4a Tappa Cuevas Bajas – Encinas Reales – Lucena

10 giugno 2023
Percorsi 27 Km con 500 mt. di dislivello positiv

Breve giro per il piccolo paese di Cuevas alla ricerca di un posto dove cenare. Trovato l’unico locale alla fine del paese, ovviamente, atmosfera tetra di un pub anni 70 ma cena accettabile.

Dormita insufficiente a causa del letto a castello mezzo disastrato ma questo avevo a disposizione . Stamattina tempi lunghi per la preparazione a causa del bagno al piano terra che mi fatto fare diverse corse ma alla fine alle 6 e 30 sono in marcia.

Uscita dal paese finalmente in discesa, passando per il parco giochi e per il ponte sul Rio Genil con segnalazione per chi volesse fare rafting.
Dove c’è acqua c’è vita e lì lungo il fiume è tutto on concerto di uccelli di ogni sorte tanto che mi fermo qualche minuto ad ascoltarlo.

Poi però inizia una lunga salita su cemento e asfalto, si parte con pendenza al 13%, non male per scaldare i muscoli.

Tempo oggi nuvoloso ma sembra prometta pioggia e così sarà.

Per strada secondaria  di asfalto e cemento nei tratti ripidi procedo salendo e scendendo queste colline che si susseguono completamente popolate da ulivi fino ad arrivare, dopo poco più di una ora, a Encinas Reales.

A inizio paese si sente già il baccano degli avventori di un bar, e sono parecchi già prima delle 8, vanno a caffè e aguardiente! Per una volta fare colazione così presto non è male, ti dà una marcia in più.
Al bar non hanno il timbro e così devo girare fino a trovare, al terzo tentativo, un ristorante per fortuna aperto che mi timbra la credenziale.

Il paese, la cui fondazione come tale risale al XVII secolo, si adagia su un colle, su cui sono disseminate le sue strade irregolari di case bianche e curate.  Sopra di loro spiccano la Chiesa di Nuestra Señora de la Expectación e l’Eremo di Jesús de las Penas.

Il suo vero nome è Encinas Ralas, (querce rare) probabilmente per la scarsità di querce che popolavano il territorio prima degli ulivi.  Nel tempo il nome cambierà nell’ attuale Encinas Reales.
I suoi primi abitanti si insediarono qui all’inizio del XVII secolo e furono contadini di Lucena che venivano a lavorare nei possedimenti del Duca di Medinaceli.

Uscita dal paese in fortissima pendenza fino a passare l’autostrada dove, nel sottopasso, ci sono diversi murales.

Da lì per qualche km lavori in corso stanno cementando la strada che percorre tutte le colline in mezzo agli uliveti, disastro ecologico che provabilmente servirà anche.

Il percorso comunque sale e scende per le solite colline / uliveti con pendenze dolci e quindi l’incedere è tranquillo e rilassato anche grazie ai paesaggi che mi circondano.

Bisogna poi guadare un Rio che ha circa 15 cm di acqua ma con le mie scarpe non ci sono problemi, l’amico di varese invece ha dovuto togliere le scarpe ed ha lasciato le impronte dei piedi sul fango come potete vedere dalle foto.

Passato il Rio sono entrato in provincia di Córdoba , la segnaletica cambia, il paesaggio no sempre e solo ulivi ma, la strada ora sterrata segue il fiume fino ad un punto di sosta che ci voleva proprio. Mi fermo per la sosta piedi e mi godo nuovamente il canto degli uccelli.

Riprendo la strada fino ad un grande agriturismo in mezzo agli ulivi e tuttora in funzione, sembra un oasi fuori posto, comunque tutto recintato.
Da lì si reinizia a salire duramente per qualche Km fino a raggiungere un grande impianto di incenitore.

Discesa verso Lucena in mezzo a diverse case agricole e orti ed gli immancabili ulivi. Zona industriale indecente ma lunghissima e poi entrata in città .

Oggi risiedo in una pensioncina, ultimi lavori di ristrutturazione circa anni 70, camera da panico ma letto buono, prezzo esagerato ma non ho trovato nulla di meno caro, basta una doccia e dormire bene.

Lavaggio vestiti di 2 giorni (in lavanderia), una birretta e un panino.
Lucena, città di 45000 abitanti, una delle più popolate della provincia di Córdoba , ha una storia molto antica, ancestrale. Qui l’uomo trovò le condizioni ideali per vivere già nella preistoria. Sotto questo punto di vista, molto importanti sono, infatti, la Sima e la Cueva del Ángel. Dalla preistoria, tante civiltà passarono in questo angolo della Subbética di Cordoba: romani, ebrei, arabi ed infine cristiani.
Ciò che rende speciale Lucena rispetto alle altre città d’Andalusia è sicuramente l’importanza che ha avuto questo paese nella storia ebraica spagnola tanto che per secoli fu conosciuta come “città degli ebrei”. La Lucena tra il IX ed il XII secolo fu una città di grande fama, chiamata la “Perla Sefarad” ed era comparabile con le rilevanti comunità di Cordoba e Granada. Il suo nome deriva da Eli ossana (in ebraico) o al-Yussana (in arabo) fu importante punto d’incontro di intellettuali ebraici oltre che paese di grandi dimensioni. Lucena, infatti, ospita la necropoli più grande della penisola iberica.
La sua economia è basata sull’agricoltura, dedicata soprattutto all’olivo e alla vite, sull’industria del mobile, del freddo e quella agroalimentare e sull’artigianato: tipica è la produzione delle tinajas grandi giare per il vino e l’olio. Fa parte della zona in cui si produce il pregiato vino DOC “Montilla-Moriles” e può vantare anche una DOC di olio, “Aceites de Lucena”

A domani.