17 Tappa – Grado – Salas – Porciles

7 luglio 2021
Percorsi 28 km in 5 ore e 20 minuti
Dislivello positivo: 1150 mt, negativo: 530 mt.
Nuvole nere con uno scroscio di pioggia, poi rasserena per poi alla fine piovere di nuovo.

Tour per Grado in attesa della cena e della partita. Nella via nella quale si trova l’hostal ci sono una serie di palazzi del 19 secolo in stile “indiano”. Una stranezza di qui. Bei palazzi anche nel centro della cittadina dove si trova l’ayuntamento. Ottima enoteca dove degustare un buon rosato come aperitivo.
Unica curiosità è il tesoro romano di Chapipi della fine del IV e dell’inizio del V secolo, un insieme di tredici monete d’oro degli imperatori Costantino, Teodosio, Onorio e Arcadio; anche un anello d’oro a cui manca la pietra che era incastonata nella parte superiore. Sarebbero stati nascosti nella grotta Chapipi al tempo della disgregazione dell’Impero Romano a causa delle invasioni germaniche. Fu scoperto nel 1934.

Cena senza infamia e senza lode ma esageratamente cara, in compenso posso assistere alla partita Italia-Spagna in prima fila con una coppia di austriaci che offrono una bottiglia di vino rosso e tifano anche loro Italia. La partita l’abbiamo vinta e così gli spagnoli delusi vanno tutti a dormire in silenzio.

Buona seppur breve dormita, alle 5 diluvia per una mezzoretta ma poi smette. Alle 7 sono pronto e mentre faccio una veloce colazione, vedo passare parecchi pellegrini in tenuta antipioggia.

La giornata comincia in salita su asfalto, dopo un paio di Km comincia a piovviginare ma compaiono anche due arcobaleni così poco dopo smette. In salita passo tutti i pellegrini che avevo visto a colazione, per stradine di cemento si sale ripidamente fino al Santuario della Virgen del Freisnu è uno dei santuari più visitati della zona centrale delle Asturie nonostante la difficoltà del suo accesso. Si tratta di un solido edificio di grandi proporzioni realizzato con blocchi di pietra, anche di grandi dimensioni. La posizione privilegiata sulla sommità di una montagna permette di vedere nelle giornate non molto nebbiose il Monte Naranco , sulle cui pendici meridionali si trova la città di Oviedo . Nelle giornate molto limpide si possono vedere le montagne Sueve e anche la parte più alta dei Picos de Europa , che distano circa 80 o 90 km.

Ora per ripida discesa su terreno sassoso e poi in piano per le solite stradine in mezzo a tanti piccolli borghi, attraversando il Rio Narcea e poi il Rio Nonaya si arriva a Cornellana, zona ricca di coltivazioni di meli da sidra e anche alcuni da mangiare, ovviamente approfitto.
Qui si trova il monastero di San Salvador la cui fondazione avvenne nel 1024, quando l’Infanta Cristina , figlia del re Bermudo II e della regina Velasquita di Leon dona un insieme di proprietà e un chiesa, che aveva eretto insieme al marito Ordoño Ramírez el Ciego , ora defunto. La proprietà passo alla Congregazione di Cluny , nell’anno 1122. A partire dal 1536 il Monastero entrò a far parte della Congregazione Benedettina di Valladolid , iniziando una serie di riforme costruttive che portarono alla ricostruzione dell’intero complesso, a cominciare dalla chiesa. Lo stemma di Castilla y León è ora posto sulla facciata della chiesa. Qui si trova anche un albergue di pellegrini dove riesco a timbrare la credenziale. Il complesso, al quale hanno per fortuna rifatto il tetto, ovviamente è chiuso ed in uno stato di precarietà cosi come moltri monasteri e chiese di tutta la Spagna. Un patrimonio storico-culturale che rischiano di perdere per sempre se non si interviene in tempi brevi.

Da lì per strade, tratti di bosco incantati e parecchi piccoli borghi giungo a Salas dove mi fermo per una sosta piedi e per bere qualcosa prima del tratto finale.
Comune di 5000 abitanti con un grande caseificio Daone, degna di nota la Collegiata di Santa María la Mayor costruita nella prima metà del XVI secolo e il complesso formato dalla torre e dal palazzo Valdés Salas, entrambi monumenti situati nel centro della città e collegati da un ponte ornato di scudi. La torre è stata edificata nel XIV secolo e ricostruita nel 1960, il palazzo nella prima metà del XVI secolo , e presenta due torri, un cortile centrale e una cappella.
Da Salas inizia la lunga salita fino a destinazione prima per asfalto, poi per una antica strada medioevale in mezzo ai boschi sopra i quali corre mimetizzata l’autovia. La salita è costante con qualche tratto piuttosto ripido su terreno sassoso. Ultimo tratto su asfalto dove inzia a piovere.
Per fortuna dopo solo un km di acqua arrivo a all’Albergue Fontenonaya di Porciles dove vengo accolto calorosamente da Nicolas. Sistemazione con tutti i comfort di un rifugio di montagna con stanza privata, lavatrice e asciugatrice. Mentre scrivo sono in compagnia di 3 ragazze spagnole che passano una giornata qui, sicuramente non sono pellegrine.

Porciles, 29 abitanti e la chiesetta di San Rocco che a causa pioggia non posso visitare.

Buona serata