15 Tappa – Pola de Lena – Mieres del Camino – Oviedo

5 luglio 2021
Percorsi 33 km in 5 ore e 50 minuti
Dislivello positivo: 580 mt, negativo: 640 mt.
Fino alle 11 nuvoloso e nebbia, poi splendida e calda giornata di sole.

Vado a vedere la festa medioevale e con grande delusione è solo un mercatino che di medievale ha solo il nome e nemmeno i contenuti a parte la porchetta che gira su uno spiedo elettrico (la porchetta è la parte medioevale).

Visito la bella chiesa del paese e il centro animato da bambini che giocano nei duer parchi che li si trovano.
Le siderie sono affollate di gente e la sidra scorre a fiumi con i camerieri che la servono escansiandola.
Escanciar, pronunciato escansiàr, è l’atto di servire, versare o decantare una bevanda dalla bottiglia a una tazza o bicchiere. È una parola di origine visigota, sotto il cui regno esisteva un funzionario di palazzo incaricato di dirigere gli escanciadores reali, chiamato in latino: comes scansiorum.
Si tratta di fare sì che il getto di liquido impatti contro il bordo del bicchiere, che si mantiene in posizione quasi orizzontale. In questo modo si ottiene che l’ossigeno dell’aria si mescoli con i carbonati del sidro e in conseguenza di ciò la bevanda acquisti caratteristiche di una bevanda leggermente frizzante, e affinché i residui del sidro naturale e della bottiglia si disperdano per l’azione meccanica dell’impatto del liquido sulla parete del bicchiere – normalmente a fondo largo e piatto, con pareti perpendicolari lisce, di nome culín.
Vado a cena anch’io in sidreria e nel menu del fin de semana c’è il Pote Asturiano che è uno stufato che contiene principalmente cavoli, patate, fagioli e diversi prodotti a base di carne di maiale , in particolare il compango. Di solito viene preparato con diversi tipi di verdure: cavoli , patate e salsicce come il chorizo ​​asturiano (dal sapore intenso di affumicato e paprika ), sanguinaccio asturiano , pancetta, xuanucu , butiellu , oltre a diverse parti di esso come orecchio, guanciale e coda, queste salsicce sono spesso chiamate compagu. 3 piatti di Pote, una bottiglia di sidra, un filettino di maiale con aglio in padella e posso andare anche a a dormire. Buona notte,

Stamattina ho anche la colazione compresa con la camera, mai successo, la signora è puntuale alle 6 e 30 così poi posso partire con la pancia piena (in realtà era ancora piena di ieri sera). Partenza per Mieres del Cammino su strada, fortunatamente poco trafficata ma pericolosa, fino a Uxo per poi procedere fino a Mieres su pista ciclabile dove incrocio parecchie persone che camminano. A Uxo bella chiesa romanica di Santa Eulalia le cui facciate sono del 12 secolo ma la chiesa è stata di fatto rifatta nel 1900. Particolari le case degli operai e dei dirigenti del centro minerario del 19 e 20 secolo.

Mieres, città di 40000 abitanti fu un importante centro per lo sfruttamento delle miniere di carbone fin dal XIX secolo, attività attualmente terminata. Fino agli anni ’70 ospitò anche un’importante industria siderurgica, conserva ancora parte di quell’aria storica di piccola città industriale. Ci sono comunque molte industrie siderurgico. Sosta per il timbro all’ ufficio turistico dove mi regalano anche uno scalda collo.

Da Mieres inizia la prima salita per strada asfaltata che attraverse molti piccoli e bei borghi di mezza montagna per poi ridiscendere per ripido sentiero in mezzo al bosco a Olloniego. Bellissime le viste sui monti circostanti e le verdi vallate illuminate dal sole.

Sosta anche qui al simpatico bar Ulterya dove non posso fare a meno di gustare una buona birra 1906 alla spina e un pinco.

Alla fine del paesino si presenta la seconda salita per duto sentiero di montagna, giusto per digerire la birra. Incontro due burritos (ciuchini) con i quali mi fermo a parlare.
Di nuovo poi per strada si passanno innumerevoli aldee (piccoli gruppi di case) tutte con uno o più horreos asturiani che si differenziano da qualli della galizia (che sono di forma rettangolare in legno o in pietra) perchè sono tutti in legno e a base quadrata.
Hórreo deriva dal latino horreum (a sua volta dal greco ὡρεῖον ʻgraneroʼ), che designava un edificio in cui si conservavano i frutti del campo, in particolare il grano.

Ora percorro l’ultima salita che mi porterà in vista di Oviedo, spettacoloari i paesaggi che si godono da lassu come potrete vedere nell’album allegato. Ultima discesa e ovviamente successiva salita in città, al solito mi trovo alla parte opposta del centro comunque un vantaggio per domani.

Sistemazione accettabile, con riserva, anche per oggi ma perlomeno c’è una lavanderia nei pressi.
Di Oviedo vi racconterò domani, ora visita per la città e ritiro della Salvadorana che è il documento che viene consegnato all’ostello di Oviedo e alla Cattedrale di San Salvador ai pellegrini che hanno completato il Camino de Salvador (provando con i timbri delle credenziali). È simile alla Compostela, ma sppecifica di questo percorso e come dice un antico detto di qui: “Quien va a Santiago y no va al Salvador, honra al criado y deja al Señor”.

Ciao ciao.