31a Tappa – Tui – O Porrino – Redondela – Arcade

Percorsi km 40 in 7 ore e 25 minuti
Dislivelli: +615 -650

Oggi partenza al buio, come ai vecchi tempi, la tappa è lunga e impegnativa anche oggi.

I primi 5 km sono tutti sulla statale deserta per poi entrare in un serie dei bei boschi di pini, attraversati dai dei ruscelli con tanti di un paio di ponticelli romani da attravesare.

Come ieri anche oggi seguirà una antica via romana, visibile oggi in pocchissimi posti, perchè per il resto è tutto asfalto.

Con una nuova deviazione segnalata si evita una brutta e lunghissima zona industriale, in compenso si passano molti bei paesini e qualche bosco.

Si arriva O Porrino, percorrendo la brutta statale prima di entrare in centro.

Colazione dopo 16 km. Ci voleva ma la cameriera per la prima volta ha capito male e mi porta: caffe, patatine, birra e coca-cola! Comunque sufficiente come apporto calorico.

Si esce dal paese per una brutta e trafficata periferia per poi immettersi su stradine secondarie fino al ppese di Mos dove inizia la prima salita impegnativa fino alla cappella di Santiago.

Poi discesa, questa si impegnativa, fino a Redondela. Brutta città anche questa Attraversata in alto da ben due ponti ferroviari.

Sosta solo per il timbro e poi via per gli ultimi 8 km di cui 5 di salita passando sempre per dei paesini per poi salire nel bosco.

In cima all’ultima ripida ascesa trovo una fontana di acqua freschissimo, una manna!!

Ora con una bella vista sulla Ria (rientranza dell’oceano) di Vigo si ridiscende di nuovo fino al destinazione: il paesino di Arcade.

Sistemazione già programmata, il wifi non funziona, nemmeno qui come anche ieri. In Portogallo hanno portato al fibra perfino nelle stalle sedute in mezzo ai monti in Spagna sono rimasti alle tecnologie di 10 anni fa!!

Oramai mi avvicinò sempre di più alla meta, sono sceso sotto i centro km e in tre giorni conto di arrivare a Santiago.

Ciao ciao.

Curiosità:

Per molti, iArcade nome di è inevitabilmente legato a quello delle ostriche: le “Ostriche di Arcade”, delizioso mollusco apprezzato già in epoca romana e che è attualmente oggetto di un’esportazione attiva.

Non ci sono quasi più luoghi dove trovare ostriche naturali; quelle che si possono trovare oggi sono prodotte da allevamenti. Non sono nate qui, ma sono cresciute qui. I piccoli, quello che potremmo considerare il “seme dell’ostrica”, provengono dalla Francia o dalla Grecia. Ma solo fatto di maturare nelle acque dell’estuario dell’Arcade, per più di due o tre anni, conferisce loro quel sapore speciale, inconfondibile e unico che delizia i palati più esigenti.