11a Tappa: El Real de la Jara – Monesterio – Fuente de Cantos

Km. 41,7 8.20 ore di cammino.
Zero pellegrini incontrati
A Santiago mancano Km. 851 circa

Cena ottima ieri sera per meno di 10 euro in un ristorantino trovato per caso in paese; il menù? insalata mista di verdura e frutta, spezzatino di carne iberica con salsa ai peperoni, fette di arancia flash con panna; recupero completato!

Oggi partenza in orario, uscito dal paese e anche dalla Andalusia, si passa in Extremadura. Proprio al confine, dove ora il Camino viene segnalato oltre che con le frecce anche con dei cubi di pietra sui quali è scolpito l’arco di Caparra che ne è il simbolo, i cubi poi hanno delle mattonelle di colore giallo per il Camino e di colore azzurro quando il Camino coincide con la vecchia via romana della Plata.

In quel punto si trovano anche i resti del castillo de las torres, dove le cicogne nidificano e fanno la guardia alle torri.

Oggi l’itinerario è meno duro, si continua ad attraversare distese di querce e allevamenti di bovini, suini e pecore con un continuo saliscendi anche se più attenuato rispetto a ieri.

Dopo un paio di ore passo per una area di servizio dell’autostrada e supero anche la statale N630 che lì si incrocia.
Poi si risale, sempre in mezzo a pascoli, querce e un paio di campi di fichi, verso la Cruz del Puerto e da li si scende a Monesterio.

Questo paese è famoso per i prosciutti “jamon de Belotti”, un po’ il San Daniele estremegno! Non posso sottrarmi alla colazione a base di pan tostato, olio e ovviamente prosciutto.

A proposito, se vi interessa, la festa del prosciutto si tiene il 6 settembre.

Si esce dal paese e si seguono prima le antiche vie pecuarie (transumanza) tra poderi delimitati da muretti a secco poi un Arroyo(ruscello) pieno di rane, accompagnato dal canto degli di uccelli si giunge alla fine di queste colline che attraverso da due giorni.

Qui il paesaggio cambia, tutto si apre e pare di esse sulle meseta. Tra prati incolti, distese di frumento si intravede la meta di oggi che sembra a portata di mano, mancano invece oltre 10 km.

Senza difficoltà o crisi raggiungo il paese sotto un sole cocente e mi avvio verso una residenza per pellegrini che avevo visto sui manifesti che si trovano negli ultimi km, proprio come nel camino francese.

Fatta la registrazione, depositato lo zaino e mangiato un panino sono pronto a scoprire cosa offre la casa dove alloggio.

Si tratta di una tipica casa estremegna “El Zaguan de la Plata”, situata in uno splendido edificio storico articolato su diversi livelli con arredi d’ epoca, che oltre ai soliti servizi offre un bel patio con tanto di piscina e tutti i servizi al modico prezzo di 15 euro.

Ora vi saluto e vado a farmi una bella nuotata!!!

Ciao ciao.

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