Il Cammino 2018

Quest’anno mi accingo a percorrere l’ultimo dei lunghi cammini verso Santiago: quello portoghese.

Il cammino Portoghese, uno dei primi ad essere percorsi e tuttora uno dei più frequentati dopo quello Francese, si snoda da Sud a Nord a non molta distanza dalla costa atlantica e collega Lisbona a Santiago.

Lungo circa 630 km (deviazioni e tratto Finsterrano escluse ), inizia a Lisbona, per raggiungere Santiago di Compostela, in Spagna, dopo aver attraversato Santarém, Coimbra, Porto e Pontevedra. L’ingresso in Spagna avviene a Tui, in Galizia, dove si giunge dopo aver lasciato Valença, ultima città del Portogallo, ed attraversato il fiume Miño. Il cammino attraversa Pontevedra, la capitale del Cammino Portoghese in Spagna, dove si trova la Chiesa della Madonna Pellegrina, che protegge i pellegrini quando li vi passano.

Storia del Cammino di Santiago portoghese

Come le altre vie che giungono sino a Compostela, il Cammino di Santiago Portoghese nasce e si sviluppa nel tardo medioevo. Soprattutto, questo pellegrinaggio diventa popolare assieme al propagarsi del culto di San Giacomo che identifica culturalmente l’Europa di quei periodi. E in Portogallo tutto ciò si intensifica a seguito dell’unificazione nazionale, circa metà del XII secolo.

Il percorso sfruttava le antiche arterie che i Romani avevano edificato secoli e secoli prima, e per lungo tempo proprio quei selciati rimasero i solitari compagni di viaggio di chi camminava in pellegrinaggio. È infatti dell’epoca moderna la tendenza a creare vie alternative ad opera delle associazioni amiche del cammino e delle comunità locali, soprattutto in lotta all’urbanizzazione per offrire un’esperienza quanto più spirituale possibile.

A partire dal XII secolo, il fluire dei pellegrini verso il nord della penisola permise lo stabilirsi di collegamenti non solo spirituali, ma anche culturali ed economici, legami umani che le frontiere politiche non hanno mai potuto infrangere. L’esempio di re, nobili e alti chierici contribuì in modo decisivo per creare una forte devozione giacobea, come il celebre pellegrinaggio di doña Isabel di Portogallo, la “Raíña Santa”, nel XIV secolo, che offrì presso l’altare di Santiago la sua corona e sarà poi sepolta a Coímbra con il bordone del pellegrino. Un altro esempio è quello del re portoghese Manuel I, pellegrino da Lisbona a Santiago nel 1502 che, per ricordare il suo soggiorno a Compostela, ordina che una lampada illumini giorno e notte la chiesa di Santiago, destinando per questo una somma annuale.

Il fenomeno giacobeo è stato talmente importante che la stessa rete stradale del Portogallo è stata concepita nello stesso modo, passando per i luoghi che il Cammino portoghese aveva stabilito verso la Galizia: Lisbona, Santarem, Coimbra, Porto, Barcelos, Ponte de Lima e Valença do Minho, dove l’itinerario attraversa il fiume Miño entrando in Galizia.

Storicamente si hanno molti scritti che riportano di viaggi lungo questa via, di viaggiatori di tutte le nazionalità. Tuttavia, verso la fine del XV secolo, il cammino portoghese cadde in declino per via del diffondersi di malattie come la peste, le guerre di religione e i sempre più frequenti attacchi ai pellegrini.

Nei seguenti 300 anni si persero quasi le tracce dei cammini in Portogallo che portavano a Santiago, come del resto anche in Spagna. Tutto cambiò quando Papa Leone XIII sancì il ritrovamento dei resti del santo che erano andati dimenticati e nascosti.

Nel XIX secolo, quello di minore affluenza dei pellegrinaggi, come conseguenza dei nuovi tempi segnati dalla Rivoluzione Francese e dall’invasione della Spagna delle truppe napoleoniche-, il Cammino portoghese divenne, tuttavia, la via giacobea più attiva. In questo secolo, più del 80% dei pellegrini stranieri erano portoghesi.

Nel XX secolo si riscoprirono le antiche vie della fede in tutta l’Europa grazie anche all’intervento di Papa Giovanni Paolo II. In Portogallo la ripresa dei pellegrinaggi fu legata anche alle apparizioni di Fatima ad inizio del secolo.

Il pellegrinaggio a Fatima è molto sentito dai portoghesi, tanto che lungo tutto il cammino si possono incontrare le frecce blu che indicano la direzione verso la città.

Il percorso

Come per le altre vie che portano a Santiago, non esiste una divisione ufficiale in tappe, ma il tutto è lasciato alla discrezionalità del pellegrino, in base alle possibilità fisiche, al tempo a disposizione, o alla volontà di fermarsi in un determinato luogo

Il percorso è poco segnalato e poco battuto fino a Porto, con l’eccezione di una variante che passa da Fátima, grazie all’opera del Centro Nacional de Cultura, in quanto coincidente con il Caminho do Tejo, che va da Lisbona a Fatima.

C’è poi un’altra variante che, dopo Porto, seguendo la costa Atlantica ritorna sul cammino centrale dopo aver lasciato Vigo.

Di seguito vengono elencate alcune località che si trovano lungo il tratto compreso tra Porto, Pontevedra e Santiago de Compostela.

Secondo le guide, per percorrere questo tratto del Cammino occorrono circa 10 giorni.