26a Silleda – Ponte Ulla – Deseiro de Abaixo

03 luglio 2023
Percorsi 30 Km con 500 mt. di dislivello positivo

Dopo il pulpo del pomeriggio, cenetta leggera e poi quattro passi per Silleda, in realtà mi fermo nella piazza principale perché non c’è altro da vedere. La chiesetta è aperta e dò una sbirciatina, ragazzini giocano nella piazza ed io attendo che il sole tramonti.

Bella dormita e stamattina fresco e riposato sono in strada poco prima delle 6. Il primo tratto lo faccio percorrendo per un paio di km la statale già trafficatissima al quell’ora per poi prendere una stradina che mi porta a A Bandeira dove riesco a bere un caffè e fare una frugale colazione nell’unico bar aperto, oggi è lunedì e sono quasi tutti chiusi.

Lasciato il paese si viaggia in questa prima parte della giornata per stradine asfaltate secondarie on lievi saliscendi passando paesini e qualche fattoria con alcuni tratti in mezzo al bosco. Il tempo oggi è nuvoloso ma la temperatura buona, non è l’ideale per fare foto ma per camminare è super.

Arrivo a Dornelas piccolo paesino con quattro case ma con una chiesetta romanica di San Martiño/Martín de Dornelas, del XII secolo (documentata già nel 1115) che non ha quasi subito alterazioni nella sua lunga storia.  È a navata unica, con abside a due corpi, rettilineo e semicircolare.
Donata alla chiesa compostellana da Doña Urraca I de León (León, 24 giugno 1081-Saldaña, 8 marzo 1126), chiamata dai suoi contemporanei e storici dell’epoca come la Temeraria, fu regina di León tra il 1109 e il 1126. Figlia e successore di Alfonso VI e Regina Costanza di Borgogna. Fu la prima donna in Europa ad esercitare un regno a tutti gli effetti!
Da lì procedo per boschi in direzione di ponte Ulla ma prima di iniziare la ripida discesa verso il ponte trovo un luogo di descanso (sosta / riposo) del pellegrino gestito dalla signora Pilar che vedendomi passare mi inviata ad entrare. È aperto da 3 settimane perché ora lei gestisce la bella casa del padre da poco defunto, ed ha deciso di dedicarla ai pellegrini. Mi fa visitare i locali che ha predisposto e poi mi prepare un bel panino con prosciuto, pomodori, formaggio e olio accompagnato da una caraffa di birra fatta in casa del fratello che mastro birraio. Ottima colazione di metà percorso che mi permetterà di andare fino in fondo.
Passo una buona mezz’ora a parlare con lei prima di salutarla, dimenticavo: il tutto è a offerta libera.
Un abbraccio di saluto e mi regala una bella conchiglia decorata, sarà un bel ricordo di questo momento magico che il cammino mi ha donato.

Inizio la discesa verso il ponte ed incontro José un pellegrino di Córdoba fautore del Camino di Trujillo, -guarda cosa mi succede nel cammino-, con il quale faccio alcuni km poi lui si mette a correre in discesa. In prossimità del ponte una antica eremita che vado a visitare , posta proprio sotto l’alto viadotto della ferrovia Ave.

Prima del ponte trovo una vecchietta intenta a bagnare le piante di un grande orto che mi ricorda la mamma che ha fatto questa attività per tutta la sua vita: orto e famiglia.

Ottraversato l’unico ponte che permetteva di collegare il nord con il sud della Galizia (ora ne esiste uno sulla statale) cerca di mettere un timbro sulla credenziale ma oggi tutto è chiuso.

Finita la discesa inizia un altrettanta dura salita, questa è la legge in Galizia. Si sale duramente prima su pietre, poi su strada ed infine su sterrata in mezzo ai boschi sempre più popolati da lati eucalipto che secondo me stanno distruggendo l’ecosistema di qui perché con la loro corteccia uccidono tutte le altre piente.

Comunque bellissimi boschi misti pino, quercia e eucalipto inframezzati da qualche prato che apre la vista ai colli cisrcostanti. Trovo anche quale bella vigna di tanto in tanto.

Passato il grande albergue di Outeiro, chiuso fino alle 13, inizia la nuova discesa ora per stradine asfaltate in mezzo ai soliti piccoli borghi molto curati.

Arrivo alla mia destinazione di oggi, l’albergue Reina Lupa di recente costruzione, molto ben tenuto e pulitissimo anche se oggi alla fine è pieno.

La signora gestisce anche il bar adiacente per cui non morirò di fame e di sete nemmeno oggi.

Ora mancano solo 10 km, spero quindi di giungere prestissimo a Santiago per godermi la piazza e Basilica in solitudine prima dell’arrivo dei tanti pellegrini degli altri cammini.

A domani, la fine del cammino.