20a Tappa – Àvila – Gotarrendura

Percorsi km 24

Ho avuto poco tempo per visitare Àvila ma sono riuscito a vedere la cattedrale e la chiesa di Santa Teresa nonché a fare un giro in lungo ed in largo della città vecchia completamente circondata dalle mura che la rendono famosa. In ogni piazza chioschi e feste e un sacco di turisti, ci sarebbe sicuramente bisogno di un giornata per una visita approfondita.

Cena in hotel, ho assaggiato mezzo chuleton de Àvila ovvero qualcosa di simile a una grande costata, buono.

Oggi sveglia alle 6.30 così ho potuto dormire di più e recuperare dalla fatica di ieri perché oggi la tappa è breve, solo 24 km.

Quando parto è già giorno, per una volta, attraverso in discesa tutto il centro storico e esco da una porta nelle mura trovandomi di fronte all’albergue dei pellegrini per poi passare il rio su un ponte medioevale. Risalgo fino al Mirador da dove posso godere della magnifica vista della città e dalle sue mura.

Una piccola considerazione sulle segnalazioni del percorso che nella provincia di Àvila sono veramente ben curate anche all’interno della città, è veramente difficile perdersi.

Il percorso per la prima parte si svolge su strade asfaltate, ma oggi è  domenica per cui niente traffico, fino a Tornasillos de San Leonardo da dove si prende una stradina che si inoltra in una dehesa incolta tutta sassi giganti.

Oggi la traccia GPS è diversa dal cammino segnato che comunque seguo; è una serie di cammini: levante, sureste e altri della ruta de Santa Teresa. Proseguo in discesa verso una cava di pietra dove si è formato anche un laghetto popolato da anatre e cominciano ad apparire i conejos selvatici che oggi  vedrò molto numeri o per parecchi km con le loro tane scavate sulle scarpate ai margini della strada. Oggi riesco anche a scattare parecchie foto.

Si passano poi alcune vallette con dei saliscendi all’interno di pascoli dove trovo parecchie mucche con delle corna giganti e anche un toro nero da corrida dall’apparenza tranquilla ma è meglio tenersi alla larga perché non ho alcun strumento di battaglia e men che meno un cavallo per scappare.

Passato il paese di Cardeñosa si riprende in  discesa passando ancora una serie di vallette in mezzo ad arbusti che fanno una buona ombra e tratti di strada lastricata sicuramente ai tempi dei romani.

Alla fine si risale una altura ai piedi della quale si estende, a perdita d’occhio, una meseta castigliana che dovrò attraversare in questi giorni fino a passare Zamora.

In mezzo infiniti campi di cereali mi avvicino piano piano alla meta di oggi che si intravede in lontananza.

Arrivo in paese e dal bar esce la signora, impiegata comunale, alla quale avevo telefonato per avere informazioni sull’albergue, mi stava aspettando. Mi porta subito in comune per la registrazione e il timbro della credenziale e poi mi accompagna nell’alloggio. Sono il 225 ospite di quest’anno è undicesimo di questo mese. La sistemazione è buona anche oggi, mi trovo nell’albergo turistico comunale e sono unico ospite di tutta la struttura.

Torno al bar per mangiare qualcosa e poi una buona doccia.

Gotarrendura è un paesino che di inverno è abitato da solo 80 persone ma che d’estate si popola fino ad arrivare ad oltre 200. Molto ben curato è pulito, ha ha anche un sito web molto bello e attuale.

È famoso soprattutto perché vi è nata Santa Teresa e spero di poter visitare il museo piú tardi.

Ciao.