22a Tappa – Aldeo del Obispo – Almeida – Pinhel

Percorsi km 35 in 6 ore e 10 minuti
Dislivelli: +560 -570

Alle sette di sera l’unico bar del paese è ancora chiuso per cui decido di fare un salto fino al Real Fuerte de la Concepción che è una fortificazione spagnola del s. xvii . Il forte si trova nella cosiddetta collina di Gardón, a pochi metri dal fiume Turones , al confine con il Portogallo a circa 2 km da paese.Costruito durante la guerra portoghese di restaurazione del 1600 e ricostruito decenni dopo, è stato fatto saltare in aria durante la Guerra d’Indipendenza del 1800 e abbandonato fino al suo parziale restauro con la trasformazione in Hotel di lusso di un grosso gruppo alberghiero spagnolo.Visita a quanto è stato magnificamente recuperato e anche aperitivo nel bar dell’hotel per poi rientrare in paese godendomi la vista dalla collina con il sole ancora alto nel cielo.Rientro in paese e trovo la chiesa aperta, è appena finita la messa, così posso anche visitarla e scambiare quattro chiacchiere con il prete.Il Bar per fortuna ha aperto e riesco a cenare abbondatamente a un prezzo ridicolo, oggi è andata bene.Partenza con calma oggi, alle 7. Tra due chilometri sono in Portogallo così recupero subito un’ora cambiando il fuso orario!Il primo paesino, Vale da Mula è al solito ben ordinato e pulito e tra l’altro c’è anche già un bar aperto, ma non mi fermo.Il paesaggio piano piano cambi, ma non di molto, ancora pascoli con mucche, campi di orzo e prati in parte incolti. Tutto è sempre ben recintato con filo spinato o muri a secco.Con um pò di saliscendi e qualche tratto di asfalto si arriva a Almeida, bel paesotto completamente cinto da mura e fortificato, giro rapido in paese, tutto è chiuso e non c’è anima viva. Esco da una porta nelle mure e lì stanno preparando l’arrivo di una corsa ciclistica e per fortuna c’è anche un bar aperto.E’ un pò dura cercare di ricordare qualche parola di portoghese ed abituarsi a ringraziare con “obrigado” ma in qualche modo riesco a fare colazione.La città di Almeida è nota per la sua fortezza, che, con la sua forma a stella a dodici punte, è uno degli esempi più spettacolari dei sistemi di difesa europei nel 17 ° secolo, ricorda un all’esterno Palmanova.Ripartenza subito su bella stradina in mezzo ai soliti pascoli ma subito il paesaggio cambia, si inizia a scende rapidamente verso il Rio Coa, che scorre in una valle selvaggia e in gran parte non coltivata ma popolata da qualche quercia e altri piccoli arbusti.Attraversato il ponte sul fiume con bella vista sul “canyon” sottostante si inizia a salire bruscamente per circa 3 km sempre in mezzo a questo ambiente selvaggio fino a raggiungere il piccolo paesino di Vale Verde, non trovo nessuna fontana e invece il sole comincia a picchiare visto anche il cambio di orario. Incontro una mula con il conducente a piedi e la moglie caricata sul carretto che rientrano dal cambio. Metre li saluto approfitto per una foto.Ora il paesaggio diventa quasi lunare, grossi sassi sparsi sulle colline e piccoli arbusti e sarà così fino al piccolo paesino di Pereiro.Qui mi fermo al Bar alimentari da Giulietta. La signora, molto disponibile, mi offre parte del suo pranzo, una birra e anche il caffè oltre a intrattenersi con me. In tutto i cammini si trovano persone particolari che si prestano a dare il massimo supporto al pellegrino senza chiedere nulla in cambio.Ringraziando scrivo volentieri due righe sul libro dei pellegrini, il primo che trovo in questo cammino, vedo che l’ultimo pellegrino è passato di qui ben 15 giorni fa.Ringrazio di cuore la signora Giulietta ed il marito e lascio comunque un offerta non essendo riuscito a farmi fare il conto.Riprendo, il paesaggio non cambia molto ma ora c’è la presenza di acqua e ogni tanto si trova un orto, qualche piccola vigna (anche nuovi impianti), qualche uliveto e i soliti “sassoni” giganti.La camminata nonostante il caldo, mitigato però dalla solita brezza, è piacevole anche perchè rispuntano parecchi fiori di diversi colori; negli ultimi giorni il giallo dominava nettamente.Arrivo alle porte di Pinhel, meta di oggi, è dopo aver “rubato” due pesche da un albero inizia la dura salita finale con un percorso in mezzo ad alti muri a secco.Esco nei pressi di una grande cantina vinicola della cooperativa locale (chissà dove sono le vigne) e ritrovo le grosse cisterbe a semibotte in cemento viste l’anno scorso dopo Coimbra.Arrivo quindi all’ hostal (qui si chiama Residential) di oggi e mi sistemo a un prezzo veramente modico.A domani.Pinhel, conosciuta anche come Città Falcao, è un comune con oltre 10.000 abitanti.
Il nome Pinhel deriva dalla grande quantità di pini presenti in questa zona. La vicinanza di Pinhel alla Spagna ha reso questo un fulcro di uno dei più avanzati centri fortificati fino alla firma del Trattato di Alcanizes.I siti di arte rupestre della Valle della Côa si trovano lungo le rive del fiume Côa, e in parte nel comune di Pinhel .
In questi siti c’è una rara concentrazione di arte rupestre composta da incisioni rupestri risalenti al Paleolitico superiore (22 000-10 000 aC) , che costituisce la primissima testimonianza dell’attività di registrazione umana nel mondo.