31a Tappa – Laza – Xunqueira de Ambía

Km. 33 – 6,45 ore di di cammino.
3 Pellegrini incontrarti + 4 ciclisti
A Santiago mancano Km 127.

Ieri sera ho cenato con le due signore spagnole, una dottoressa e una infermiera, che oltre che essere amiche e colleghe di lavoro hanno fatto anche parecchi cammini assieme.

Abbiamo conversato amabilmente durante e dopo la cena per poi salutarci, mi sa che le ritroverò ancora.

Questa mattina il cielo si presenta subito carico di nubi, mi avvio alla solita ora sperando di evitare l’acqua anche oggi.

Il percorso, nei primi kilometri si svolge sulla carretera provinciale, dove alcuni contadini transitano con i loro trattori per andare nei campi, transita, di traverso, anche un bel cinghialone nero che saluta con un grunito, bundì!

Poi per strada di campo si raggiunge l’abitato di Soutelo Verde, in buono stato ma sembra disabitato; da lì inizia subito una dura salita dapprima per stradina comoda e poi per sentiero roccioso.

Intanto il cielo diventa sempre più grigio e infatti comincia piovere in modo intenso, indosso al volo il poncho e continuo.

Finita questa prima salita arrivo a Albergueria, altro piccolo borgo dove si trova un altro luogo simbolo di questo cammino.

Si tratta del Rincon del Pelegrino, un bar gestito da Luis dove pareti, soffitto ed ogni spazio disponibile è ricoperto da conchiglie con il nome, la nazionalità e data del passaggio dei pellegrini.

Il bar è chiuso ma l’androne di ingresso è disponibile per cui mi fermo all’asciutto sperando che Luis venga presto ad aprire.

Arriva anche un ciclista e due pastori estremegni, aspettiamo una buona mezz’ora finché Luis arriva.

All’interno locale, come potete in parte vedere è letteralmente tappezzato di “vieras”, valeva veramente la pena aspettare.
Timbro la crendiaziale, compilo il libro dei pellegrini e decoro la mia conchiglia che andrà a far parte della raccolta.
Foto di rito poi colazione con un caffè caldo, saluto e ringrazio.

Anche in questo paesino si trova, nella piccola piazza, una antica “picota”, rollo giurisdizionale del XV secolo dove il signore del luogo amministrativa la giustizia e dove venivano castighigati i colpevoli.

La pioggia per il momento ha smesso, ma tira un forte vento che mi accompagnerà fino al termine della salita dove si trova una grande croce di legno.

Da lì si scende e riprende anche a piovere, anzi a diluviare.

Poco più avanti trovo una deviazione ben segnalata verso una antica fonte e degli alberi millenari, ci vado ma l’intensità della pioggia non mi permette di fare le foto e l’erba alta mi fa il lavaggio dei piedi.

Poco prima di Villar del Barrio smette di piovere, entro in paese e due signore in vestaglia, stanno ritirando il pane da un furgone che lo distribuisce famiglia per famiglia, si mettono in posa per una foto.

Subito dopo ricomincia a piovere e allora mi infilo nel primo bar finchè smette e si vede anche qualche squarcio di sereno.

Per strada si passano i piccoli abitati di Boveda e Villar di Gomareite, dove trovo il primo horreo (granaio tipico della Galizia) di una lunga serie (se ci riuscirò proporrò una foto al giorno di horreos particolari).

Poi per lunghi tratti si attraversa un altopiano con coltivazioni di vario genere e ampie distese di patate.

A Bobadela, altro piccolo paesino dove trovo una fontana del 1960, classe, che diventa subito la fontana di Bepi, ho tentato il miracolo di trasformare l’acqua in vino ma non ho avuto successo, forse ho sbagliato qualcosa nella formula magica.

Poi si prosegue fino a destinazione per i tipici e meravigliosi boschi della Galizia, con castagni centenari, roveri e una vegetazione di un verde intensissimo che ti ricarica le forze e ti ripaga abbondantemente degli sforzi sostenuti e delle ore passate sotto l’acqua.

Arrivando a Xunqueira si trova l’albergue municipal a circa un kilometro prima della bella cittadina, io mi ero premunito e avevo riservato una stanza in una casa rural.

La casa rural Souto è veramente fantastica ed interamente a mia disposizione, ho una camera al secondo piano con una vista meravigliosa sulle alture e i boschi che ho attraversato, cosa si può volere di più?

Questa cittadina ha una bella e grande chiesa: la Colegiata de Santa María la Real, costruita a partire dal XII secolo come parte di un antico monastero con elementi architettonici dal romanico al barocco.
Stasera aprirà alle 7 e mezza per la messa e sicuramente ci andrò, trovare una chiesa aperta con anche la messa è un evento più unico che raro in questo cammino.

Ciao, ciao.

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