24a Tappa – Ponferrada – Cacabelos – Villafranca del Bierzo

Percorsi 25 km in 4 ore e 45 minuti
Dislivello positivo: 250 mt.
Incontrati solo alcuni pellegrini sul cammino.
Giornata nuvolosa e scura, minaccia continua e alla fine pioggia, temperatura ideale per camminare.

Anche questa volta non sono riuscito a visitare il castello del Templari. Peccato!

Raggiunto il centro di Ponferrada inizia a diluviare è così mi rifugio sotto i portici della Plaza Mayor dove trovo Germano e poi altri due conoscenze pellegrino.

Insieme ci facciamo un aperitivo e poi ceniamo in un ristoorante italiano: Trastevere perchè erano l’unico vicino e aperto alle 20. Della cena preferisco non parlare, posso dire solo che il conto era salato.

Stasera saluto definitivamente Germano che se ne va al nord per poi farsi una parte di quel cammmino con lo skateboard. E” proprio pazzo, ma è stato un campagno di viaggio (serate) veramente simpatico e divertente. Grazie Germano della compagnia e del provvidenziale soccorso al mio piede. Arrivederci a Valladolid sul camni de Madrid? Chissà.

Stamattina mi alzo presto, oggi secondo le mie previsioni arriverà la pioggi per le 12 e vorrei essere già in hostal, ben sistemato.

Attraverso tutta la città seguendo le segnalazioni fino a passare sotto l’autostrada e il museo dell”Energia con i suoi murales per poi attraversare il quartiere di Compostilla con al bella (all’ esterno) chiesa di Santa Maria dove ogni anni viene esposto un presepio molto particolare costruito tutto solo con conchiglie di tutte le dimensioni e colori.

Poi attraverso il borgo addormentato di Columbrianus, con molte case in rovina, poi in mezzo ai campi arrrico a Camponaraya dove mi fermo all’albergue per una fugace e leggera colazione.

Attraversato tutto il paese si sale al Centro di Interpretazione della Vite e del Vino, siamo o non siamo nella rinomata regione del Bierzo.

Adesso in mezzo alle vigne con deliziose uve bianche Godello e rosse Mencia passando un boschetto nei pressi di un rio dove si trova con un punto di sosta ovviamente chiuso si risale un”altra collina di vigneti e cartelli pubblicitari di un hotel per poi scendere a Cacabelos.

Bel paesotto dove si incrocia il Cammino Olvidado, è ancora quasi tutto chiuso per cui mi fermo e sosto su una panchina nei pressi del ponte sul fiume Cùa.

Fino a adesso il tempo ha tenuto ma le nuvole sono sempre più nere e minacciose, speriamo bene.

Altro bel tratto in salita su asfalto fino a prendere una stradina in mezzo a splendidi vigneti che mi porta al piccolo borgo di Valtuille de Arriba dove inizia a piovigginare. Mi fermo sotto un portico di una casa diroccata ma con una provvidenziale panchina dove mi attrezzo per il peggio. Monto coprizaino e ponche.

Via per gli ultimi km semprre in mezzo a uno spendido paesaggio di vigneti pultroppo rovinato dalla brutta giornata e con una serie di saliscendi sono a Villafranca, passando per l”antichissima chiesa romanica del XII secolo dedicata a Santiago (aperta!)
.
In questa particolare chiesa oltre appunto a Santiago, era (sempre) ed è possibile (ora solo negli anni santi compostellani) ricevere l’indulgenza plenaria il “Perdon”.

Qui infatti nel XII secolo l’arcivescovo di Astorga chiese al Papa una bolla papale per essere autorizzato a costruire una Chiesa in onore di San Giacomo con gli stessi privilegi di indulgenza della omonima Cattedrale di Santiago per i pellegrini malati non in grado di proseguire. Anticamente infatti arrivare oltre Villafranca era particolarmente difficoltoso, perché – dopo aver superato Astorga, la Cruz de hierro e tutto il Bierzo – bisognava ( bisogna tuttora) affrontare il Cebreiro e il clima ostile della Galizia. Per questo ai pellegrini moribondi arrivati a Villafranca era riconosciuta la possibilità di ottenere gli stessi benefici previsti per chi si recava davanti alla tomba dell’Apostolo. In particolare, per ottenere la indulgenza, era necessario passare attraverso la puerta del perdón e poi, percorsa la navata della Chiesa romanica, fermarsi poi davanti alla statua di San Giacomo.

Da qui si scende in paese e si arriva nella bella (sotto la pioggia) Plaza Mayor.

La storia di questo paese, dove si producono vini e salumi, è dunque tutta legata al cammino di Santiago a partire dal nome. Secondo una prima ipotesi infatti la fondazione di Villafranca è legata ad una vacca, lasciata libera dai mandriani, che scelse di sua iniziativa questo posto per i pascoli.
In realtà la storia di Villafranca deve tutto al cammino di Santiago e, come dice il nome, ai franchi, cioè ai francesi che qui si stabilirono ( si chiama Villafranca del Bierzo per distinguerla da altri centri che si chiamano Villafranca).
È stata infatti uno dei primi centri nati per accogliere i pellegrini per via della sua posizione geografica all’inizio della valle del fiume Valcarce e per via dei guadi e dei ponti che consentivano di proseguire il cammino.
Qui poi, attorno al secolo XI, si stabilirono dei pellegrini francesi fondando il monastero di Santa Maria Cluniaca e coltivando la vite.
Conseguentemente il borgo si trasformò in una sorta di enclave francese e acquisì il nome di Villa – Franca, ovverosia di villaggio dei francesi.
Trattandosi dunque una tappa fondamentale del cammino di Santiago ( francese!!!), sorsero altresì ospedali e ostelli, tra cui la Leproseria de San Lazaro per i malati di lebbra, l’Hospital de Santiago e l’Hospital de San Roque ( poi convertito nel Convento de la Anunciada tuttora esistente).

Io invece sono sistemato in una cella dell’antico convento di San Nicola, non ho proprio tutti i confort ma mi è stato possibile lavare e asciugare i vestiti e in una giornata di pioggia è una grande conquista.

Ora riposato e scritte queste righe, non piove più, per cui vado a fare un giretto in paese.

Saluti.