23a Tappa – Pinhel – Trancoso

Percorsi km 32,8 in 6 ore
Dislivelli: +750 -554

Giro del paese limitato alla salita al castello dal quale si gode una bella vista sulla vallata e sul paese e poi sosta in bar per l’aperitivo. Ho assaggiato il vino bianco qui prodotto e deve dire che non è niente male e praticamente non costa nulla: l’aperitivo più a buon prezzo di questo cammino.

Ottima e abbondante cena, compresa nel prezzo della camera, posso dormire soddisfatto della prima giornata in Portogallo.

Alle sei sono in strada pronto a partire. Attraverso tutto il paese di Pinhel veramente ben tenuto e organizzato, centro scolastico e sportivo, belle piazze con fontane, strade perfettamente pulite.

Inizia a piovigginare per cui mi fermo per mettere il coprizaino e organizzare il resto in caso di pioggia vera, ma poi mi andrà bene perché per qualche ora uscirà anche il sole e per il resto cielo nuvoloso e minaccioso ma terrà fino all’arrivo.

Uscendo dal paese capisco il perchè della grande cantina vinicola, ci sono viti in ogni dove, hanno sfruttato al massimo ogni appezzamento libero da massi e dal bosco anche per piante ulivi.

Si inizia subito con una salita in mezzo a un bosco di pini per poi con i soliti saliscendi continuare in mezzo ai campi e ai vigneti sempre per strade sterrate.

Al paesi di Valbom, mezzo disabitato e un po’ in rovina, c’è una gasolinera con bar ed è l’unico punto in cui fermarsi fino a destinazione.

Sosta per una frugale colazione e poi si riparte per un poco su asfalto per poi prendere delle brutte stradine di campo invase dalle erbacce e da cespugli spinosi, si fa molta fatica a procedere. Dopo alcuni tratti più agevoli arrivò nei pressi di un ponte romano? che attraversa il rio, alla fine del ponte la strada finisce.

Oggi c’è una carenza totale di frecce gialle per cui seguo la traccia che ho caricato sul gps, purtroppo è una traccia sbagliata che mi porta nel nulla. Sono in mezzo ad una valletta sassosa con erba altissima e molti cespugli, cerco di seguire la traccia GPS ma non è facile, con calma consulto una altra mappa e piano piano riesco ad uscire da questa zona e portarmi vicino a dei campi coltivati e poi finalmente trovare una stradina. E’ stata comunque dura.

Esco su un colle e trovo davanti a me la valle di Trancoso, dominata dal suo castello.

Come premio comincio a trovare molti ciliegi sulla strada e quindi ne approfitto per ristorarmi: ciliegie rosse, nere e bianche proprio tutte le varietà.

Scendo verso il fondo valle passando alcuni paesini con le loro chiese, fonti (finalmente) e scuole abbondante, trovo anche qualche persona che la domenica passa la giornata lì. In ogni paesino comunque è un tripudio di fiori di tutti i tipi e colori.

Ora per asfalto affronto la salita verso Trancoso, l’ultimo pezzo (2 km) è sul vecchi sentiero pietroso che saliva al castello con pendenza del 15% minimo, giusto per fine bene la giornata.

Arrivo alla mura e scopro che la città vecchia si trova all’interno, poi la visiterò.

Anche oggi ottima ed economica sistemazione, ho dei problemi per asciugare i vestiti perché comincia a piovigginare, ma la signora gentilmente mi da una stufetta in dotazione, problema risolto.

A domani.

Trancoso è un comune di 10.889 abitanti situato nel distretto di Guarda.

È una cittadina che con il suo Castelo ebbe un ruolo importante nella storia del Portogallo facendo parte della linea difensiva creata per far fronte alle lotte con la Spagna. Qui nel 1282 fu celebrato il matrimonio fra Dom Dinis e Isabella d’Aragona. Il centro è racchiuso entro poderose mura merlate iniziate nel XII secolo e poi successivamente rafforzate con torri, ed è composto da case di granito scuro del sec. XVI, chiese dei secoli XVI-XVIII e un pelourinho sormontato da gabbia, sfera armillare e croce.

Dom Dinis: Dionigi Alfonso del Portogallo, detto l’Agricoltore (o il Giusto), Dinis in portoghese e in galiziano, Dionisio in spagnolo e in asturiano, (Lisbona, 9 ottobre 1261 – Santarém, 7 gennaio 1325), sesto re del Portogallo e dell’Algarve dal 1279 al 13 25. Nel 1282, Dionigi sposò la principessa aragonese Isabella, detta “la Santa”, figlia del re d’Aragona, Pietro III e della principessa sveva Costanza, figlia del re di Sicilia Manfredi (quindi nipote dell’imperatore Federico II di Svevia) e di Beatrice di Savoia (?-1258).

Che razza di casini fanno sti regnanti: sono tutti imparentati tra di loro e si fanno guerra tra di loro!!!!