Il Cammino 2014

Il Cammino

Quest’anno ho scelto questo itinerario che si compone di 3 parti:

  1. da Cadice a Siviglia, attraverso l’ultimo tratto della “VIA AUGUSTA” – 170 Km circa

La Via Augustaera una antica strada romana lunga circa 1.500 km che attraversava la Spagna, dal Colle di Panissars sui Pirenei, aGades (Cadice)sulla costa Atlantica della Hispania Baetica. Era la strada romana più importante della penisola iberica, una vera e propria spina dorsale che partendo dai Pirenei, ove si collegava alla via Domizia presso Deciana (attuale La Jonquera), attraversava interamente le provincie della Hispania Citeriore Hispania Ulterior fino all’Atlanico. La strada ebbe nel tempo vari nomi (Vía Hercúlea, Vía Heráclea, Camino de Anibal), ma deve il suo nome attuale, con il quale è universalmente conosciuta, all’imperatore Augusto che tra l’8 e il 2 a.C. fece realizzare importanti aggiustamenti e ampliamenti facendone quindi un importante mezzo di comunicazione e di scambi commerciali tra le città ed i porti del Mediterraneo. (tratto da Wikipedia)

  1. Da Siviglia attraverso la “RUTA DE LA PLATA” a Santago di Compostela. – 1.000 k, circa

La Via de la Plata parte da Siviglia e segue grosso modo l’antica via romana che collegava le piane agrarie e le zone minerarie del nord con il porto fluviale di Siviglia che sboccava nel Mediterraneo.
Questo itinerario percorre l’Andalusia, l’Estremadura, una parte del tavoliere castigliano (la Meseta) e la Galizia. In totale circa 1000 km.
Il Cammino della Plata verso Santiago ricalca in buona parte, come detto, la millenaria via romana ab emerita Asturicam fino alla città di Granja de Moreruela dove, piegando a ovest e abbandonandola, passando per Puebla de Sanabria e Orense (Camino Sanabres) si può giungere a Santiago, mentre proseguendo diritti sull’antica via romana si va ad Astorga (Asturicam), sul Cammino Francese e, volendo si giunge a Guijon sulla costa nord.
La Via de la Plata é anche chiamata Camino Mozarabe perché i cristiani nella zona sotto dominio arabo, chiamati Mozarabi, seguivano questa via per andare a Compostella venendo da Cadice, Siviglia, Cordoba, Granada, Malaga e Merida. La Via de la Plata può essere percorsa tutto l’anno, ma l’inverno e l’estate sono da sconsigliare per condizioni climatiche opposte e dure. In inverno le temperature possono scendere sotto zero, soprattutto in montagna, e può piovere per giorni interi senza interruzione, i guadi diventare impraticabili e la polvere trasformarsi in fanghiglia. In estate, nei mesi di luglio ed agosto, le temperature sono elevate ed il sole picchia e scotta la pelle soprattutto sul lato destro e le tappe diventano davvero penose. Bisogna adattarsi alla sola ombra del cappello, proteggersi bene dai raggi solari, soprattutto naso, orecchie, nuca e braccia…. bisogna fare consistenti scorte d’acqua, partire presto al mattino e fermarsi presto, anche per avere la chiave dei rifugi prima che i municipi chiudano per la pausa alle ore 14.
La via de la Plata è segnata da frecce gialle dagli amici della Via de la Plata e da anonimi volontari, per cui talvolta le frecce abbondano ed altre volte mancano. Qualche volta le tappe si presentano lunghissime, in piena autonomia per cibo ed acqua. Gli alloggi sono vari: dal tipo spartano all’albergue 5 stelle.

  1. da Santiago di Compostela a Finisterre

Molti pellegrini prolungavano il cammino sino a Fisterra. Così si dice in lingua gallega: internazionalmente si dice “Finisterre”.
I motivi erano vari. Quel luogo era creduto, un tempo, l’avamposto dei luoghi conosciuti (finis terrarum = confine delle terre) il cui tracciato era indicato in cielo dalla via lattea. Il capo di Finisterre era considerato un luogo mitico e simbolico fino dall’epoca romana, oggetto di leggende e tributario di riti pagani. Inoltre una delle leggende fiorite attorno al trasporto del corpo di San Giacomo dalla Palestina sino in Galizia vuole che i discepoli del santo passarono di qui per raggiungere il luogo del sepolcro. Il camino è lungo 91 km.
Non ci sono grandi dislivelli, anche se qualche strappetto mette alla prova. Il paesaggio è abbastanza aperto: meno boschi rispetto alle terre galiziane che portano a Santiago.
Ripetendo le usanze degli antichi pellegrini è tradizione arrivare a Finisterre lungo la lunga spiaggia della Langosteira e bagnarsi nell’Oceano, come per una purificazione: l ’acqua solitamente gelata in tutte le stagioni rende eroica l’impresa.
Arrivati sugli scogli sotto il faro, è usanza bruciare un indumento adoperato nel cammino, per suggellare ritualmente la fine del pellegrinaggio.
Presso l’albergue di Finisterre e presso il Municipio si può ottenere la “fisterrana”, equivalente alla compostela, che attesta l’effettuazione del cammino da Santiago a Finisterre.

mappa
La mappa del percorso