14a Tappa La Calzada del Bejar – Valverde de la Valdelacasa – Fuenterobble de Salvatierra

Percorsi 22 km in 3 ore e 50 minuti
Dislivello positivo: 280 mt
Nessun pellegrino incontrato,.
Giornata serena, temperatura piacevole, ventilato.

Ospite unico del bel albergue de La Calzada con tutte le comodità, posso fare, dopo avere svolto le facende quotidiane, anche un bel riposino.

In attesa della cena, fissata per le ore 8, faccio un bel giro per il piccolo paesino. Molte delle verande della case lungo la via principale poggiano su colonne di granito ricavate anche dai miliari romani. La stabilità di queste costruzioni lascia molte perplessità, è un mistero come possano stare in piedi, sembra basti una folata di vento per fare cadere tutto, eppure ci vivono: io non dormirei tranquillo.

Sosta all”unico bar per un tinto de verano e poi puntuale a cena. La signora Manuela mi ha espressamente preparato un menu a base di fusilli tricolori cotti a puntino con un ottimo sugo al tonno e pomodoro ed un pizzico di peperoncino. Ha imparato a cucinare la pasta dagli italiani e si vede! (qui in Spagna la pasta è sempre un rischio, rischio di mangiare colla!). Per secondo tortilla di patate espressa con contorno di zucchine saltate in padella, il tutto accompagnato da un buon rosso della Mancia. Concordiamo anche la colazione per domani mattina alle 7.00.

Stamani, poco prima della sette arriva in albergue e mi prepara una ottima colazione che mi consentirà di andare fino a destinazione senza nussun rifornimento. Grazie ancora a Manuela per l’ospitalità, il servizio e la buona cucina.

Oggi del percorso, che per una volta inizio all’alba e non al buio, c’è poco da raccontare tranne la bellissima prima parte durante la levata del sole in mezzo a pascoli stupendi con parecchio bestiame libero. Questo primo tratto si svolge completamente sulla strada romana e ovviamente di tanto in tanto compare qualche miliario.

Arrivato a Valverde de la Valdelacasa, faccio il giro del anche qui bel paesino, faccio una sosta per i piedi, uno è in peggioramento, presso la fontana del paese, alle 9 ovviamente il bar è ancora chiuso.

Si riparte ora su strada asfaltata in costante salita, sempre in mezzo a pascoli però deserti, fino a Valdelacasa, giro tutto il paesino in cerca del bar che non trovo così come non trovo anima viva ma solo una tribù di gatti. Sosto comunque alla fine del paese presso la solita fontana che stavolta utilizzo anche se fornisce pochissima acqua.

Qui trovo due gitanti (dallo zaino non sono perllegrini) che si dirigono verso Fuenterobble. Alcuni km di asfalto e poi di nuovo per la Calzada romana, passando per una grande cava di granito e distruggendo definitivamente il piede malato sul fondo sassoso della stradina.

Raggiungo in tempo Fuenterobble per la messa delle 12 nella semplice e bellissima chiesa di Santa Maria la Blanca. Prima deposito lo zaino all’albergue dove mi danno una specie di casina dedicata alla Norvegia. Causa Covid non si può mangiare da loro né frequentare gli spazi comuni. Oggi cercherò di sopravvvivere in qualche modo, le condizioni (non specifico) sono accettabili solo se si chiudono gli occhi e si pensa a domani.

La messa non è tenuta dal “famoso” Padre Black, che poi avrò modo di incontrare, ma in ogni caso è molto suggestiva nonchè frequentata da tutto il paese.

All’estero della chiesa si trova un tratto di strada romana perfettamente conservata, visibile anche in sezione, nonchè i soliti miliari e alcune tombe romane.
La chiesa gotica del XV secolo è costruita completamente in granito chiaro e adornata solo con statue lignee recenti in grandezza naturale del cristo crocifisso e resuscitato, Santiago pellegrino e altri santi. C’è poi una ruota particolare con le campanelle. Tutto è documentato nelle foto che seguono.

Mangio qualcosa, e nel mentre in TV trasmettono un documentario su Venezia, Trieste fino a Maine, Ragogna e Pinzano con tanto di polenta e prosciutto: sembra di essere a casa.

Vado nella mia Casina e mi sistemo alla bene meglio (è solo per una notte), curo bene la piaga del piede e la preparo per la tappa di domani che prevede l”ascesa al Pico della Duena punto più alto di questo cammino.

Ciao ciao.