6a Tappa: El Cuervo – Lebrija – Las Cabezas de San Juan

Km. 30,7 ore 6.10 di cammino.
Zero pellegrini incontrati.
A Santiago mancano Km. 1.036 circa

Giro turistico per El Cuervo, comune di recente costituzione (1992) con circa 9.000 abitanti diviso a metà tra le province di Cadice e Siviglia con tutti i problemi amministrativi che ne conseguono!

Visto che la vescica che ho sotto la pianta del piede sx mi consiglia di stare fermo, vado visitare la chiesa di San José che si trova di fronte all’hostal, è lunedì e anche la chiesa è chiusa per turno.

In questo fine settimana si svolgerà la festa del Rocío. E’ la festa andalusa per eccellenza che accomuna fede e paganesimo in un festoso tripudio di suoni e colori, canti e danze che oltre a svolgersi nel santuario sottoriportato si tiene in forma più ridotta anche in questo paesino.

“Come spesso accade nelle terre che hanno assistito a continui viavai di genti e religioni, è difficile risalire con precisione storica alle origini del pellegrinaggio; non si può addirittura escludere che il culto sia nato prima del cristianesimo.
Alcune divinità pagane, ad esempio, potevano essere adorate nello stesso punto delle Marismas (maremme) del Guadalquivir che in seguito fu teatro dell’occupazione moresca e – verso la fine del XIII secolo – della costruzione di un eremo cristiano destinato alla venerazione di un’immagine gotica chiamata Santa Maria de las Rocinas, divenuta “el Rocío” in epoca barocca.
Con il trascorrere del tempo il pellegrinaggio alla Virgen – il cui eremo costruito nel secolo scorso – ha assunto proporzioni incredibili.”

Stamattina partenza in orario alle 6.30, al bar sono già in attività per la colazione degli operai che lavorano al raddoppio della linea ferroviaria e che hanno fatto baccano almeno fino all’una di mattina; dopo aver camminato in fianco alla statale trafficata percorro una stradina bianca che zigzaga tra orti, polli, fattorie tutti recintati con almeno 2 metri di rete e filo spinato, bah!

Ogni tanto incontro un cavallo legato con una corda di una decina di metri che pascola brucando l’erba secca, non vedo nessun posto dove possano abbeverarsi, povere bestie.

Nei pressi di Lebrija le indicazioni mi mandano in mezzo ad altri pollai ma nella direzione sbagliata, per fortuna me ne accorgo in tempo e superata la statale entro nella città.
Una signora gentile mi da le indicazioni per uscire nel modo più veloce, alla faccia del frecce.

Imbocco il sentiero Camino del Fontana fino ad arrivare alla Balsa del Melendo, lago artificiale alimentato da un canale di sfogo del Guadalquivir.
Poco oltre incontro Antonio un pensionato che esce dal suo orto con i suoi 2 cani per fare il solito giretto di 5 km. È la prima persona con la quale fare quattro passi e quattro chiacchiere in compagnia! Mi racconta che per tenersi in salud fa quel giro 3 volte alla settimana ed altre due va in piscina il tutto con un paio di cervezas al giorno e qualche bicchiere di blanco. Parla di politica, di conejos insomma di tutto e mi accompagna fino al bivio dove inizia il Canal del Riego che percorro per 8 km circa sotto un sole cocente fino in vista de Las Cabezas. Altri 3km sono in paese e mi fermo al Bar la Parada per le solite birrette e panino. Al bar mi combinano anche l’alloggio: un appartamento nuovo con cucina, salotto camera, bagno e aria condizionata al modico prezzo di 15 euro: pellegrino cosa vuoi di più?

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