9a Tappa – Alcalá la Real – Alcaudete

Percorsi km. 24,3 in 4 ore e 20 minuti + 5 km per la visita al castello
Dislivelli: +340 -570

Tentativo di visita al castello di Alcalà, ma quando arrivo all’ingresso l’orario sta terminando per cui non mi resta, mestamente, che ritornare sui miei passi dopo la inutile salita fatta di corsa. Visito comunque i giardini e mi siedo ad ammirare il panorama.Visito anche la chiesa vicino al municipio, prendo il solito aperitivo e una bella insalata per cena e per oggi questo può bastare.Bella riposata con sveglia posticipata di mezzora, oggi la tappa è corta e facile.Ci si avvia velocemente in discesa e in un batter d’occhio sono fuori della città e in mezzo agli ulivi, costante di queste giornate nella provincia di Jaen. La variante e sorpresa mattutina sta nel fatto che nel mezzo degli ulivi c’è una zona dove sono presenti i ciliegi. Ovviamente approfitto volentieri, sono veramente gustose, magari le trovassi ogni mattina.Cominciano ad arrivare i contadini per la raccolta ma io ho già fatto il mio dovere di pellegrino (ladro?)Il percorso oggi si snoda in mezzo alle colline senza alcuna difficoltà con saliscendi tranquilli su strade bianche e polverose quando passa qualche auto. Il tempo resta nuvoloso fino alle 11 e quindi si cammina veramente bene.Negli uliveti ci sono parecchi trattori all’opera per il taglio delle erbacce e la sarchiatura e sollevano nuvole di fumo rosso.A metà mattina arrivo alla Ventas del Carrizal, paesino in mezzo ai monti dove fervono i preparativi per la festa di San Antonio, sosta per i piedi e la colazione nel piccola bar del paese fortunatamente aperto.Riparto con calma e verso la fine trovo il primo pellegrino sul percoso, è una pellegrina tedesca con il suo cane nero ed un zaino carico anche delle tenda, arranca su una salitella. Quattro chiacchiere in spagnolo e poi la saluto, abbiamo un passo decisamente diverso.Arrivo come al solito sulla sommità del paese all’ultimo chilometro e inizio la discesa passando per alcune fonti e il santuario di Nostra Signora della Fuen Santa da dove inizia un bel percorso rettilineo pedonale in mezzo al parco che porta in paese.Arrivo e mi sistema subito nella pensione dove ho prenotato ed esco al volo per la visita al castello dove l’addetta stava chiudendo ma mi ha concesso comunque una visita guidata, grazie ne valeva la pena solo per ammirare il panorama dalla cima della torre principale.Rientro alla pensione, mangio qualcosa e poi le solite faccende compresa la scrittura di queste note.A DomaniUna nota sul castello:Situato in uno scenario strategico per cristiani e musulmani, l’antico castello andalusì di Alcaudete si staglia, solido e superbo, tra la sierra e gli uliveti.Fu così importante per il controllo del territorio che in diverse occasioni, durante la Riconquista, passò da mani cristiane a musulmane. Ceduto dai sovrani di Castiglia all’ordine militare di Calatrava, questi monaci-soldati eressero gran parte dell’edificio oggi conservato (secc. XIII-XIV). Costruito sulla sommità di una collina che presiede la cittadina di Alcaudete, è formato da una cinta muraria di forma poligonale che si adatta all’orografia del rilievo, con sette torrioni, due dei quali affiancano la porta principale, un arco a tutto sesto circondato da una modanatura rettangolare. All’interno sorge l’alto e solido Maschio, adibito a residenza dai signori della città nel XVI secolo, dopo aver ottenuto il titolo di Conti di Alcaudete.