverò domani),

ciao ciao.