Km. 43 km 8.20 ore di cammino.
Zero pellegrini incontrati lungo il percorso(uno solo al bar dopo l’arrivo) più 10 pellegrini ciclisti di cui una ragazza
A Santiago mancano Km.778 circa (come il Camino francese)

Come avrete potuto notare in calce al diario giornaliero sono pubblicati la cartina e dati statistici del tragitto percorso.

Ieri sera, in attesa della cena delle 21.00, ho fatto un giro per il paesino per “studiare” il percorso di domani.
Devo fare i complimenti a questo municipio perché è la prima volta in questo cammino che trovo una segnaletica ben fatta ed evidente con delle frecce gialle grandi dipinte sull’asfalto, non é possibile sbagliare strada.

Prima di cena e durante, mi vedo una serie di corride recenti in un canale dedicato in onda su sky, qualche volta vince anche il toro!

Cena casalinga a base di gazpacho zuppa fredda a base di verdure crude tradizionalmente peperoni, pomodori, cetrioli e cipolla, arricchiti di volta in volta con erbe aromatiche differenti: ottimo e rinfrescante!Segue pollo in umido, come il nostro, frutta e poi a nanna.

Stamane partenza alle 6, uscita veloce dal paese passando come al solito tra pollai, casette di campagna e l’immancabile coro dei cani che abbaiano, è ancora buio quindi occhio alle frecce.

Il percorso fino a Villafranca si snoda in mezzo a vigne e uliveti seguendo l’antica via romana con leggeri saliscendi. Appena spunta il sole incontro dei contadini che stanno zappando la vigna, come una volta, così come più avanti fanno i trattamenti alla vigne e ulivi in modo manuale. Ci sono alcuni terreni incolti ed altri appezzamenti con i mandorli.
Incontro poi 2 personaggi in bicicletta che trainano 6 cani ciascuno : bah!
Si passa poi una zona dove doveva essere costituita una raffineria, ma il progetto pare sia stato abbandonato da parecchio tempo, resta in piedi ora solo una torre deposito di acqua.

Passata la N630 si entra in Villafranca città con origini preistoriche, che ha dato natali ad alcuni capitani che hanno partecipato alla conquista del Cile e della Bolivia.

Tappa per colazione a base di jamon serrano e pan tostato: il migliore fino a oggi.

Poi mi aspettano 27 km fino al prossimo paese.

Questa volta il percorso si svolge su lunghi rettilinei di strade bianche di campagna larghe oltre 5 metri con frequente passaggio di auto e trattori che sollevano un polverone terribile.

Per fortuna il sole è in parte oscurato dalle nuvole e ogni tanto ci sono delle folate di un fresco venticello.

Le strade passano nel mezzo di vigne a perdita d’occhio con ogni tanto qualche appezzamento con ulivi, ai lati della strada crescono, nonostante il polverone, diverse varietà di fiori che mi diverto a fotografare.

Negli ultimi 10 km sono accompagnato dalle farfalle che danno un po’ di vivacità con i loro colori e movimenti alla monotonia del verde delle viti e al rettilineo.

In 27 km non c’è un albero che faccia un po’ di ombra, il primo e unico lo trovo a un paio di km da Torremejia.

Passata la ferrovia si entra in paese, sembra di essere nel FarWest, strade dritte e deserte, manco un cane!

Ancora un km e arrivo all’albergue pubblicizzato per strada: pernottamento, cena e colazione 20 euro, vale tutta la settimana escluso il martedì, cioè oggi: pertanto solo pernottamento a 8 euro e il resto arrangiarsi.

L’albergue comunque è nuovo, pulito ha tutti i servizi ed io sono l’unico ospite nonché padrone: va bene anche così.

Sto per uscire dal territorio “comarca” Tierra de Barros, una delle zone più fertili dell’Estramadura, così chiamata per il colore rosso delle sue terre argillose un tempo usate dagli artigiani locali. Ora ovviamente l’attività principale è l’agricoltura: vini della doc Guadiana, olio di oliva e olive per consumo da tavola e l’aglio di Aceuchal.

Domani tappa breve fino a Merida e poi giro turistico per la città, che vi racconterò come al solito.

Ciao ciao.