Km. 21 – 4,30 ore di cammino.
Molti pellegrini incontrati.
A Muxia mancano 66 km circa.
A Finisterre mancano 95 km circa.
Dopo aver ritirato, con un ora di fila presso l’officina del Pellegrino, la Compostela (attestazione del Camino effettuato rilasciata dal consiglio della cattedrale) e da quest’anno anche il certificato della distanza percorsa che è di 1212 km, finalmente una buon spuntino e una doccia ristoratrice.
Poi due, tre passi fino alla stazione degli autobus dove arrivano in quel momento Giulio e Guido, i miei due figli, venuti ad accompagnarmi nelle ultime quattro tappe di questo lungo cammino con i quali raggiungerò Muxía e Finisterre in 4 tappe. Sono stati anche mandati dallo loro mamma per riportarmi a casa.
Più grande soddisfazione del loro abbraccio in questa giornata che corona questo lungo cammino e il raggiungimento della meta non avrei potuto auspicare, la felicità è veramente alle stelle.
Con loro percorro le strade del percorso del cammino francese che portano i pellegrini trionfalmente a raggiungere la cattedrale ed insieme passiamo una splendida serata passeggiando e conversando, dopo aver lautamente cenato, per le calli affollate del centro storico fino a tarda ora.
Questa mattina sveglia alle 8.30, ci voleva proprio una bella dormita, colazione e partenza alle 10 per la prima tappa del Camino della “Costa do Morte” così chiamato dall’antichità perché era l’ultimo lembo di terra conosciuto dove i popoli preromani credevano che le anime ascendessero al cielo.
La partenza avviene ovviamente dinnanzi alla cattedrale dove in discesa si raggiunge il querceto di San Lorenzo, boschetto di robuste e ispiratrici querce centenarie. Con ulteriore discesa si passa il rio Sarela dove si possono ancora osservare i resti delle antiche concerie della rigogliosa industria del cuoio ormai estinta da un secolo.
Si risale poi faticosamente fino a un belvedere sulla città vecchia di Santiago e le torri della cattedrale.
Per sentiero in mezzo a rigogliosi boschi di pino e eucalipto e piccole borgate raggiungiamo Augapesada dove, dopo una breve sosta in un bar e il passaggio un vecchio ponte romano, ci aspetta l’impegnativa salita alla Cima di Mar delle Ovellas.
Poi per strada asfaltata superando le località di Carballo e Trasmonte attraversiamo il fiume Tambre dal ponte più significativo di questo cammino: ponte Maceira.
Dal ponte di 5 archi del secolo XIII costruito sui resti di un precedente ponte romano si può ammirare: una piccola cascata, dei vecchi mulini e il villaggio medioevale che poi attraversiamo.
Da lì in breve per sentieri e strade arriviamo a Negreira, destinazione di oggi.
Negreira è un paese di 7000 abitanti di origine medievale, ma rimangono pochi resti dell’epoca, l’attività economica principale è quella dell’allevamento del bestiame e industria alimentare.
I giovani sono stanchi e stanno riposando, io per il momento vi saluto.
A domani ciao, ciao.