18 Tappa – Porciles – Tineu – Campiello

8 luglio 2021
Percorsi 28 km in 5 ore e 5 minuti
Dislivello positivo: 620 mt, negativo: 630 mt.
Freddo e nebbia la mattino, poi variabile con sprazzi di sole, alla fine vento e nuvoloso.

Pomeriggio e serata con la stufa accesa, passate in compagnia delle quattro ragazze ospiti di Nicolas l’ospitalero che gestisce questo albergue, una è sudafricana, una Argentina, una svizzera e una spagnola di Barcellona (l’unica che lavora). Hanno o stanno studiando e nel frattempo girovagono per la Spagna e il Portogallo lavorando anche di tanto in tanto: che bella vita senza pensieri.

Nicolas si è trasferito da Valencia, ha comprato e risistemato alla meglio una casa abbandonata da 25 anni in questo luogo fuori dal mondo lasciando tutto e tutti per dedicarsi ai pellegrini. Questo albegrue vive solo delle offerte che gli ospiti lasciano nell”apposita cassetta e come lui mi conferma, non tutti sono generosi ma per lui è sufficente ed è contento della vita che fa.

Pensate che questo inverno c’è stata oltre un metro di neve che gli ha sfondato la tettoia dove tiene la legna da ardere. Fortunatamente la casa si trova sulla strada principale che veniva tenuta pulita mentre il resto del paese era praticamente isolato.

Cena modesta ma sufficiente per sopravvivere per fortuna aiutata da una caraffa di vino da bere con gli occhi chiusi e un pezzo di pane.

Ottima dormita con 2 coperte, la finestra della piccola camera, ha almeno 50 anni e gli spifferi sono abbondanti.

Stamattina alle 7 la colazione è pronta e per la prima volta abbondante: caffè, pane tostato, margarina e tre marmellate. Le  ragazze si alzano quando sto per partire e non hanno molta voglia di camminare. Saluto tutti, ringrazio Nicolas per l’ospitalità e inizio il cammino ancora una volta fa freddo.

In 20 minuti solo all”albergue di Bodenaya, uno dei simboli di questo cammino, dove pultroppo non sono riuscito a prenotare.

Alcuni pellegrini stanno partendo e c’ è anche David l’ospitalero. Mi fermo per un timbro e parlare con lui che ha vissuto alcuni anni in Italia. Faccio una foto insieme agli altri pellegrini e poi si riparte.

Inizialmente il cammino si svolge sulle solite stradine che collegano i piccoli borghi fino al paesotto de La Espina per poi entrare in un tratto di sentiero in mezzo al bosco bagnato dalla abbondante pioggia di ieri.

Come al solito sono frequenti i saliscendi ma mi devo abituare, fino quasi a Santiago sarà sempre così.

Intanto la nebbia comincia diradarsi e si apre qualche squarcio di azzurro nel cielo, speriamo esca il sole.

A El Pedregal, altro paesino abbandono il cammino su suggerimento di Nicolas per evitare un tratto con molto fango e mi ricongiungo dopo quasi un km. Non l’ho evitato tutto ma sicuramente ho saltato il peggio.

Si sale ancora all’interno del bosco per poi scendere verso Tineu, poco dopo il campo sportivo si aprono delle magnifiche viste sulla valle e i monti circostanti. Scendo al centro di Tineu dove si sta svolgendo il mercato settimanale, abbastanza penoso, timbro in comune e sosta al bar per bere e rilassare i piedi.

Tineu o Tineo è diviso in 44 parrocchie che comprendono un totale di 340 centri abitati , anche se la stragrande maggioranza è non supera gli 80 abitanti. La popolazione totale del comune è di 9389 abitanti di cui il centro principale quasi 4000; è uno dei maggiori produttori di latte del Principato delle Asturie , con un grande settore agricolo. Tineo deriva da Tineius Longus un prefetto di cavalleria che dedicò un altare al dio Anociticus nella fortificazione romana Condercum del Vallo di Adriano. Questa caserma era occupata dall’ala I degli Asturiani , un’unità di truppe ausiliarie di cavalleria dell’esercito romano.

Lasciato Tineu inizia una lunga e in parte dura salita dapprima con bellissime viste sulla valle per poi entrare in un fitto bosco molto suggestivo su una vecchia mulattiera medievale che esce sulla sommità di un colle a oltre 900 metri di quota. Poi si scende bruscamente fino a una carettera per poi rientrare in un altro bel bosco con tratti di sentiero piuttosto fangoso. Qui è tutto verde perché esce acqua da tutte le parti. Arrivo infine al borgo di Villaluz dove per strada secondaria passando una altra serie di piccoli borghi anche di una sola casa arrivo in salita a Campiello.

Piccolo borgo di 4 case, 2 albergue nuovi entrambi con tanto di negozio di alimentari e ristorante. Ho un letto a castello tutto per me a Casa Ricardo con tanto di lavatrice. La struttura ha poco più di un anno di vita, tutto è nuovo, unico problema è la connessione a internet che è veramente minimale, anche quella con il telefono è praticamente nulla.

Domani tappa regina di questo cammino con la salita ai 1200 metri degli Hospistales e la traversata in quota con discesa a Berducedo.