31a Tappa – Lavacolla – Santiago de Compostela

Percorsi 11 km in 1 ore e 55 minuti
Dislivello positivo: 140 mt.
2pellegrini soli incontrati.
Piove e tira vento.

Non piove per cui faccio un piccolo giretto per la piccola Lavacolla, scalinata della chiesa con annesso cimitero, altri due hostal e niente più.
Non c’è nessuno in giro per cui ritorno in hotel (dove credo di essere solo) per un aperitivo in attesa della cena.
Cena anonima e scarsa ma non mi serve di più.

Alle sei sono in strada e comincia a piovere, oltre alla pioggia frequenti raffiche di vento fanno svolazzare il poncho.

Sarà così fino all’arrivo. Il percorso si svolge quasi tutto su strada e poco dopo la sede della TV di Galizia incontro 2 coraggiosi pellegrini che voglio arrivare presto come me.

Arrivo al Monte do Gozo, il colle che domina Santiago per chi arriva da est, “Gozo” vuol dire Gioia.

È noto per essere il luogo da cui i pellegrini che percorrono il Cammino di Santiago vedevano ( e ora NON vedono) per la prima volta in lontananza le tre guglie della Cattedrale. Con un’altitudine di 385 metri, è l’ultima collina affrontata dai pellegrini e, per molti, è l’ultima fermata prima di raggiungere la cattedrale, che dista comunque circa un’ora di cammino (circa 5 km).

Sulla collina di Monte do Gozo sorge un albergo, terminato nel 1993, con una capienza di 500 posti letto, un campeggio, ed un grande Auditorio per concerti all’aperto, tutto chiuso.

Papa Giovanni Paolo II ha visitato la collina ed ha tenuto un discorso davanti ad una folla di giovani il 19 agosto 1989, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. Per commemorare la visita del Papa è stata posta sulla cima della collina una statua che ritrae sulla sua base la visita di Giovanni Paolo II ed il pellegrinaggio di San Francesco d’Assisi nei primi anni del XIII secolo.

E’ ancora buio e inizio la discesa verso la città, sul percorso molte deviazioni per lavori il corso per sistemare il percorso dei pellegrini. Va bene sistemare il per percorso in città ma sarebbe meglio sistemare la segnaletica degli ultimi 20 km che è rimasta ancora quella di 10 anni fa, carente e decadente.

Con passo veloce entro nella città vecchia e in un attimo sbuco davanti alla Cattedrale.

Un attimo di emozione c’è sempre ad ogni arrivo e anche stavolta è così nonostante il tempo infelice.

Mi godo la piazza per un attimo vuota, era ciò che volevo, poi mi rifugio sotto i portici del Palazzo di Raxoi.

Fortunatamente l’hotel dove da anni alloggio è qui vicino, la stanza è pronta, sono bagnato fradicio: una bella doccia calda è la soluzione migliore.

Colazione in attesa che l’oficina del pellegrino apra, ora alle 10. 30 e non come al solito alle 8 e 30. L”afflusso giornaliero dei pellegrini in questi giorni di agosto è sceso dal 2500 del 2019 ai 400 di quest’anno.

Ottengo la compostela con una coda di 5 minuti, sono il n. 18 del giorno.

Vado poi alla ricerca di Don Giovanni che trovo e con il quale passo un paio di orette girando le calli e visitando il mercado de Abastos.

Il Mercado de Abastos è il secondo luogo più visitato di Santiago de Compostela, dopo la Cattedrale , questo è dovuto alla sua storia, architettura e qualità dei prodotti.
Ha le sue origini nel 1873 e la sua attuale sede è stata costruita sul vecchio mercato crollato nel 1937 e riaperto nel 1941. L’attuale mercato, opera di Joaquín Vaquero, ha una vasta area di oltre cinquemila metri quadrati, divisa in due piante che si aprono in una navata centrale, che offre prodotti freschi ai residenti di Compostela e ai turisti che vengono da tutto il mondo, attraverso le rotte giacobine.

È possibile vedere e degustare la grande varietà di prodotti di questa regione, che ha una rinomata gastronomia, tra cui spiccano i prodotti di mare. Questo è il motivo per cui la maggior parte dell’offerta del mercato è costituita da pesce e crostacei, tra i quali vengono offerti prodotti autoctoni della Galizia.

Inoltre, possiamo vedere i prodotti offerti dai commercianti locali , come frutta e verdura dei frutteti, così come la carne allevata nelle fattorie galiziane, anch’essa di altissima qualità.

Insieme mangiamo e beviamo qualcosa prima di salutarci definitivamente quando lo accompagno alla fermata del bus per l’aeroporto. Tanti saluti Don sei stato un ottima compagnia in questi 10 giorni sul camino francese. Buona strada.

Ora sono in attesa dell’arrivo di Gigi e Franco dall’italia per fare con loro le ultime 4 tappe verso Muxia e Finisterre.

Ciao ciao.