10 Tappa – Villalon de Campos – Santervas de Campos – Santervas de Campos – Sahagun

30 giugno 2021
Percorsi 37 km in 6 ore e 40 minuti
Dislivello positivo: 250 mt
Bella giornata di sole, vento forte e gelido da est al mattino, vento sostenuto durante la giornata, 25 gradi circa.

Aperitivo in Plaza Mayor in attesa della cena, la festa è finita e non c’è quasi più nessuno in giro. Ottimo rosato di unazona vinicola di qui che non conoscevo: “Cigales”
Cigales è una denominazione di origine vinicola della comunità castigliana e leonese . Il suo nome deriva dal suo nucleo principale, il comune di Cigales. L’altitudine media dei vigneti è di 750 metri, i terreni sono sabbiosi e calcarei con pochissima sostanza organica. Il clima è continentale con una temperatura media annua di 12º, la piovosità media annua è di 400 mm. I rostai hanno una grande tradizione a Cigales, sono un uvaggio di uve Tinta e Blanca: Tempranillo, Garnacha, Verderio, Albino.

C’è poi un statua di una Signora che va al mercato con una cesta di formaggi, Villalon è famoso per i suoi formaggi ed ha anche un museo dedicato. È un formaggio fresco , che come regola generale prevede che venga consumato subito. È per questo motivo che viene venduto lo stesso giorno in cui viene prodotto, non potendo essere conservato per più di due giorni. Questo formaggio è legato poi all’origine del formaggio a gamba di mulo. È prodotto con latte di pecora ed a volte viene mischiato con latte di mucca. Viene prodotto sotto forma di cilindri (il nome della gamba del mulo deriva dalla sua presentazione). È un formaggio privo di crosta, essendo la pasta morbida e compatta. Ha un sapore dolciastro leggermente amaro utilizzo principalmente come ingrediente nelle insalate , nella preparazione di dolci , sia da solo che accompagnato da mele cotogne oltre che confetture.

Finalmente alle 9 si cena. La cena è abbastanza scarsa ma accompagnata da un buon rosado che ben si accompagna con il coniglio in umido.

Partenza alle 6, freddo boia con vento forte da est che mi accompagna in mezzo ai campi di cereali: frumento, orzo e avena e quelli di girasole fino al paesino Fontihoyuelo, 39 abitanti, il comune più piccolo di Spagna. Dotato di tutto: Chiesa, campo giochi, Wifi pubblico, municipio con Sindaco e operaio comunale che sta pulendo le strade (la strada) che mi saluta e mi chiede se ho bisogno di qualcosa. Ci sono alcune case nuove con tanto di impianto di videosorveglianza. Il nome deriva dal termine Fonte Foyolo, che in antico Leonese significherebbe fontana nel foro poiché il paese si trova in una conca e possiede diverse sorgenti naturali. Paese comuqnue ricco di storia.

Continuo sempre per campi ma con molto verde per la presenza appunto delle sorgenti fino a Santervas de Campos, paesino di poco più di 150 anime con una chiesa imponente. Deviazione per entrare in paese e dal nulla esce una signora e mi indica che l’albegue è aperto saluto e ringrazio e mi dirigo lì. Nell’albergue situato in un palazzo comunale trovo Vicente, l’ospitalero dell’associazione del camino di Madrid che mi offre la colazione, mi timbra la credenziale e con lui passo una buona mezzora a parlare delle esperienze dei cammini. Grazie.!

In un elenco di località citate per la prima volta nell’XI secolo, vediamo comparire Villa Citti, forse edificata alla fine del X o all’inizio dell’XI secolo. All’inizio del XII secolo, era già elencato come ostello o ospedale, dando il nome, in parte, a Sant Herbás. Ciò significherebbe che l’ostello funzionava come comunità cristiana con monaci, il nome del luogo deriva pertanto da quello dei santi martiri del II secolo, Gervasio e Protasio .
Il paese diede i natali al conquistatore Juan Ponce de León , scopritore della Florida. Monumento e museo si trovano davanti e nelle cantine del palazzo che ospita l’albergue.

Riprendo il cammino prima su strada e asfaltata per inoltrarmi poi di nuovo per campi fino al paesi di Arenillas de Valderaduey, altra piccola villa con un eremo ed una chiesa con campanile distante e in rovina. Trovo una fonte nel campo giochi dove sosto per la pausa piedi e trovo anche un vecchietto che rientrava in bici dai campi con il quale scambiare 4 chiacchiere.

Riprendo costeggiando il Rio Valderaduey, la zona è integrata nella Zona di Protezione Speciale per gli uccelli denominata La Nava-Campos Norte appartenente alla Rete Natura 2000.

Arrico quindi a Grajal de Campos, 250 abitanti, e lascio il camino per raggiungere il bel paesino (1+1 km) con tanto di castello e chiesa imponente. Entro nel palazzo dei conti dove si trova oltre al museo e un bel chiostro anche l”albergue. La signora del comune si trova li perche domani aprirà l’ albergue chiuso di più di un anno. Timbro la credenziale, visito la bella piazza Mayor e mi ferma al primo bar della giornata per l’ultima pausa di oggi, meglio bere qualcosa perchè la temperatura è salita oltre i 25 gradi.
Castello – È considerato il primo castello di artiglieria in Spagna. Si tratta di un’imponente costruzione progettata dall’architetto Lorenzo de Aldonza , eseguita tra il 1517 e il 1521, per ordine di Hernando de Vega , e completata da suo figlio, Juan de Vega . Ha una pianta quadrangolare con 4 torri dove si trovavano i cannoni di calibro maggiore. È costruito su un ripido pendio. Palazzo dei Conti di Grajal – Commissionato da Hernando de Vega, i lavori iniziarono nel 1517 e terminarono nel 1523, diretti dall’architetto Lorenzo de Aldonza . Si compone di quattro torri attorno ad un ampio cortile centrale, con chiostro basso e alto; a quest’ultimo si accede da una scala in pietra splendidamente scolpita. Dispone di numerosi ambienti principali e secondari e di una notevole cantina con torchio. Il Rinascimento italiano stile è evidente (influenze portate da Juan de Vega da Italia). Nel 1998 il comune di Grajal de Campos ha acquisito la proprietà, in penoso stato di abbandono, acquistandola dalla famiglia che ne è proprietaria al prezzo simbolico di 6 pesetas . Ora è stato rimesso a nuovo: bravi.

Ultimi 7 km per la destinazione di oggi, trovo anche i primi vigneti. Raggiungo così Sahagún e il camino francese. Il cammino di Madrid termina qui dopo oltre 350 km di percorso, ora un paio di giorni sul francese fino a León.

Situato nelle valli del fiume Cea e Valderaduey, nacque all’ombra di un santuario dedicato ai martiri Facundo e Primitivo e si consolidò nell’XI secolo con l’arrivo dell’Ordine di Cluny e la concessione della giurisdizione al paese dal re Alfonso VI di León . Durante il suo regno, Sahagún acquistò importanza con l’impulso dato alla rotta giacobina e l’introduzione nella penisola di riti e usi cluniacensi contro i Visigoti, che portarono ad un aumento dei commerci ed estese l’influenza della città su una vasta area. Dopo aver mantenuto la sua importanza durante il Medioevo, il declino della città fu progressivo, accentuato con la confisca di Mendizábal . Nel 1931 fu la seconda città spagnola, dopo Éibar , a proclamare la Seconda Repubblica .

Il suo patrimonio storico e monumentale, nonché le varie celebrazioni che si svolgono durante tutto l’anno, tra le quali spicca la Settimana Santa , ne fanno una località di accoglienza per il turismo nazionale ed internazionale. Tra i suoi monumenti più rappresentativi la Chiesa di San Lorenzo , la Chiesa di San Tirso , il Santuario della Peregrina ei ruderi del Real Monastero di San Benito , tutti dichiarati Bene di Interesse Culturale .

Per oggi basta, domani tappona di oltre 40 km.

Ciao ciao.