29 Tappa – Negreira – Olveiroa

19 luglio 2021
Percorsi 33 km in 5 ore e 50 minuti
Dislivello positivo: 675 mt, negativo: 560 mt.
Nebbia fitta al mattino con pioggerellina sottile, poi si dirada un poco. Sole al pomeriggio.

Ottimo riposo pomeridiano, finalmente! Fuori la temperatura è abbondantemente sopra i 30 gradi ma per fortuna oggi sono al fresco.

Alle 7 esco a fare un giro per il paesotto di Negreira che è dei pochi paesi in crescita come numero di abitanti ora circa 8000. L’economia della zona è prevalentemente rurale, anche se negli ultimi anni si è orientata verso l’allevamento intensivo; Nella zona sono presenti importanti industrie, come la cooperativa agroalimentare Feiraco, che commercializza i suoi prodotti in gran parte della Spagna.

C’è pochissima gente in giro fatti salvi quei quattro pellegrini seduti ai pochi bar aperti. Completato il mio giro è ora di cena. Per la prima volta decido di cambiare locale e ovviamente sbaglio. Cena da dimenticare!

Dopo una buona dormita alle 6 sono in strada. Nebbia fitta e pioggerellina sottile mi accompagnano per i primi km del giorno, in salita. La tappa di oggi si svolge prevalentemente su asfalto e una piccola parte all’’interno dei boschi. Si passano parecchi piccoli borghi e moltissimi allevamenti di bovini anche di dimensioni ragguardevoli. Zona coltivata prevalentemente a mais e foraggio. Cammino ovviamente a “memoria” ormai su questo percorso le gambe vanno da sole e sanno anche dove fermarsi per la colazione e per la sosta piedi.

Data la nebbia evito la salita al Monte Aro dal quale si domina l’Encoro de Ferveza.

Il bacino artificiale di A Fervenza è una palude artificiale creata nel 1966 nel fiume Xallas situato tra i comuni di Dumbría , Mazaricos , Vimianzo e Zas . La sua capacità è di 103 hm³ e copre un’area di 1.250 ettari. La diga, con un’altezza di 27 me una lunghezza di 127 metri; nasce per alimentare un impianto idroelettrico, attualmente gestito dalla società Ferroatlántica. La sua costruzione cambiò la vita degli abitanti di questa zona in quanto allagò vaste vallate e vaste aree coltivate. Inoltre il volume dell’acqua arginata ha variato leggermente il clima della zona, aumentando l’umidità e formando frequentemente grandi banchi di nebbia. Sotto le sue acque c’era anche il dolmen di A Gándara de Baíñas, visibile solo quando il livello dell’acqua si abbassa notevolmente.

Disceso al fondo valle (la tappa presenta comunque oltre 600 mt di dislivello in salita) arrivo a Ponte Olveira passando per la suggestiva chiesetta di San Cristovo de Corzon e annesso cimitero monumentale. Negli ultimi km passo un pellegrino con lo zaino pieno di ricordi e targhette dei molti cammini percorsi, procede lentamente a causa delle vesciche nei piedi, poco dopo all’’arrivo parleremo un poco.

A Olveiroa è come un poco arrivare a casa, sono oramai 10 volte che mi fermo qui e ovviamente mi conoscono lo stesso discorso vale per il pellegrino di cui sopra, anche lui è un affezionato cliente di questo albergue.

Solita sistemazione e piccolo rinfresco di benvenuto.

Ciao ciao, domani ultima tappa: vamos a Finisterre!