36a Tappa – Finisterre – Muxia – Santiago – Fine del cammino

Percorsi km 34 ed altri con l’autobus.

Anche ieri sera ottima cena di pesce al ristorante ‘El Puerto’ sono stato trattato ancora una volta in modo speciale sia per la qualità e quantità delle portate, per il servizio ed anche per il prezzo: grazie!

Anche oggi per questa ultima tappa si parte presto, fa freddo e tira anche un forte vento ma la giornata si presenta serena sotto tutti i punti  di vista.

Le gambe ed il resto vanno a mille e i km scorrono velocemente anche se in parte sono in salita. Passo boschi di pino e eucalipto, tantissimi cespugli di alloro e diversi paesini agricoli di poche case. Molti anche oggi i campi di mais, trovo anche qualche pascolo con mucche e pecore. A metà percorso, nel paese di Lires, mi fermo a colazione, è l’unica sosta possibile; qui c’è un pò di vita ed anche un albergue, pensione, ristorante per chi vuole  spezzare in due la tappa.

Poco più avanti incomincio a incontrare alcuni pellegrini che scendono a Finisterre, tutti sono allegri e salutano, anche per loro sarà l’ultima tappa.

Ultimi km in discesa verso l’oceano che si costeggia fino a Muxia. A fianco della prima baia con l’unica bella spiaggia della zona stanno costruendo un complesso residenziale: sono dei criminali a rovinare con il cemento questa parte di natura incontaminata.

Per asfalto si raggiunge il paese di pescatori, passando innanzi al campo di calcio situato proprio in riva all’oceano, comunque qui il prato è verde e ci sono anche le tribune coperte.

In paese c’è il mercato così passare con il mio fardello sulla schiena diventa arduo ma raggiungo comunque l’ufficio comunale del turismo dove mi rilasciano l’ultimo attestato e mi fanno i complimenti per come parlo bene lo spagnolo (mi arrangio solo).

Salita fino al santuario della Virgen a Barca, dove la leggenda vuole che la madonna sia atterrata  su di una barca di pietra per incoraggiare Santiago nelle sue predicazioni in terra di Spagna.

Sì vedono i resti di pietradella barca che hanno virtù magiche essendo in realtà il sito antichissimo luogo di culto dei popoli celtici. Mi fermo, fortunatamente solo, presso queste pietre ed eseguo tutti i rituali magici che conosco, non si sa mai. Mi siedo poi ad ammirare ed ascoltare ancora una volta l’oceano che si infrange sulle rocce a miei piedi.

Arrivano adesso i turisti per cui è meglio sloggiare, il santuario al quale hanno rifatto il tetto dopo l’incendio di quasi due anni fa è ovviamente chiuso, non mi resta quindi che fare le foto finali al km zero e salire al Mirador, il monte sopra il paesino, per ammirare il panorama a 360 gradi, sembra quasi di essere su di un aereo.

Torno in paese in attesa dell’autobus per Santiago ed incontro il titolare dell’albergue di Olveiroa, ci facciamo un paio di birrette insieme mentre mi racconta la crescita della sua attività negli ultimi 4 anni; da poco più di 1000 pellegrini alloggiati nel 2011 quest’anno ha superato quota 10.000, alla faccia del business! Comunque sia lui che la sua famiglia sono molto bravi nel gestire tutte queste persone e si meritano successo.

La corriera è un pò in ritardo e per arrivare a Santiago impiega una eternità, per il numero di fermate  sembra un bus urbano.

Dalla stazione all’hotel altri due km e poi finalmente una bella doccia, ci voleva dopo oltre 12 ore.

Ora sono le otto e finite queste righe me ne andrò a zonzo per Santiago visto che non piove!

Domani giornata da turista e nel pomeriggio inizierà il viaggio di rientro a casa.

Ciao.

(P.s. Qui è ancora giorno).