14a Tappa – Villaviciosa – Gijon (o Xixón)

Percorsi 32 km con 750 mt di dislivello positivo
6 ore di cammino
Incontrato solo 1 pellegrino di ritorno da Santiago

Ieri sera aperitivo con dos “culin de sidra” versati alla loro maniera e cenetta leggera a un costo decente accompagnata da un buon vino tinto (meglio della sidra)

Oggi alle 6:00 sono in strada anche se la tappa non è particolarmente lunga è meglio partire di buon’ora perché oggi sono previste temperature sopra la norma ed io voglio essere già a destinazione per le 13.

Il percorso si snoda da prima per le solite strade asfaltate per poi affrontare un impegnativa salita in parte su cemento in parte sul sentiero che mi fa sudare sette camicie ed è solo la prima.

Oggi vedrò il mare solo all’arrivo la tappa si svolgerà tutta all’interno in mezzo ai soliti borghi rurali, pascoli, boschi dove domina l’eucalipto e piantagioni di mele.

Dopo la salita si scende ovviamente tutto di livello guadagnato fino al paesino di Peon, sono a metà, dovrebbe esserci un locale che trovo ma ovviamente chiuso mi fermo comunque per una sosta breve.

Qui incontro alcuni escursionisti partiti da Gijon con i quali mi fermo a fare 4 chiacchiere, ogni tanto non fa male parlare con qualcuno!

Riparto per la seconda salita della giornata è sicuramente più breve ma il sentiero è più impero, altra bella sudata visto che la temperatura è decisamente salita. Alla fine della salita mi scappa l’occhio e vedo in un cortile la scritta bar mi fermo ed effettivamente al bar esiste ed è anche aperto; è il negozio di quel borgo che distribuisce il pane a tutte le famiglie. Bevo qualcosa di fresco e poi parto in discesa ora sicuramente andrà fino alla fine.

Da lassù si vede già Gijon con il suo Golfo e soffia anche una leggera e fresca brezza.

Alla fine della lunga discesa raggiungo le prime borgate della città e con un lungo percorso tortuoso ma comunque privo di traffico attraverso tutta la periferia fino a giungere al vialone che mi porterà in centro.

Arrivo alla prima spiaggia che percorro tutta per poi piegare verso la seconda dove si trova la mia destinazione raggiunta la quale posso finalmente fermarmi e mangiare qualcosa,  era ora!

Solite operazioni, un bel riposino e scrittura di queste righe prima di fare un giretto in città (il centro è a quasi 2 km).

Gijón è una città di quasi 300.000 abitanti ed è la più popolata delle Asturie anche se Oviedo è la capitale. È un grande porto marittimo.

Esporta carbone, rame, ferro, zinco, pesce e prodotti agricoli. È sede di fonderie, industrie tessili e cartarie. L’attività economica locale si basa anche sulla raffinazione del petrolio e dello zucchero, sulla lavorazione del tabacco, dei prodotti chimici, dei vetri e della porcellana, oltre che dei cantieri navali. Per Gijón transita la strada più importante della costa settentrionale spagnola, tra il porto di Santander, a est, e quello di Ferrol, a ovest. Il porto, attivo dal 1480, venne fortificato nella seconda metà del XVI secolo e nel 1788 fu ampliato per far fronte ai commerci con le Indie Occidentali.

Aneddoto storico:
Nativo di Gijón è il mitico Pelagio, signorotto locale, o re di uno dei tanti piccoli regni in cui si erano frazionati i Visigoti. Il governatore arabo Munuza si innamorò della sorella cristiana di Pelagio e l’avrebbe voluta sposare, ma Pelagio pose il suo veto. Manuza mandò Pelagio a Cordova a giurare fedeltà all’emiro, pensando di approfittare della sua assenza per convincere la sorella a sposarlo. Pelagio però tornò prima del previsto, si oppose alle nozze e dovette scappare in montagna dove divenne il capo e condottiero di coloro che si erano rifugiati nelle grotte e nelle gole dell’Asturia per sottrarsi al giogo musulmano. Pelagio, confortato e spronato dalla visione della Madonna che lo invitava a difendere la fede cristiana con le armi, marciò col suo gruppo contro gli Arabi e nel 722 li sconfisse a Covadonga ai piedi dei Picos de Europa dove si trova ora un Santuario dedicato alla Vergine con le tombe di Pelagio e di altri e la grotta dove Pelagio avrebbe trovato riparo e dove avrebbe avuto la visione mistica. Questa battaglia è assunta come inizio della lunga lotta per la Reconquista da parte dei Cristiani del territorio della penisola iberica. A questo eroe locale è stata eretta nella Plaza Mayor una statua in cui è raffigurato con la spada in una mano e la croce nell’altra.