11a Tappa Alcaracejos – Hinojosa del Duque

17 giugno 2023
Percorsi 22 Km con 200 mt. di dislivello positivo

Dopo aver ben riposato e recuperato in gran parte la fatica di ieri, oggi alle 7 sono pronto per affrontare la tappa di oggi, sono solo 22 km con pochissimo dislivello.
La tappa si snoda tranquilla nella valle di Los Pedroches.  Il paesaggio, dominato dalla presenza delle querce è costellato da curiose formazioni rocciose che danno il nome alla comarca.
Si esce rapidamente dal paese mentre sta spuntando il sole passando per le prime fattorie con animali (granjes), vacche, cavalli e pecore, di maiali nemmeno l’ombra.

In men che non si dica arrivo a Villanueva del Duque, paese in festa.

In questi giorni infatti c’è la Feria del turismo rural, il paese dal suo ingresso è completamente decorato con farfalle, motivi floreali, decorazioni contadine. Nella piazza principale la Scultura di una portatrice di acqua è completamente vestita di fiori con a fianco un altro manichino vestito e due paia di jeans usati come portafiori. È stata anche allestita una mini vigna con barbatelle vere con tanto di grappoli di uva (di plastica). Pare che qui in giro ci siano delle vigne e esistavano al tempo della fondazione del paese.

Tra le vie sono appesi decine di ombrelli colorati  e c’è anche un monumento al pellegrino in grandezza naturale.

Villanueva del Duque, paese di meno di 2000 anime, fu fondata nei secoli tardo medievali, anche se il territorio ebbe notevole importanza durante il periodo arabo, poiché nella sua zona si insediò il clan berbero dei Kazna.  Nasce dall’esodo degli abitanti del centro storico di El Allozo, che si trovava molto più lontano.  A causa della peste nell’attuale luogo, chiamandolo Retamal, nell’ultimo terzo del XIII secolo. Verso l’inizio del s.  XVI prende il nome di Villanueva del Marqués, mantenendolo fino alla fine del 1680, anno in cui rimane definitivamente con il toponimo “del Duque” per riconoscenza al Duca di Béjar. 

Anticamente e poco distante dall’attuale abitato, esisteva una popolazione con il nome di Allozo o Ayozo, famosa per i suoi vigneti e torchi, dove forse si trovavano le remote origini di questo paese.  Tuttavia, la fortuna economica arriva a Villanueva con lo sfruttamento delle miniere, tant’è che alla fine del paesino c’è un altro monumento dedicato ai minatori.

Uscito riprendo in cammino nella valle delle Pedroches, avviandomi verso il più piccolo paesino della Andalusia, Fuente la Lancha, meno di 300 abitanti, dove per fortuna c’è un bar sulla statale. Mi fermo per colazione ma non c’è praticamente nulla da mangiare se non delle vecchie paste risecchite, piuttosto che nulla. L’oste attacca discorso dicendomi che è stato pilota di aereo per 20 anni e poi si è ritirato qui, va a fare escursioni di 50 km nella sierra con il cane e non capisce perché i pellegrini vanno a Santiago, alla fine riesco a scappare non prima di aver pagato la colazione il doppio del valore normale. Bah!!
Il famoso bandito Juan Palomo, membro di un gruppo di guerriglieri che combatterono nel 1808 contro l’invasione napoleonica, aveva il suo rifugio in una delle case del paesino.  La leggenda narra che lui e la sua banda  condividevano spesso il bottino razziato con i più bisognosi.  Col tempo il personaggio sarà immortalato in un detto popolare: «Juan Palomo, yo me lo guiso, yo me lo como».

Riprendo in cammino ora in mezzo a una meseta popolata da querce secolari, spettacolari, di tanto in tanto qualche fattoria con pecore al pascolo. Nonostante il sole batta forte il camminare è così rilassante che ti pulisce tutti i pensieri.

4 chilometri circa,  prima di raggiungere Hinojosa, la strada attraversa un’area ricreativa dedicata alla Virgen de Guía, la cui dedizione è condivisa da tutti i paesi della regione di Los Pedroches.  Nel luogo è presente una cappella, un’area pic-nic e tavoli con panchine dove sostare e banchettare.

Raggiunto il paesotto e dissetato alla fontana del Pilar de los Llanos, abbeveratoio monumentale costruito nel 1570 procedo fino alla piazza principale, mi rivolgo alla polizia locale per le chiavi dell’albergue, sono solo mentre scrivo arriva un pellegrino ciclista elettrico.

Il paese, battezzato in epoca medievale come Finojosa del Pedroche, fu immortalato nella La Vaquera de la Finojosa, una composizione poetica scritta a metà del XV secolo da Íñigo López de Mendoza, marchese di Santillana, che durante un viaggio era stato affascinato dalla bellezza di una giovane donna del posto; ogni viene fatta una rappresentazione nella piazza del paese.

Degna di nota, proprio davanti all’Albergue la chiesa di San Juan Bautista (XVI secolo), meglio conosciuta come la Cattedrale della Sierra, con un bel portale plateresco.

Hinojosa del Duque, meno di 10000 abitanti, fu fondata nei primi anni del XIV secolo a seguito del ripopolamento operato dal Concilio di Córdoba nella regione di Los Pedroches, deve il suo nome alle particolari caratteristiche del luogo in cui si trovava.  Questa zona, in cui, secondo Ramírez e de las Casas-Deza, abbonda il finocchio, darebbe a questa luogo il suo toponimo originario: Finojosa del Pedroche (1316).

Ciao ciao.