18a Tappa – El Cubo de la Tierra del Vino – Zamora

Percorsi 33 km in 5 ore e 45 minuti
Dislivello positivo: 130 mt
Nessun pellegrino incontrato.
Giornata inizialmente nuvolosa, poi sereno, freddino al mattino, brezza fresca durante tutto il cammino.

Dopo un bel riposino, prima di cena, faccio in giro per il paesino. Abbastanza desolante!
Nel muro della chiesa (chiusa) hanno piazzato un palo della luce, sono matti. Il bar è di uno squallore unico, mi conviene tornare all”albergue.

Incontro un matto che gira con un carretto / bici con la bandiera spagnola e cianfrusaglie, alcuni vecchietti seduti all’ombra che chiacchierano e sempre salutano.

All’ albergue, Berto (Filiberto) mi ha preparato un buon bicchiere di vini bianco: è una malvasia che nulla ha da invidiare dalle nostre migliori. Ottimo: e allora mi porta in quartino e uno stuzzichino. Poi arriva la cena e il vino tinto che appena riesco ad assaggiare (non male) perchè Berto che è anche un buon intenditore e conosce tutte le cantine De La Tierra del Vino, stappa una bottiglia SUPER si tratta di un Tempranillo prodotto con uve che provengono da piante vecchie fino a 200 anni, quindi prima della filossera. E’ un prodotto strepitoso! Una buona cena a base di pasta con un ottimo sugo al pomodoro e pollo al forno. Intanto, sempre inseme a lui, spazzoliamo la bottiglia tanto che quasi non ricordo di essere andato a dormire.
Grazie a Berto per la lezione sui vini del Tierra e a Loly per la cena. (A proposito Al Cubo hanno estirpato tutti i vigneti perchè non producevano più, speriamo che negli altri paesini de la Tierra del Vino si mantengano ancora a lungo).

Stamane mi sono svegliato in ritardo, ma alle 6 sono comunque pronto anche se un po intontito dalla bevuta di ieri sera.

Parto al buio ma con la luna in mezzo alle nuvole, percorro i primi km parallelamente alla ferrovia e campi di mais dove stanno irrigando fin che mi sveglio bene e sorge il sole, poi solito bel percorso in mezzo ai campi di grano, mais, girasole, terreni arati fino a raggiungere una piccola pineta (che strana) e da li scendere nella vasta meseta dove in fondo si trova Zamora.

Prima di arrivare a Villanueva de Campean cominciano i vigneti anche piuttosto estesi ma le uve non sono ancora pronte.
Nel paese l’unico bar non ha aperto dopo il Covid per cui niente colazione ma con una deviazione 5 km più avanti, a San Marcial ne trovo uno aperto. Ambiente oggi pulitissimo, colazione solita ma ottima, prezzo irrisorio.

Riprendo la via alcuni km più avanti con in vista già Zamora ma mancano 11 km. Più avanti mi fermo in corrispondenza di tre steli erette a semicerchio con al centro un pozzo con un anello: l’anello dei desideri. Su ogni stele ci sono delle iscrizioni relative al cammino e alla pace dei popoli che potete leggere nella galleria delle foto. Quale posto migliore per la sosta e esprimere un desiderio!

Ultimi km in scioltezza fino al ponte romano dal quale si gode una vista mozzafiato della citta che si specchia sul fiume Duero. Attrevarsato il ponte salita per le irti calli al centro fino a raggiungere l’hostal di oggi,.

Ottima sistemazione, solite faccende a poi a bere una birra, ne avevo proprio bisogno. Riposino e poi a cercare gli orari del bus e scoprire che non ferma nel paesino a metà tappa, bisogna combinare in altro modo (taxi mi sa).

Giro a visitare alcune delle 25 chiese romaniche e l’esterno della Cattedrale e del castello, alla fine saranno 7 o più i km percorsi. Note su Zamora le trovate nel blog del 2014.

Ora dopo una buona cena a base di pincios murignos e insalata, scrivo queste note e poi a dormire domani parto comunque presto, mi aspettano quasi 40km fino a Benavente.

Ciao ciao,.