11a Tappa – Castro del Rio – Espejo – Santa Cruz

Percorsi km 23,8 in 4 ore 29 minuti
Dislivelli: +405 -398

Tour per Castro del Rio fino ad arrivare alla chiesa in alto al paese dove si trova l’albergue dei pellegrini, nessuna presenza.Girovago tra le belle e ripidi calli pulite e le case rigorosamente bianche fino a ora di cena, stasera si anticipa alle 20.30.Cena guardando la partita di calcio della spagna, ottimo salpicon de mariscos + bistecca, patate e gelato il tutto a 8 euro.Vado a dormire fa fino a mezzanotte fanno baccano in strada, comunque posso dormire una ora in più domani, la tappa sarà “breve”.Partenza alle 6.30, tutti i bar qui sono aperti, ma è presto per fare colazione quindi parto con calma facendo il primo tratto della tappa di oggi sulla statale già trafficata. Dopo alcuni km si prende una strada sterrata che fiancheggia il Rio Guadajoz sempre in mezzo agli ulivi con qualche variante, oggi, di mandorli. Alcuni saliscendi leggeri e sono già in vista di Espejo e del suo bel castello.Raggiunto l’inizio del paese, ovviamente in basso, salita ripida per le calli fino a raggiungere la piazza del comune. L’ufficio comunale è già aperto per timbrare la credenziale. Sosta in piazza per la colazione che faccio con calma oltre fare alcune chiamate di lavoro.Ripartenza in salita fino a raggiungere il castello e la chiesa sulla sommità del colle, ovviamente tutto è chiuso.Discesa passando attraverso le calli e lungo in percorso di balconi fioriti e premiati da un concorso cittadino appena svolto.Dalla altra parte della valle già si vede in lontananza Córdoba, meta di domani, e cambia radicalmente il paesaggio!Ora gli ulivi diminuiscono radicalmente per fare posto a campi di frumento e ai colaratissimi girasoli, uno spettacolo!Procedo per una decina di km per una stradina sterrata con lievi dislivelli in mezzo a questo “quadro” della natura, soffermandosi spesso e volentieri a fotografare.L’ultimo tratto prima di uscire sulla statale nei pressi del paese di Santa Cruz, è percorso da diversi tratti fangosi che cerco di evitare passando per un uliveto, certo che se dovesse piovere qui sono dolori. Gli scarponi e bastoncini raddoppiano di peso solo per aver fatto qualche metro in questa piccola palude.L’ultimo tratto di nuovo con i girasole ora orientati verso di me, sembra mi stiano osservando tutti messi sugli attenti.Salita al solito alla ricerca del comune, ma Santa Cruz fa parte del municipio di Córdoba, trovo comunque un ufficio dove mettere il timbro.Ridiscendo all’hostal di oggi, rifatto nuovo da qualche anno, camera di lusso a un prezzo irrisorio con tutti i confort.Visto che oggi ho tempo ho pranzato con un menu del dia “Cordobese” a base di salmorejo, piatto tipico della stagione e flamenquin de cordoba, a voi scoprire le ricette.Ciao ciao.Nota su Espejo (che letteralmente in spagnolo vuol dire “Specchio”)Sul sito di Espejo, durante l’iberico-turdetano e l’epoca romana, fu costruita la città di Ucubi, che è molto importante per la sua posizione strategica.
La popolazione iberica si stabilì in queste terre con il nome di Ucubi fu occupata dai Romani, che cambiò il nome in Attubi. Dal XVI secolo gli archeologi si sono interessati a un passato romano così glorioso, dalle iscrizioni scoperte nel suo termine. Durante la battaglia di Munda , tra Giulio Cesare e Pompeo , prestò il suo sostegno a César, che la ricompensò rendendola una colonia immunitaria e aggiungendo al nome della colonia il proprio nome prima di “Claritas Julia”.Da Ucubi, Espejo, venne la famiglia paterna dell’imperatore romano Marco Aurelio , nato il 26 aprile del 121 d.C. C.Sotto il potere musulmano – dopo il visigodo – muto dominio Ucubi, o il suo Attubi latinizzato, il suo nome da Al-calá, nome arabo del luogo allusivo alla fortezza che incoronò questo insediamento.Il nome “Specchio” dato al paese non è altro che una traduzione errata del latino di Specula , che, come Alcalá , significa fortezza o castello.