Km. 30 ore 6.15 di cammino.
Zero pellegrini incontrati.
A Santiago mancano Km. 1.066 circa
Ieri sera sono uscito a fare una passeggiata per Jerez (alla fine almeno altri 5 km) alla ricerca dell’inizio della tappa odierna. Trovata la freccia di riferimento sono tornato in centro per visitare l’unica chiesa aperta: quella del convento de Santo Domingo dove è esposta la Madonna che vedete nella foto.
Poi ho provato a visitare la cattedrale e l’Alcazar, ma come sempre tutto chiuso.
Sul retro della cattedrale di trova il monumento a Manuel Maria Gonzales fondatore di una delle maggiori cantine di tutta la Spagna: “Tio Pepe – Gonzales Byass”.
Le cantine e vigneti si trovano a ridosso della cattedrale, si possono visitare e anche girare con un trenino, ma ovviamente esta serrado.
Per consolarmi mi fermo in un bar e ordino ovviamente un Tio Pepe, il classico per eccellenza, ma abituato ai nostri vini bianchi devo dire che sono rimasto profondamente deluso: è una via di mezzo tra il vermouth e l’aceto, insomma fa schifo.
Approfitto per cenare e sistemare la bocca con uno sherry Pedro Ximénez rosso che invece è straordinario.
Quindi a nanna.
Oggi partenza alle 6.30, la città si sta piano piano svegliato e accompagnato dalle frecce gialle percorro i lunghi viali fino alla periferia. I viali sono molto curati, hanno la pista ciclabile e sono ornati con degli aranci nei lati esterni (ogni tanto trovo un arancia per terra, chissà se qualcuno le raccoglie?) e al centro da 2 file di palme.
Arrivato in periferia, dove servono, le frecce scompaiono, in qualche modo passo la zona industriale ed arrivo a Guadalcacin, dove ricompaiano le frecce che mi terranno stavolta compagnia fino alla fine della tappa.
Percorro tutto il lato sud dell’aeroporto, dove atterrano alcuni jet di compagnie sconosciute e attraversata l’autostrada inizia il lungo percorso sulla pista sterrata parallela alla stessa.
Ovviamente per oltre 10 km non si vede ombra e il sole comincia a battere. Il percorso è tutto sommato piacevole e sul lato destro si susseguono campi a perdita d’occhio di granoturco, soia, girasole e frumento, le foto sono esplicative.
Il lato sinistro, la zona a margine dell’autostrada ricca di vegetazione e arbusti ed ogni tanto macchie di piante grasse (sembrano piccoli cactus) è abitata da una tribù di coniglietti che attraversano la sterrata come razzi e entrano nei campi o si rifugiano nelle tane sul margine dell’autostrada.
Inizia una sfida per fotografarli e alla fine ci riesco, guardare le foto per credere, comunque ne ho contati più di 100, pensa che spiedini.
Al 20o km. si passa dall’altro lato per un sottopasso e si cammina a fianco della prima grande vigna:Santa Lucia, dalla altra parte è in corso la mietitura.
Si attraversa tutto il parco acquatico della Sierra di Gibaldin, salita e discesa nonché giro del globo seguendo le frecce, e si arriva al pueblo de El Cuervo.
Trovato posto alla Pensione Santa Ana, camera 3 letti con bagno a 15 euro.
Un paio di Cruz Campo e finalmente un panino serio e così posso farmi una doccia e curare la prima vescica (e spero ultima).