6a Tappa – Fatima – Tomar

8 giugno 2018

Percorsi: 30 km in 5 ore e 45 minuti

Dislivello positivo: 550 mt

Giornata dura ed ho incontrato solo alcune capre

Ieri sera messa cantata in cattedrale integralmente in portoghese e poi cena in una tavola calda con Silvia e in compagnia di una comitiva di simpatici pensionati sardi in tour per il Portogallo.

Fuori piove e fa freddo e quindi niente fiaccolata nel piazzale è meglio andare a nanna

Stamattina fa freddo e il cielo grigio plumbeo non promette nulla di buono ma bisogna partire.

Alle 6 e 10 c’è già messa nella cappella delle apparizioni e ci sono già alcune persone che percorrono il percorso del piazzale in ginocchio recitando il rosario.

4 km di cammino nel nuovo paese di Fatima, che volutamente non descrivo, mi portano all inizio del camino nascente che da Tomar porta a Fatima e viceversa contrassegnato dalle doppie frecce giallo per Santiago e blu per Fatima.

In solitudine percorro tratti di sentiero in mezzo al brullo altopiano e tratti di asfalto con continui saliscendi a volte anche marcati che mi portano a lambire molti paesini con casette molto curate e giardini in piena fioritura.

Il grigio del cielo comincia a scaricare acqua e fortunatamente trovo un minuscolo riparo in una chiesetta dove mi preparo al peggio.

Infatti inizia a diluviare ed iniziano anche 2 orette di inferno in mezzo a una “giungla” interminabile, dapprima in salita su sassaia con acqua che corre da tutte le parti e poi su sentierino in mezzo ai rovi in discesa su rocce e salti scivolosi per poi finire in invidi tratti di fango : il tutto in mezzo a un diluvio dal cielo e dalle piante.

Non ho messo le ghette ed in breve gli scarponi si riempiono di acqua, immaginatevi come si cammina in queste condizioni.

Finalmente il calvario finisce (era meglio il rosario in ginocchio a Fatima) e arrivato sull’asfalto smette anche di piovere.

In un attimo per fortuna arrivo in un paesino, sosta per cambio calzini e solette e rifocillarmi.

Esce anche un po’ di sole, finalmente mi da il coraggio di affrontare gli ultimi 10 km di saliscendi su terreni misti, ancora con fango.

L’ultimo tratto lo percorre sotto l’acquedotto che portava l’acqua al convento del Cristo opera imponente :

Con i suoi quasi sei chilometri di estensione e i suoi 180 archi, l’Acquedotto di Pegões è una delle principali opere pubbliche portoghesi del XVII secolo. Quest’opera monumentale fu progettata dall’architetto Filippo Terzi (italiano ovviamente) per rifornire di acqua il Convento di Cristo, collegandolo a Pegões, nelle vicinanze di Tomar, dove erano situate quattro fonti.

L’acquedotto, uno dei più grandi e imponenti del Portogallo, è costituito da un’arcata semplice e da due file di archi sovrapposti nella zona in cui il dislivello è maggiore, ein alcuni punti raggiunge un’altezza di ben 30 metri.

Arrivo quindi al castello templare, che poi visiterrò è in breve nel centro della città dove trovo ottimo alloggio nell’ostello dove poi troverò i soliti compagni e parecchi altri pellegrini.

Solite faccende e poi subito a visitare il castello convento e poi Tomar.

Curiosità su Tomar:

Sotto la dominazione romana si chiamò Nabantia, fu occupata dagli arabi e, riconquistata alla metà del XII secolo, il primo re del Portogallo Don Alfonso Henriques l’assegnò ai templari come riconoscimento degli aiuti ricevuti nella lotta contro i musulmani da questo potente ordine di monaci-cavalieri. Il gran maestro dei templari del Portogallo Gualdim Pais iniziò la costruzione di una chiesa e nel 1162 di una fortezza su una collina al di là del fiume. La fortezza resistette a un attacco degli Almohadi nel 1190, fu ampliata e divenne l’attuale convento do Cristo.

Nel 1312 il papa Clemente V soppresse l’ordine dei templari e il re portoghese Dinis per non disperderne i beni e i valori, fondò nel 1318 l’Ordine dei Cavalieri di Cristo con sede prima a Castro Marim nell’Algarve e dal 1356 a Tomar. L’ordine, legato alla corona, fu governato dal 1418 al 1460 dal principe ereditario Enrico il Navigatore e dal 1492 al 1521 dal re Manuel I. L’ordine aveva come simbolo una croce rossa in campo bianco ed era apposto sulle bianche vele delle caravelle dei famosi navigatori portoghesi.

L’ordine cessò di esistere come tale e fu trasformato in semplice congregazione religiosa sotto il re João III che regnò dal 1521 al 1557, istituì l’Inquisizione in Portogallo e favorì i Gesuiti. Nel 1580, nel periodo di massimo declino dello Stato portoghese, il re di Spagna Filippo II fu incoronato anche re del Portogallo davanti alla porta della chiesa del convento di Cristo. Della situazione poco felice del paese ne risentì anche il ruolo politico di Tomar e l’importanza del convento le cui strutture furono trascurate nei secoli successivi: solo un recente intervento di manutenzione e restauro ha riportato il complesso architettonico nelle sue forme originarie.

Una festa che risale ad antiche tradizioni contadine per il raccolto e alle processioni religiose del sec. XIV si svolge a Tomar durante il mese di luglio per quattro giorni consecutivi con gran concorso di pubblico. Le donne sfilano per le strade portando in equilibrio sul capo un tabulterio, insieme composto artisticamente di pane e fiori.

Il convento dell’Ordine di Cristo (portoghese: convento de Cristo), o più semplicemente convento di Cristo a Tomar, in Portogallo, fu originariamente una fortezza appartenente ai cavalieri templari costruita nel XII secolo. In seguito alla dissoluzione dell’Ordine dei templari, avvenuta nel XIV secolo, il ramo portoghese dell’ordine si trasformò nell’Ordine del Cristo che finanziò le grandi scoperte del quindicesimo secolo.

Il convento è uno dei monumenti storici ed artistici più importanti del Portogallo, e fa parte dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO dal 1983.

Ciao ciao