21a Tappa – Gotarrendura – Arévalo

Percorsi  km 30

Prima di cena, seguendo il consiglio dell’impiegata comunale che mi aveva indicato dove abitava il custode, sono andato a visitare il “Palomar de Santa Teresa”. Si tratta di una casetta dove vivevano e nidificavano le colombe, oltre 300 loculi; faceva parte della proprietà della madre della santa e sorgeva a lato della casa natale oggi non più esistente. Nel sito stanno facendo degli scavi e opere di conservazione e restauro di quanto esistente. L’edificio delle colombe è presumibilmente del 1300, il tetto è stato rifatto ma i muri in mattoni di fango e paglia con le buche sono originali.

Ho avuto poi modo di visitare la casa museo del pittore Lopez Berron, pittore principalmente paesaggistica vivente dove erano esposte diverse sue opere. Il museo etnografico è ubicato in usa casa nel centro del pueblo restaurata nelle condizioni originali di inizio 800 e vi è conservata una collezione di oggetti di antiquariato veramente preziosi su gli usi e costumi dell’epoca e successivi. Gli ambienti su 3 piani, con porte di altezza massima 160 cm, sono perfettamente arredati così come la cantina conservata come ai tempi in cui producevano il vino il questa zona. Interessante in modo particolare un carro del 1955 con le decorazioni originali in perfetto stato di conservazione.

Oggi partenza Prima dell’alba, la giornata si promette serena, ci sono solo alcune nuvole ad est che piano piano spariranno dopo la levata del sole.

Il cammino scorre parallelo ad una strada asfaltata fino a Hernansancho, dove ci si inoltra per una stradina all’interno di una meseta che mi porterà a Villanueva de Gomez, poco prima incontro due anziani che camminano in senso opposto e mi augurano buon viaje. Da un paio di giorni sono spuntati all’inizio dei paesini e presso le chiese dei cruseiros, grandi croci di pietra poste sui cammini dei pellegrini così come cominciano a vedersi i nidi delle cicogne sui campanili delle chiese. Ho trovato un paio di greggi di pecore al pascolo nei recinti. Nel frattempo il paesaggio si fa più ondulato, con coltivazioni di mais, cipolle insalata riccia ed alcune serre fino ad arrivare a Tiñosillos, qui mi fermo al bar per una veloce colazione con pane tostato, olio di oliva e pomodoro fresco; all’estero del bar devono fare ancora le pulizie dalla sera prima: è una porcilaia!

Passato questo paese mi inoltro in una grande pineta di pini marittimi su una stradina con il fondo sabbioso come quelle delle nostre località marittime.

Una curiosità: su quasi ogni pino maturo hanno fatto degli intagli nella corteccia ed applicato delle scodelle in plastica per la raccolta della resina come si può vedere dalla foto.

Il percorso, di oltre 15 km fino a destinazione, si svolge quasi tutto sull’intero della pineta con un solo tratto di un paio di km di asfalto; poco prima di arrivare ad Arevalo ho in incontrato tre struzzi che stavano tranquillamente pascolando all’interno di un recinto; ho incontrato anche diverse persone che camminavano in compagnia dei cani in diversi posti della pineta.

Arrivo ad Arevalo e mi sistemo in un hostal in centro, caro, dove mi sanno una delle peggiori stanze fino ad oggi, c’è perfino lo specchio del bagno con le luci finte, per oggi mi adatterò.

Arevalo è famosa per il “Tostado” ovvero il cochinillo asado che non é altro che un maialino di latte di 2 o 3 kg fatto al forno, ora esco e vedo se ne posso mangiare un paio per cena. La cittadina di quasi 9000 abitanti è la più grossa della provincia dopo Àvila, ricca di chiese e monumenti, qui vi ha passato l’Infanzia la regina Isabella la Cattolica.

Buona serata.