13a Tappa Jarilla – Aldeanueva del Camino – Baños de Montemayor – La Calzada de Béjar

Percorsi 36 km in 6 ore e 35 minuti
Dislivello positivo: 700 mt
Nessun pellegrino incontrato,.
Giornata serena, temperatura piacevole eccetto a fine Tappa.

Ieri sera ottima cena con cavolfiori ripassati in padella con altre vedure e carillada (guancette) di maiale in umido veramente superlative, il tutto accompagnata da un buon vino tinto della Mancia.

Partenza al solito orario dopo aver studiato un percorso che mi riporti sulla Via de la Plata. Primo pezzo sulla statale per poi prendere una vecchia via di transumanza che partiva da Zamora.

Quando si fa giorno mi accorgo di avere perso i mie fedeli occhiali da sole (e vista) che mi hanno accompagnato in molti cammini. Telefono all’Hotel per verificare se li ho dimenticati, ma ero certo di averli. Non riesco a capire quando sia successo: forse quando ho tolto la luce frontale o facendo qualche foto al buio. Tornare indietro a questo punto (9 km) non si può: li rimpiangerò, per fortuna ho il paio da sole che uso nelle uscite serali.

Riallacciato al cammino, sempre sulla stessa via pecuaria, dopo poco si esce sulla statale per poi rientrare nelle via principale di Aldeanueva del Camino, altro bel paesino di nemmeno 1000 anime, accampamento e punto di sosta dei romani durante i loro spostamenti, sono conservate molte vestigie dell’epoca, in particolare i miliari che sono stati restaurati e/o riprodotti nonchè il ponte nel centro del paese.

Colazione, oggi con i churros: la pastella base dei churros è molto semplice ed è composta da farina, acqua e sale. Altrettanto semplice è la preparazione: si introduce l’impasto in una churrera (specie di tasca o siringa da pasticciere con la bocca di estrusione avente un diametro di circa 15 mm e tipica sezione a stella) e lo si estrude in un contenitore di olio bollente effettuando al contempo un movimento rotatorio. La spirale di pastella così ottenuta deve friggere da ciascun lato per meno di un minuto, fino a diventare leggermente croccante; dopodiché viene spezzettata, spesso cosparsa di zucchero e servita in un cartoccio. Ottimi come sempre.

Si riprende il cammino in salita sulla N630 per circa 10 km fino ad entrare a Baños de Montemayor altro paesino attraversato completamente dal cammino. Posto di villeggiatura termale ora nel post covid poco frequentato. Sosta per trovare una farmacia e fare scorta di cerotti per il piede malandato (non trovati), pausa piedi prima di ripartire con la breve ma durissima salita sui resti della vecchia strada romana verso il porto del Bejar.

Oggi la temperatura e diminuita, con l’avvicinarsi alle montagne spira un venticello fresco e poi c’è anche l’ombra che mancava i giorno passati.

Prima del Porto (passo) ho lasciato l’Estremadura per entrare in Castiglia e Leon, il paesaggio cambia sensibilmente, c’è molto verde e i boschi la fanno da padrone.

Inizia poi una lunga discesa in mezzo al bosco ed ai miliari romani fino a raggiungere il fiume a fondovalle e risalire poi sui resti della strada romana (sassi e pietre, il piede è contento), senza ombra e con il sole che batte, in mezzo ai pascoli in pendenza fino a raggiungere la destinazione.

La Calzada de Béjar è un piccolo paesino agricolo di 80 abitanti, vive molto sul cammino essendo quasi sempre fine tappa forzato, poi lo visiterò.

Qui ci sono diversi albergue, case rural e un bar ristorante. Io sono alloggiato nell’albergue Alba – Soraya situato per una volta all’inizio del paese.

La signora Manuela mi sta aspettando, ottimo posto non serve nemmeno l’aria condizionata, ottima accoglienza. Fatta la doccia mi serve una ottima insalata del proprio orto e stasera mi preparerà anche la cena. Meglio di così !

A domani, tappa corta per descanso domenicale.