3a Tappa – Pontremoli – Aulla

Percorsi 33 km con 700 mt di dislivello positivo
7 ore di cammino
Incontrati 3 pellegrini a fine tappa ed altrettanti in ostello

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Cena così così ma, con un litro di rosso, acqua e ghiaccio almeno la sete è passata.
Giro rapido per Pontremoli, cittadina di quasi 8000 abitanti, guardiamo alcuni minuti della partita dell’Italia e decidiamo di andare a nanna; domani altra tappa dura quindi partenza all’alba e prima di dormire devo ancora scrivere due righe riguardo le prime due tappe.

Puntuali alle 6 usciamo dalle nostre celle nel convento dei cappuccini e ci incamminiamo sulla statale verso Aulla. Dopo un km vediamo un bar aperto, non sarebbe male fare colazione, ma la signora che lo gestisce ci dice che dobbiamo aspettare! E invece ripartiamo con vaffa…. Niente colazione oggi!

Dopo alcuni km inizia lasciamo la statale e ci addentriamo in un paesino per poi ritrovarla di nuovo. Danilo decide di proseguire sulla strada fino a Villafranca, io invece proseguo sulla via; ci ritroveremo all’arrivo.

Dopo alcuni km di stradine raggiungo il suggestivo paesino di Ponticello con imponenti case-torri in pietra arenaria: li il tempo sembra essersi fermato al medio evo. Poi per mulattiera e comodo sentiero in mezzo al bosco si scende a Filattiera dove si può ammirare l’antica pieve di Sorano millenario esempio del romanico in Lunigiana.

Si sale rapidamente al borgo alto per poi ridiscendere per mulattiera e di nuovo salire verso una chiesetta del 15o secolo e proseguire poi per fitti boschi simili a quelli della Galizia, guadando alcuni torrentelli finora giungere al bel borgo medioevale di Filetto in comune di Villafranca.

Si prosegue di nuove sulle antiche mulattiere, in alcuni tratti ancora lastricate, si possa anche un ponte di epoca romana.
Sempre in mezzo a fitti boschi di querce e castagni percorrendo una stradina fangosa si scende verso l’abitato di Terrarossa dominata dal castello dei marchesi di Malaspina. Prima di uscire dal bosco incontro un personaggio di qui: Don Giovanni il parroco di Aulla che in tenuta da runner controlla il sentiero per un pellicce devono fare domenica da Aulla a Pontremoli. Il don che gestisce l’ostello dove oggi pernottiamo saluta e mi da appuntamento alle 3 per l’accoglienza e riprende la sua corsa.

Subito dopo ritrovo Danilo fermo davanti un ristorante e quindi facciamo colazione e pranzo per soli 10 Euro.

Riprendiamo il cammino per gli ultimi 4 km seguendo un percorso realizzato sul traccia della vecchia ferrovia, ad un tratto in distesa stavo per scattare una foto quando un sasso rotondo mi ha fatto volare letteralmente in aria come una catapulta! Niente paura, lo zaino che mi ha sbilanciato mi ha anche salvato, un paio di graffi e via.

Arriviamo all’abbazia di San Caprasio ad Aulla dove don Giovanni, in abiti da prete, ci accoglie e ci assegna i letti per la notte. Operazioni di rito e scrittura prima della messa delle 18.

Mentre scrivo arriva anche una bella scossa di terremoto per niente simpatica che fa tornare alla mente quanto successo in Friuli ne 1976.

Di San Caprasio e della pieve vi racconterò in seguito.

Aulla è in assoluto uno dei luoghi più antichi di ospitalità sorti sula via Francigena quando tra il 990 e 994 vi giunse Sigerico arcivescovo di Canterbury e primo documentatore di questa via di pellegrinaggio e cammino. Venne qui ospitato nell abbazia dove si trovano ancora oggi le reliquie di San Caprasio qui portate dalla Provenza tra 885 e 896 da Adalberto II di Toscana e quindi il santo divenne il protettore di Aulla e del tratto diocesano della via Francigena.

Così parla di lui San Ilario di tours: Onorato e Venanzio presero con sé un vecchio CAPRASIO, uomo di perfetta e piena austerità che, loro padre in Cristo, chiamarono sempre “padre” ; sappiate che Cristo lo enunera tra i suoi amici.

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