Il Cammino 2021

Camino de Madrid – Francese – Salvador – Primitivo – Muxia/Finisterre

E anche quest’anno, per fortuna, si può partire!

La terra di Spagna mi chiama e io, come al solito, rispondo presente.

Dopo il terribile periodo del virus e delle conseguenze che ha portato, si è aperta una fase che grazie ai vaccini, speriamo ci porti fuori da questo lungo, difficile e doloroso tunnel.

Riprendo quindi l’idea, che non si è potuta concretizzate nel 2020, di percorrere una serie di cammini concatenati tra loro che alla fine porteranno sempre alla Cattedrale di Santiago.

Sono: Il camino di Madrid, alcune tappe del camino Francese, il Camino del Salvador, il camino Primitivo e il solito finale fino all’oceano.

2021 – Anno santo

Il 2021 è un anno particolare in quanto si celebra l’Anno Santo Compostelano, che causa Covid sarà esteso anche al 2022 e spero di raggiungere Santiago proprio nel giorno della festa del Santo: il 25 luglio.

L’Anno santo è un anno il cui la festa di san Giacomo, che ricorre il 25 luglio, cade di domenica. Tale ricorrenza si verifica con una cadenza regolare di 6, 5, 6 e 11 anni. Questo porta a circa 14 anni santi ogni secolo. Gli ultimi quattro anni santi sono stati il 1993, il 1999, il 2004 e il 2010.

La creazione dell’Anno Santo a Santiago risale al XV secolo. Si ritiene che il primo nella storia sia stato il Giubileo del 1428, o forse quello del 1434, entrambi indetti dall’arcivescovo Don Lope de Mendoza.

Durante tutto l’anno santo i pellegrini che lo desiderano possono ottenere l’indulgenza plenaria (perdono dei peccati) in qualsiasi giorno. Ottenere l’indulgenza plenaria è conosciuto anche come ottenere il Giubileo.

Camino de Madrid

Il Cammino di Madrid è lungo 320km e copre il tratto che dalla capitale spagnola va a Sahagun, cittadina posta esattamente a metà del Cammino Francese.

Il Cammino di Madrid è uno dei percorsi jacobei in assoluto più facili. Tranne che per il primo tratto fino a Segovia, il Cammino si sviluppa su dislivelli praticamente inesistenti, che permetteranno al pellegrino di coprire distanze più ampie e in meno tempo.

In generale, le uniche difficoltà per il viandante saranno la segnaletica, spesso scarsa e ambigua, e i pochi pueblos attrezzati lungo il cammino, che lo costringeranno a caricare lo zaino di molta acqua e cibo.

Cammino molto solitario e percorso ogni anno da pochissimi pellegrini, il Cammino di Madrid metterà a dura prova il viandante, costretto a percorrere lunghissimi tratti spesso in completa solitudine.

Si sviluppa quasi interamente su terreno pianeggiante. Camminando su piste bianche e di terra ci si ritrova circondati da pinete e immensi campi verdi, spesso coltivati a cereali. E davanti una pista che continua dritta per chilometri e chilometri, senza nascondersi mai, ma accompagnando il viandante fino al paese successivo.

La bellezza di questi luoghi sta soprattutto nell’estrema solitudine e pace nella quale sono immersi.

I colori poi, così vivi e intensi, mutano ad ogni stagione. Il verde della primavera si accompagna al rosso dei papaveri in mezzo ai campi. D’estate tutto si fa dorato, per poi scurirsi in autunno e ricoprirsi di bianca brina in inverno. Insomma, un’esplosione di bellezza e pura natura.

Ma il Cammino di Madrid non è tutto qua. Il primo tratto infatti vede il sentiero inerpicarsi su, in montagna, fino al Puerto de la Fuenfria. Un paesaggio decisamente diverso da quello che ci si aspetterebbe, ma che regala panorami incredibili e da la carica per affrontare i km successivi.

Camino del Salvador o di San Salvador

Il Camino di San Salvador da León a Oviedo attraverso la Cordigliera Cantabrica: 122 km di natura incontaminata e sentieri di montagna.

Il Camino nasce più di mille anni fa, creato col preciso scopo di permettere ai pellegrini diretti a Santiago di rendere prima omaggio al loro Signore, secondo il famoso detto “Quien va a Santiago y no va al Salvador, visita al criado y deja al Señor”.

Pregare davanti al preziosissimo Sudario di Cristo e alle altre reliquie era infatti un gesto che sempre più pellegrini compivano, prima di incamminarsi sul Cammino Primitivo e dirigersi a Compostela e al sepolcro dell’apostolo Giacomo.

Il Camino di San Salvador è quindi l’unico in Spagna a non far parte dei Cammini Jacobei.

Inoltre è il solo che può concedere l’indulgenza plenaria senza che sia dichiarato l’anno santo: il pellegrino dovrà però raggiungere la Cattedrale di San Salvador, a Oviedo, tra il 14 e il 21 settembre, ovvero tra la festa della Santa Croce e quella di S.Matteo.

E’ un percorso di straordinaria bellezza, meta ideale per gli amanti della montagna e della natura incontaminata.

Attraversa la Cordigliera Cantabrica raggiungendo i 1568m d’altezza. I molti chilometri di asfalto si intervallano a un cammino che è soprattutto di terra ed erba, di sentieri tra i boschi e stradine di montagna.

Quando per l’elevata altitudine gli alberi si diradano il paesaggio davanti a noi è mozzafiato, ampio e aperto non vedi altro che cielo, e vette a perdita d’occhio. Ci sei tu e intorno solo natura, la nostra più fedele compagna di viaggio. La prima metà del cammino si svolge infatti oltre gli 800 metri d’altezza e vede dislivelli molto impegnativi, a volte dell’ordine di centinaia di metri. Da Pajares si comincia a scendere, rimanendo intorno ai 300m di altezza fino ad Oviedo

Il Cammino di San Salvador nasce agli inizi dell’XI secolo in un periodo di forte espansione cristiana a danno delle truppe arabo musulmane, che nel 700 avevano conquistato quasi tutta la penisola.

Per meglio controllare i nuovi territori il re delle Asturie Alfonso III decide di trasferire la nuova capitale da Oviedo a Leon: è l’anno 910 e da questo momento in poi il regno viene ribattezzato Astur-Leonés.

Oviedo si ritrova così spogliata di quell’influenza politico culturale che da oltre due secoli la contraddistingueva, e che le aveva permesso di essere protagonista nella storia della Spagna e dell’intera Europa.

Certo, era la città da cui era partito il primo cammino jacobeo della storia – cammino primitivo – quando sotto il re Alfonso II El Casto era stata scoperta in Galicia la tomba dell’apostolo Giacomo.

Ma la riconquista di nuovi territori più a sud e la loro messa in sicurezza aveva permesso di creare un nuovo cammino – il cammino francese – che collegandosi alla Francia, attirava fedeli da tutta Europa, diventando in breve tempo il cammino jacobeo più percorso.

Il 14 marzo 1075 accade un fatto storico-religioso molto importante.

Un documento oggi contenuto nell’archivio della cattedrale di Oviedo ci informa che in quella data il re Alfonso VI presenziò all’apertura di un’arca lì custodita, e verificato il prezioso contenuto, ordinò che venisse catalogato e che l’elenco venisse inciso sul rivestimento d’argento scelto per adornarla.

Tra le tante reliquie ivi contenute fu il sudario di Cristo ad attirare le maggiori attenzioni: un piccolo telo di lino usato per coprire il volto di Gesù dalla morte sulla croce sino all’arrivo nel sepolcro, dove, ormai intriso di sangue, sarebbe stato messo in disparte per avvolgere il corpo con un sudario più grande e pulito.

Trasportata, secondo la tradizione, da Gerusalemme a Toledo e infine al Monsacro, l’arca sarebbe stata portata dal re Alfonso II nella vicina Oviedo, e qui custodita in una cappella del palazzo reale appositamente dedicata, quella Cámara Santa che oggi fa parte della Cattedrale di San Salvador.

Oviedo accrebbe così la sua fama e divenne uno dei luoghi di peregrinazione più importanti.

Fu quindi necessario creare il Cammino di San Salvador, un tragitto che la unisse alla capitale del regno e che desse ai pellegrini la possibilità di dimostrare la propria devozione al Signore prima che al suo apostolo, facendo proprio l’antico detto “ Quien va a Santiago y no va al Salvador, visita al criado y deja al Señor” ( Chi va a Santiago e non al Salvador, visita il servo e non il Signore).

Camino Primitivo

Il Camino Primitivo: 320 km lungo il primo pellegrinaggio jabobeo della storia, che da Oviedo giunge a Santiago tra montagne e boschi.

Parte dalla bellissima città di Oviedo, capoluogo del Principado de Asturias. Qui si incrociano altri due cammini: una variante del Cammino del Nord, e il Cammino di San Salvador, che proprio a Oviedo ha la sua fine naturale.

Il cammino attraversa due regioni spagnole, il Principato delle Asturie e la Galizia, entrambe molto boschive e montagnose. Si cammina per quasi tutto il tragitto su sentieri di terra e roccia, spesso accanto a rivoli e corsi d’acqua, incrociando solo raramente l’asfalto e solo nelle ultime tappe.

Proprio per le caratteristiche morfologiche dell’ambiente, il Camino Primitivo è un percorso dalla difficoltà elevata, con dislivelli importanti e con tappe quasi sempre obbligate

Il Cammino Primitivo, contraddistinto da un tracciato montagnoso e boschivo, non attraversa grandi città ma piccoli pueblos e cittadine, probabilmente ricalcando l’antica calzada romana che da Lucus Augusti ( Lugo) portava a Lucus Asturum ( Lugo de Llanera).

Storia del Cammino Primitivo

Nel 711 infatti gli arabi musulmani, sulla scia di una dirompente avanzata dall’Arabia lungo tutta la costa nordafricana, invasero e conquistarono l’intera penisola, allora visigota, ad eccezione della zona oggi chiamata Asturia, che per la sua particolare posizione geografica era di difficile accesso alle truppe nemiche. Si trovavano infatti protette a nord dall’oceano e a sud dalla Cordigliera Cantabrica, con vette che in prossimità dei Picos de Europa superavano i 2000metri.

Il Regno delle Asturie nasce in seguito alla vittoria, avvenuta nel 722, della leggendaria battaglia di Covadonga, quando secondo la tradizione un condottiero di nome Pelayo guidò alla vittoria le esigue forze asturiane contro un esercito arabo di più di centomila uomini. Le sue gesta fecero di lui il simbolo della Reconquista, che animò gli animi non solo dei contemporanei ma di tutti coloro che nei secoli successivi avrebbero combattuto per una Spagna libera e cristiana.

Nel IX secolo gli arabi sono ancora in Spagna, ma il Regno delle Asturie è diventato più forte e combattivo. Nell’anno 814 è guidato da un re, Alfonso II el Casto. Fu lui che quell’anno, dopo aver ricevuto notizia della scoperta del sepolcro di San Giacomo, raggiunse con la sua guarnigione quelle terre. Un viaggio per rendersi testimone di un fatto miracoloso che avrebbe cambiato le sorti non solo di quel piccolo regno ma di tutta la Spagna, e che avrebbe nei secoli dato vita a uno dei pellegrinaggi più famosi della storia. Nasce così il primo cammino Jacobeo della storia, oggi chiamato Cammino Primitivo.

Il tragitto percorso ricalcava molto probabilmente l’antica calzada romana che da Lucus (Lugo) portava a Lucus Asturum ( Lugo de Llanera). Documenti antichi e studi recenti ci fanno oggi supporre che il percorso attuale riproduca abbastanza fedelmente quello originale.

Camino Muxia – Finisterra

Il solito epilogo di circa 120 km attraverso la Galizia più selvaggia, per raggiungere quella che gli antichi chiamavano Finis Terrae, l’ultimo lembo di terra fino ad allora conosciuto.

Le sue radici affondano infatti in un’epoca precristiana, quando Finisterre, per i romani Finis Terrae, e Muxia rappresentavano la fine del mondo conosciuto, il lembo di terra più occidentale nel quale ammirare l’ultimo tramonto possibile.

Alcuni sostengono che sia da qui che deriva il nome “Costa de la Muerte”, a indicare la morte del sole, o della terra conosciuta.

Oggi si pensa alla pericolosità delle sue acque e delle sue impervie scogliere, che tanti naufragi e morti hanno provocato, ma non è da escludere un significato più antico.

E’ presumibile che già nel X secolo, coi primi pellegrinaggi, chi arrivava a Santiago proseguisse poi fino alle coste galiziane, per contemplare la fine del mondo conosciuto.

Di fronte a questo fenomeno “ pagano” la Chiesa si appropriò di questi luoghi e li cristianizzò. Il Codice Calixtino, del XII secolo, legò indissolubilmente Finisterre e Muxia all’opera di evangelizzazione di San Giacomo in Spagna, creando i presupposti per un vero e proprio pellegrinaggio.

Venne quindi eretto a Finisterre il Santuario del Santo Cristo, mentre a Muxia quello della Virxe da Barca o Nosa Señora da Barca. Quest’ultimo si trova nel luogo dove secondo la tradizione la Vergine Maria sarebbe apparsa a san Giacomo a bordo di una barca, per dargli sostegno e incoraggiamento nella sua predicazione.

Nonostante il forte impatto che la religione ebbe su questo Cammino, quello di Finisterre e Muxia conserva oggi un forte richiamo mistico, ancora idealmente legato agli dei pagani del sole e della terra.