19a La Calzada de Béjar – Fuenterobble de Salvatierra

26 giugno 2023
Percorsi 21 Km con 300 mt. di dislivello positivo

Ieri sera il timing della cena è cambiato, alle 19.30 mangio velocemente perché il bar deve chiudere entro le 8.

Per digerire faccio un paio di volte il giro del paese osservando quale miracolo fa stare ancora in piedi i balconi delle case.

Verso le 9 vado all’Albergue e stanno ancora suonando alla grande, andranno avanti fino a dopo le 23. Conosco anche un signore di Madrid che commercia prosciutti nonché è ‘Maestro cortador del jamones’ in pratica un tagliaprosciutti professionista, uno “scultore” o “intagliatore” specialista nel taglio del prosciutto dall’inizio alla fine, modellandolo e ottenendo il massimo per godersi appieno ogni boccone.

Quando smettono di suonare e sopratutto rinfresca riesco a fare una bella dormita. Stamattina parto con calma dopo le 7, la tappa è breve anche se ha un buon dislivello concentrato su 3 km.

La tappa si svolge praticamente quasi tutta sul tracciato della calzada romana con pascoli in ambo i lati, costellata da sassi enormi e mucche libere.

C’è un poco di ombra garantita da moltissimi lecci e qualche quercia. Tutto è costellato di fiori in gran parte gialli, nonostante il caldo bestiale di questi giorni.

A intervalli regolari trovo anche i miliari romani o quello che ne rimane dopo 2000 anni, quelli visti ieri erano in gran parte ricostruzioni, quelli di oggi originali.

La pietra miliare è un cippo iscritto, posto sul ciglio stradale, era utilizzata per scandire le distanze lungo le vie pubbliche romane. La forma più consueta è quella di una colonna che può arrivare fino a 2,50 mt. I miliari riportano un’iscrizione, il cui testo è redatto in uno stile particolare, con abbreviazioni e sigle; sono in genere caratterizzati dall’indicazione della distanza in miglia (1 miglio romano = 1480 m circa), da sola o con la scritta m(ilia) p(assum) tale distanza veniva calcolata dal punto di partenza della strada oppure dalla città più vicina.

Sono passato per i paesini di Valverde de Valdelacasa e Valdelacasa con la speranza di fare colazione. Nel primo paese stanno rimuovendo il tetto di eternit proprio al bar che è chiuso e la strada recintata, nel secondo è chiuso perché è lunedì. Faccio colazione quindi con un po’ di acqua all’abbeveratoio delle mucche.

Gli ultimo 8 km sono con pochissima ombra e si passa sotto una enorme cava di granito comunque oggi, almeno prima di mezzogiorno, c’è una buona ventilazione e si procede bene.

Arrivo a mezzogiorno a Fuenterobble e mi dirigo subito all’Albergue Parrocchiale, unico ricovero di oggi.

E’ una struttura che conosce bene essendomi già fermato qui (non ci sono alternative) 2 volte. Vengo accolto da un ospitalero che mi offre subito acqua e limone fresca e con il quale parliamo un poco. Arriva alla ‘reception’ anche un pellegrino svizzero arrivato qui stamattina verso le 9 dopo aver camminato dalle 2 di stamattina. Mi dice che conosce già la strada ma non capisco come si posso gustare il camino al buio. Ieri è passato di qui Mauro il pellegrino italiano incontrato il primo giorno.

Arriva poi Padre Blas il parroco padrone di casa e famoso in tutti i cammini che mi riconosce e saluta affettuosamente mettendo poi mano a un prosciutto, oltre al rosario è anche maestro cortador de jamones.

Pranzetto veloce e una birra poi la solita routine del pellegrino con un piccolo riposino nella grande camerata / forno.

A domani.