34a Tappa – Olveiroa – Finisterre (primo km zero)

Percorsi km 38.

Visita turistica al piccolo paesino di Olveiroa, penso sia il luogo dove si trovano il maggior numero di horreos in pietra così ben conservati. L’arredo urbano è stato completamente rifatto in questi anni così come la chiesetta di Santiago Apostol è stata restaurata. Passo davanti all’albergue municipal che è affollato di pellegrini, la gran parte sono giovani; anche l’albergue dove sono alloggiato è ora tutto esaurito, quando sono arrivato ero il primo della giornata. Cena leggera e prima e di andare a dormire arrivano altri 6/7 giovani, scannati dal cammino (dove vanno a queste ore?), comunque trovano una sistemazione anche per loro.

Stamani il bar alle sei è aperto per cui faccio colazione, qui abbondante ad un prezzo giusto. Saluto il titolare, che l’anno scorso ho scorrazzato Giulio infortunato fino a Muxia, il quale nel commiato mi dice: arrivederci al prossimo anno. Sarà difficile.

Partenza al chiaro di luna, erano molte giornate che non la vedevo, con una leggera nebbia che mi accompagnerà per un paio di ore. Anche a Logosa hanno fatto un nuovo arredo urbano e anche rimodernato l’albergue con bar annesso già aperto. Si passa poi Hospital, che ora dopo qualche secolo ha un nuovo albergue, passando a fianco di una raffineria di idrocarburi che spara fiamme.

Lasciato il bivio per Muxia comincia  la lunga traversata per boschi di pini e prati incolti che mi porterà in vista dell’oceano non senza essermi fermato alla chiesetta della Madonna delle Neve.

Oggi ritrovo i conigli selvatici che se ne stanno in mezzo alla strada e molti uccelli di tutte le specie. I prati sono fioriti ed il paesaggio è di tutte le tonalità di verde, rilassante.

Giunto sopra Cee, nei pressi di un antico cruceiro, si intravede per la prima volta l’oceano: era ora. Inizia qui la breve ma ripida discesa su percorso accidentato verso il paese ed il mare per passare poi vicino al piccolo porticciolo; a quell’ora c’è la bassa marea. Corcubion sembra la continuazione di Cee ma il percorso qui si inerpica sulla parte vecchia del paese passando davanti alla bella chiesa. Si continua poi per erto sentiero fino a collegarsi alla strada di Finisterre che si segue per alcuni km. Oggi, domenica, e i furgoni del pane fanno le consegne casa per casa e bei bar e ristoranti, ne sto seguendo almeno due.

Finalmente si intravede in lontananza Finisterre ed il faro. Con paio di duri saliscendi si raggiunge la lunga spiaggia che si abbandona subito per inoltrarsi nella pineta, quest’anno è ben pulita, fino a raggiungere il paese, dove sosto per una meritata birra con panino, prima della salita finale al faro. Rifocillato riparto con le ali ai piedi e in meno di mezz’ora divoro gli ultimi tre km.

Oltrepassato il cippo del km zero mi dirigo sulla scogliera dove finisce la terra, davanti e in parte a me c’è solo l’oceano e una sensazione di pace assoluta in questa giornata splendida anche  meteorologicamente: splende il sole. Molti turisti e qualche pellegrino, quelli arrivati ieri hanno già bruciato qualche indumento, provvedo anch’io. Mi fermo un po’ di tempo a guardare l’oceano e a godermi la soddisfazione di essere lì ancora una volta, se domani non pioverà tornerò come turista, ma non sarà la stessa cosa.

Foto di rito sullo scoglio, al faro e al cippo del km zero e poi discesa verso l’hotel, sempre il solito ma molto migliorato pur mantenendo prezzi veramente modici.

Ora è quasi ora di cena e esco per una passeggiata fino al porto dove conosco un buon ristorantino…..

A domani (prima e unica giornata di riposo).