Km. 35 – 7,10 ore di cammino.
Zero pellegrini incontrati (5 ciclisti)
A Santiago mancano Km.727 circa
Ieri sera, verso le 17.30, con un caldo torrido ho visitato con la messicana i principali monumenti romani della città di Mérida, in modo particolare il teatro, l’anfiteatro e il tempio di Diana. Sono monumenti fantastici!
Non riesco ancora a capire come facessero con le conoscenze e i mezzi di 2000 anni fa a realizzare tali monumenti e con quella precisione!
Cena in un locale del centro raccomandato dalla ospitalero, ottima per un primo festeggiamento del mio compleanno, almeno non ero solo.
Notte da incubo nel molino che di notte è veramente “caliente”, ho dormito veramente poco, tanto è che alle 6 ero già pronto per partire.
Uscendo da Mérida si possono ammirare i resti dell’acquedotto romano, altra opera notevole, l’ Acueducto de los Milagros portava in città l’acqua raccolta dallo sbarramento di Proserpina. Restano per una lunghezza di 827 metri le arcate alte 25 metri ciascuna.
Salgo e giungo allo sbarramento e lago di Proserpina, un bacino artificiale semore di’età romana che raccoglieva l’acqua per la città; anche qui si può ammirare la diga ancora perfettamente in funzione: come avranno fatto?
Si prosegue sul lungo lago per strada asfaltata, in mezzo ai pascoli e alle querce che mi accompagneranno per tutto il giorno, fino a incrociare il sentiero.
All’inizio del sentiero ho incontrato i primi tori del cammino, sono neri e forse destinati alle corride, poi mucche di vario colore.
Faticosamente, oggi ho un anno in più, raggiungo il paesino de El Carrascalejo che colpisce per la cura dell’arredo urbano e la maestosità della chiesa della Consolazione in contrasto con la desolazione del territorio circostante; non c’è anima viva a parte i ciclisti che passano e salutano.
Raggiungo brevemente Aljucen altro paesino, però vivo, dove faccio colazione e acquisto i viveri per gli altri 21 km che mi attendono. Curiosità: nel paese c’è una casa rurale con tanto di terme e massaggi, quasi quasi…..
Dopo un paio di km di asfalto inizia il percorso sterrato tra le vie pecuarie e sentieri del Parque Natural de Corinaldo, dove trovo prima un tratto di solo terreno incolto con querce e sassi di granito enormi e poi solo di querce, penso che i sassi li abbiano usati in romani per costruire il ponte di Traiano del quale ho incrociato solo ruderi.
Il sole picchia e la temperatura elevata comincia farsi sentire lungo questi tracciati, oggi sono spariti anche gli uccelli!
Dopo una breve sosta incontro una pecorella smarrita, chissà dov’è il gregge? Un paio di km, ancora, incontro le sue sorelle, del pastore non c’è ombra (forse è all’ombra).
Passata la Cruz de San Juan, antica croce in pietra in corrispondenza di un incrocio, essa è anche nota come “la Cruz del nino muerto” perché la leggenda vuole che sia stata eretta in memoria di un bambino sbranato dai lupi; inizia una dura salita su terreno sconnesso e sassoso, in cima alla sella, ci sono frecce gialle per tutti i gusti: a destra a sinistra, dritto: un bel casino. Opto per quelle che portano a un hostal, sono disidratato completamente, e dopo un paio di km, eccolo proprio di fronte a me dietro una gasolinera (stazione di servizio), non farò un metro in più!
Cameretta per pellegrino con box doccia incorporato a 20 euro + lavano anche i panni.
Un bel piatto di calamari fritti e verdure, 2 birre e poi si può fare la doccia e un meritato riposo.
Festeggerò il compleanno a cena da solo, ma sono sicuro che tutti voi mi sarete vicini; CIN CIN!
Grazie a tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri oggi, con telefono SMS ecc., festeggeremo sicuramente al mio ritorno.
Ciao ciao.
