19 Tappa – Campiello – Borres – Berducedo

9 luglio 2021
Percorsi 27 km in 5 ore e 20 minuti
Dislivello positivo: 1005 mt, negativo: 720 mt.
Freddo e nebbia la mattino che poi si trasformano in una giornata di splendido sole.

Dopo aver tribolato tutto il pomeriggio per caricare parte delle foto di ieri è giunta ora di cena. Ceno al bar dell’albegue con un piatto unico: il cachopo nella variante del luogo ovvero ripieno con carne di maiale, formaggio stagionato e peperoni il tutto accompagnato da verdura mista e patate fritte. Con calma riesco a mangiarlo tutto sorseggiando una buona bottiglia di Ribera del Duero.

Nel frattempo arrivano ancora pellegrini (dopo le 20) e fa un freddo boia. Al bar non c’è posto per cui faccio accomodare due ragazze una della Rep.Ceca e una tedesca al mio tavolo. Offro loro un bicchiere di rosso e passiamo una mezzoretta a parlare, la tedesca parla anche un poco di italiano e lo spagnolo al mio livello.

Dormita con doppia coperta abbastanza buona e poco prima della 7 sono pronto per partire.

Oggi è cessato il vento freddo di ieri ma la temperatura è ancora bassa, c’è già un po di nebbia.

Inizio per strada asfaltata e poi sentiero fino a Borres, altro piccolo paesino con un paio di albergue, nessuna anima viva in giro a parte le tante mucche che pascolano insieme ai cavalli e che mi accompagneranno per tutta la tappa. Dopo Borres si inizia a salire sul serio su strada forestale fino a bivio per Pola de Allande, percorso alternativo che evita, in parte, la salita alle montagne, consigliato in caso di brutto tempo.

Io salgo per la ruta degli Ospitales prima su tratturo poi su sentiero pietroso immergendomi subito nella nebbia o nella nuvola con visibilità di circa 10 metri. Alla durezza del percorso in salita si aggiunge anche l’umidità che deriva dalla nebbia: tutta la vegetazione è piena di goccioline piccolissime e anche io mi prendo la mia parte di umidità.

La  “Ruta de los Hospitales”, così chiamata perché passa accanto alle rovine di diversi “Hospitales” che davano alloggio ai pellegrini.

Sento suonare nella nebbia i campanacci delle vacche e ad un certo punto me ne trovo una in mezzo al sentiero con la quale quasi mi scontro. Poco più avanti un gruppo di cavalli sta pascolano.

Poco prima dell’ultimo tratto di dura salita su pietre nel giro di un paio di minuti esce improvvisamente il sole e tutta la nebbia rimane dietro di me nelle valli. Una vista meravigliosa di monti emergono da questo mare bianco, un paesaggio da fiaba! Mi fermo ad ammirare questo regalo e anche ad assaporare il calore del sole dopo tanta umidità.

Passo le rovine di diversi ospitales, erano poco più di un rifugio per i poveri pellegrini del medioevo che si trovavano ad affrontare una traversata sicuramente difficoltosa per quei tempi.

Le come sono popolate da molto bestiame al pascolo, mucche e cavalli. La zona è ricca anche di pozze d’acqua dove si abbeverano.

Continuo con salite e discese a percorrere la lunga cresta, passando l’Alto della Marta dove trovo la Guardia Civil e poi l’alto del Palo dove i percorsi si ricongiungono e dove sulle creste di pronte si trova un parco eolico. Qui trovo alcuni pellegrini in sosta che si apprestano ad affrontare la discesa.

Discesa per lunghi tratti ripidisssima su fondo pietroso, spacca piedi e gambe. Poco dopo il piccolo paesino di montagna: Montefurado dove mi per una sosta piedi. Alcune case sono state sistemate e ci sono alcune persone che vivono in questo periodo con tanto di galline al seguito.

Riparto dopo una opportuna sosta piedi mentre arrivano i primi due pellegrini italiani di questo cammino, sono Bergamaschi.

Di nuovo salite e discese dure mi accompagnano fino al piccolo paesino di Lago una decina di case e l’ultimo strappo in salita. Poi attraverso una lunga e bella pineta per uscire infine su prati e arrivare a destinazione: Berducedo. La sistemazione di oggi è per una volta la prima casa del paese!

Sistemato bene anche oggi e mentro scrivo arrivano due delle ragazze conosciute a Porciles, come siano arrivate qui così fresche è un mistero o forse no!

Berducedosi trova ad un’altitudine di 900 m è un paesino la cui popolazione è notevolmente diminuita dall’ultimo decennio del XX secolo. Questo è passato da diverse centinaia di abitanti ad appena un centinaio.

Con Cammino di Santiago Primitivo che attraversa Berducedo, stanno emergendo nuove alternative occupazionali rispetto all’allevamento e agricoltura tradizionali, in netto calo. Ostelli, pubblici e privati, ospitalità e anche un piccolo bazar che va dai medicinali ai prodotti di “boutique”, c’è perfino uno studio medico.

Ora vado a farmi un giro, ciao ciao.