17a Tappa Camping Monfrangue – Plasencia – Jarilla

24 giugno 2023
Percorsi 34 Km con 600 mt. di dislivello positivo

Ieri sera viste le temperature ho fatto un giro per il camping solo dopo aver cenato. Certo che alloggia lì con il camping o la tenda penso debba soffrire un poco di caldo. Belle le 2 piscine ma, quando sono uscito verso le 18 c’era veramente una calura che mi ha fatto rinunciare a fare un bagno per ritirarmi al fresco del mio alloggio.

Stamattina partenza poco prima delle 6, la tappa è abbastanza lunga ma non conosco alcuna relazione circa il percorso, forse è meglio così.

Subito 9 km sulla strada che porta direttamente a Plasencia, fa abbastanza fresco ma come sorge il sole all’arrivo già la temperatura sale. Ingresso in città sfruttando delle belle piste ciclo-pedonali che mi portano subito davanti alle cattedrale. ovviamente chiusa così come tutti i bar del centro.

Mi dirigo verso la periferia e mi fermo nella caserma della Guardia Civil per vedere se mi mettono il timbro sulla credenziale. Fatto, il comandante non sa nemmeno che il camino Mozarabe por Trujillo passa per la città! Ora però lo sa.

Poco più avanti mi fermo al primo bar per una veloce colazione.

Plasencia, 40000 abitanti circa (gemellata con Piacenza ovviamente) è una città fondata dal re Alfonso VIII de Castilla nel 1186. Esisteva un insediamento romano chiamata Pagus Ambracensis e in seguito un presidio arabo. Il re fisso qui la linea di frontiera ai tempi della prima reconquista. Passava anche la strada romana de la via de la plata.
Il toponimo deriva dal motto dato dal suo fondatore, il re Alfonso VIII di Castiglia ed è riportato nello stemma della città: “Ut placeat Deo et Hominibus”, parola latina che significa “Piacere a Dio e agli uomini”.

Percorro la città fino al limite del nuovo quartiere da dove inizia la salita, guarda caso, per la calzada romana ancora ben conservata che, con pendenza costante (non erano scemi) e qualche tornante, in mezzo a querce secolari, fiori di tutti i colori ma con il giallo dominante e viste spettacolari sulla valle del Rio Tajo mi porta fino al santuario de la Virgen del Puerto.

La sua costruzione iniziò nel XV secolo, ma l’attuale edificio risale al XVIII secolo.  

L’immagine della Vergine è una scultura in legno policromo, di origine sconosciuta, della fine del XV o dell’inizio del XVI secolo, che mostra la Vergine che allatta il Bambino.  Questa Vergine è la patrona della città e in suo onore si tiene un imponente pellegrinaggio la domenica successiva a Pasqua.

Da lì inizia un lungo percorso in gran parte per i resti delle vecchia strada, passando per pascoli e sempre in mezzo alle secolari querce da sugheri che ogni tanto danno anche un poco di ombre che oggi non fa male. Incontro tre runner che scendono e salutano e poi qualche mucca al pascolo.

Su di un pianoro la strada scompare e iniziano una moltitudine di sentieri che quasi mi fanno perdere la direzione corretta ma San GPS non sbaglia per fortuna.

Più avanti trovo la prima freccia gialla di questo cammino e poi una successiva, chissà chi le avrà dipinte!

Ai bordi del sentiero e sui prati tutto è fiorito, sarà  per la pioggia di inizio mese ma è uno spettacolo unico a me riservato (nel parco di ieri di fiori nemmeno l’ombra).

Ritrovo la strada poco prima del paesino di Villar de Plasencia dove trovo anche il ‘Guarda’, ovvero una guardia del parco, Luis che mi accompagna fino al bar del paese dove mi disseto insieme a lui prima degli ultimi 7 km.

Luis conosce tutti i percorsi dei cammini e anche dei personaggi famosi che lo percorrono più volte ogni anno, come Alvaro del quale ho visto parecchi filmati (uno ogni giorno) del cammino Mozarabe.

Fatti un paio di giri di birra (dopo una intera bottiglia di acqua tracannata tutto un fiato), mi accompagna all’uscita del paese e mi indica la direzione da prendere.

Villar de Plasencia, 250 abitanti, la cui storia è profondamente segnata dall’intersezione di due importanti percorsi, la Via Romana del Plata, che collegava le città di Astorga e Mérida, e la Cañada Real de la Vizana, un percorso di transumanza che collegava le Asturie con le terre di estremegne. Si pensa che il nome derivi dal fatto che sono stati trovati i resti di una Villa Romana dato che il luogo [ molto vicino al famoso sito di Caparra. 

Dopo aver seguito per un poco la vía pecuaria, passata l’autostrada ultimi km senza ombra e dopo le 14 lungo una via verde ovvero ex-ferrovia che mi porta velocemente ad un hostal situato ai margini della statale nelle vicinanze del paesino di Jarilla. Ottima sistemazione che già conoscevo.

Possi comunque concludere dicendo che oggi ho percorso  forse la tappa più bella di questo cammino, domani il mozarabe per Trujillo si concluderà e di primo mattino confluiro’ con la il cammino della via del la Plata che ben conosco.

Ciao a tutti