20a Fuenterobble de Salvatierra – San Pedro de Rozados

27 giugno 2023
Percorsi 28 Km con 300 mt. di dislivello positivo

Le condizioni dell’albergue di ieri, soprattutto a livello igienico, sono veramente carenti. La camerata è una fornace così non si riesce proprio a riposare nel pomeriggio.
Mi faccio dare la chiave della chiesa (è una chiave come quella di San Pietro) e vado a visitarla con calma.

La chiesa almeno è un luogo fresco, gótica intitolata a Santa María la Blanca, del secolo XV, è molto spoglia, ha solo un piccolo retablo laterale ed una serie di statue lignea che accrescono di volta in volta sicuramente opera di padre Blas.
Dal soppalco superiore una bellissima vista sulle tre navate spoglie completamente in granito, si respira atmosfera di pace.
Esternamente si può ammirare una sezione della strada romana con i varie strati di cui è composta, l’opera di costruzione vera e propria di una strada iniziava tracciando dapprima con un aratro due solchi paralleli per delimitare la carreggiata, nei quali erano collocate delle pietre poste in verticale per contenere la massicciata. Veniva poi scavata una trincea sul cui fondo erano sistemate grosse pietre legate con cemento che costituivano la base (statumen) su cui veniva collocato un triplice strato di materiali sovrapposti e compressi: ad un primo strato di conglomerato di pietre e frammenti di mattoni (rudus o ruderatio) legati con calce che aveva lo scopo di drenare le acque, ne seguiva uno intermedio di brecciame costipato e compresso (nucleus) ed infine la pavimentazione (pavimentum) con pietre, blocchi di basalto o lastre squadrate, a seconda della disponibilità locale, perfettamente incastrate tra loro e collocate in maniera da garantire lo scorrimento e la raccolta delle acque in canalette di scolo laterali. La larghezza della carreggiata doveva permettere l’incrocio di due carri, e andava normalmente da 4 a 6 m.

Sono andato poi al piccolo negozio di alimentari per comprare qualcosa da bere per domani e con l’occasione ho acquistato l’occorrente per fare una bella brocca di tinto de verano ghiaccio compreso che abbiamo poi bevuto in compagnia degli ospitaleros.

Nel frattempo è arrivata anche una pellegrina italiana di Brindisi, ma con origini venete, che si è unita al gruppo alla cena comunitarie che è seguita.

Notte da dimenticare e così non vedo l’ora di partire, alle 5 e 30 facciamo una breve colazione che ci hanno preparato e poi via per la tappa di oggi, per una volta in compagnia.

La giornata oggi è fresca, direi anche freddina. Il sole non vuole saperne di farsi vedere, peccato perché la parte iniziale del percorso era l’ideale per gustare e ammirare il sorgere del sole. Una decina di km seguendo la strada romana che in alcuni tratti è ancora ben visibile e segnalata dagli immancabili miliari che troveremo costantemente fine alla fine.
Ai lati i soliti Pascoli con mucche già in azione anche al buio.

Abbandonata per un po’ la strada romana si inizia a salire il crinale della montagna, dapprima in mezzo alle querce per poi seguire un sentiero parallelo ai mulini di un parco eolico. La pale girano appieno con il vento di oggi, il sole fa capolino in mezzo alla nebbia che se ne sta tutta in alto, si cammina veramente bene.

Giungiamo cosi ai piedi della croce lignea messa da padre Blas in cima al Pico de la Duena dove sono amassate delle grosse roccie sulle quali è disegnato Santiago pellegrino.

Sosta ai piedi della croce, foto di rito, bella vista a 360 gradi in particolare verso la pianura di Salamanca che già si vede in lontananza.

Discesa fino a una strada che ci porterà quasi a destinazione, per lunghi tratti parallela alla Calzada romana.

Boschi su ambo i lati e poi pascoli in prossimità di Cazadilla de Mendigos, tenuta agricola con allevamento di maiali allo stato brado. Ci fermiamo a fare alcune foto e a farli correre un poco, sono comunque liberi in un immenso querceto.

Sull’altro lato strane mucche di razza non identificata al pascolo.

Lasciata la strada asfaltata ultimo tratto risalendo una stradina oramai occupata da erbacce alte che però passa nel mezzo di splendide querce con una potatura particolare.

Anche oggi parecchi rapaci in volo che riesco anche fotografare.
Prima di arrivare nel paesino incontriamo un arzillo vecchietto di 90 anni che sta facendo la sua camminata giornaliera in mezzo a prati, ci fermiamo alcuni minuti a parlare con lui.

Oggi sistemazione ottima che già conosco, finalmente ho potuto anche fare un buon riposino dove un pranzetto leggero.

San Pedro, paesino di meno di 300 anime, nato proprio grazie alla Calzada romana Vía de la Plata, qui esiste una iscrizione  relativa alle Siete Carreras, che narra le opere di sistemazione della strada intraprese tempi di Nerone. Ora vado a cercarla.

Ciao ciao