31a Tappa – Silleda – Santiago de Compostela

Percorsi km 41.

Altra ottima cena con una abbondante zuppa di lenticchie alla galega e un asado di prosciutto accompagnato da pimientos del padron alla piastra e ottimo vino rosso. A nanna di corsa perché domani è il grande giorno! Controllo delle previsioni del tempo: pioggia garantita.

Risveglio con il rumore della pioggia e del forte vento: sarà una bella giornata. Verifica del radar meteo: piove solo nella zona di Santiago per cui mi preparo con la tenuta antipioggia, sarà comunque una grande lavata ma nulla può fermarmi ormai. Ho studiato la mappa ed i primi km al buio li farò sulla nazionale posto che il cammino scorre quasi parallelo; è una ottima scelta perché mi consente di andare veloce e sicuro nonostante il tempo pessimo.

Pioggia continua ma tenue con forti raffiche di vento fino ad entrare nel bosco sono un po’ riparato. Nel bosco da oggi cominciano a farla da padroni gli eucalipti sempre più numerosi, molti anche i pini e i castagni. Spariscono i meli, ieri molto numerosi e ricompaiono le viti nei pressi delle numerose borgate che attraverso; in maggioranza uva bianca ancora cruda ma anche qualche vite di rosso e di fragolino, tutte comunque coltivate a pergola.

Sì scende poi ripidamente a Ponte Ulla passando per il santuario de Nuestra Señora de Gundian, situato in una amena valletta sotto il gigantesco ponte della ferrovia AVE, dove mi fermo un attimo. Passato il ponte mi fermo a colazione oggi doppia al prezzo di una ma mi garantisce tutta la potenza necessaria per la seconda metà di questa lunga tappa.

Passata la nazionale, riprendo ora ovviamente in salita per boschi fino a giungere a O Outerio, borgata di quattro case più cappella del Santiaguiño e relativa fonte del XVI secolo, poco oltre è fuori dal mondo si trova l’albergue per i pellegrini, no comment per la scelta. Rientro nei boschi in direzione del Pico Sacro con la inconfondibile cima piramidale è uno dei monti sacri della Galizia.

Terminati i bei boschi intervallati da campi di mais e girasole e oggi continuamente sferzati dai venti e dalla pioggia, passo con continui saliscendi divrrse belle borgate abitate, fino a giungere al paese di A Susana alle porte di Santiago. Ora inizia la forte e lunga salita per il cammino Real che mi porterà in cima al colle che sovrasta la città, il tempo si scatena e ora piove a dirotto. Passo una serie di alti pergolati di uva stesi tra le case e arrivo al ponte sulla ferrovia dove è avvenuto un paio di anni fa il grave disastro dove sono morte molte persone ora ricordate sul ponte con foto, oggetti vari e bandiere, anche lì mi fermo un attimo per un pensiero.

Poco innanzi si intravedono tra la pioggia le torri della cattedrale, ormai manca poco! Discesa e ultima salita tutte con le ali ai piedi, tolgo l’impermeabile per godermi in libertà l’entrata in piazza dell’Obradorio e finalmente ci sono.

Come sempre raggiungere la meta è una forte emozione, ogni volta diversa, e nemmeno il brutto tempo la può rovinare. Mi servono alcuni minuti sotto la pioggia per rendermi conto di essere effettivamente al cospetto del Santo dopo tutta la strada percorsa, mi sembra ieri di essere partito da Valencia!

Foto di rito e poi subito a trovare un ricovero per una doccia calda oggi quanto mai necessaria.

Una volta sistemato ho dovuto fare una ora di coda alla officina del pellegrino, sotto la pioggia ora torrenziale, con gli altri pellegrini per lo più annegati al riparo del para agua recuperato in hotel, per il rilascio della Compostela e del certificato della distanza percorsa.

Finalmente poi sono riuscito a bere una buona birra con mezzo panino e a scrivere queste quattro righe.

A domani, non è ancora finita.