7a Tappa – Quéntar – Granada – Pinos Puente

Percorsi km. 39 in 6 ore e 50 minuti
Dislivelli: +435 -751
Dopo un bel riposino, prima di cena giro per le tortuose e ripide calli del paesino alla scoperta di angoli interesanti.Sosta ad un bar per l’aperitivo e poi cena buona ma costosa perchè non hanno il menù del dia, ho bevuto comunque un ottimo tinto di La Peza, il paese di montagna dove mi trovavo ieri.Per digerire un km di salita fino al mio alloggio dove trovo un pellegrino da poco arrivato con il quale scambio 4 parole.Preparo il tutto per domani, voglio partire in anticipo perché la tappa sarà lunga e sicuramente perderò tempo a Granada.Partenza alle 5.50, cielo stellato magnifico, freddo saranno più o meno 5 gradi. Dopo la discesa al paese un sentiero si inerpica tra l’erba alta a mezza costa e passando per i soliti orti in poco tempo mi porta al piccolo paesino di Dudar, non c’è anima viva in giro.Da qui per strada di cemento e poi sterrato inizia l’unica dura salita di oggi che mi porta ad essere all’alba su un altopiano con una bella vista sui monti circostanti e la Sierra Nevada. Ulivi e ginestre dominano il passaggio, oggi pochi fiori e niente ciliege.Si inizia a scendere ripidamente fino a raggiungere il fondo valle dove scorre un torrente, sono nel parco naturale del Generalife. Il sentiero scorre senza difficoltà in mezzo ad arbusti di vario tipo, pioppi e ulivi e qualche ruscello da guadare.Arrivo quindi nel quartiere gitano del Sacromonte che si trova sulle colline che dominano Granada e ospita vari locali notturni di musica e danza, tra cui quelli che si trovano all’interno di grotte lungo lo stretto Camino de Sacromonte e che propongono emozionanti spettacoli di flamenco. Il Museo Cuevas del Sacromonte conserva una serie di case costruite nella roccia, mentre nella panoramica abbazia della zona sono custodite reliquie sacre.Mi arrampico per le viuzze fino a un punto panoramico sotto l’abbazia dal quale si ammira il complesso arabo dell’Alhambra, che anni fa ho visitato in lungo e in largo così come la città di Granada, foto di rito e ultimo pezzo di discesa fino alla città vecchia.Vado alla cattedrale ma è ancora chiusa e quindi all’ufficio del turismo per il timbro. Poi in mezzo a frotte di turisti cerco di trovare velocemente la via di uscita dalla città. E’ dura dopo parecchi giorni passati in mezzo alla natura e nei paesini riscoprire il caos delle grandi città.Di Granada non vi parlo perchè sicuramente tutti conoscono le bellezze storico-artistiche che questa città, patrimonio dell’umanità, possiede, da ricordare che qui riposano i resti dei Re Cattolici Ferdinando e Isabella che hanno fatto la storia a riunificato la Spagna.Nulla da descrivere nella gran parte dei successivi km se non che oramai i paesi di Maracena, Albolote e Atarfe sono ormai inglobati nella città di Granada.Mi fermo per il timbro in comune, per bere qualcosa e per la sosta piedi a Atarfe per poi proseguire fino alla fine.Uscito da Atarfe si percorre una strada parallela alla ferrovia AVE praticamente fino a Pinos Punte, dall’altro lato bel panorama sui monti e sui campi coltivati a grano, oramai raccolto e asparagi anch’essi raccolti.Arrivo giusto giusto a Pinos Puente prima della chiusura del comune così riesco a mettere anche questo timbro.Sistemazione ottima in hotel con prezzi ridotti per i pellegrini, dove conosco un pellegrino di Pamplona, ci rivedremo a cena.Curiosità di Pinos Puente:Pinos Puente si adagia sulla montagna Sierra Elvira, di fronte alla città di Granada. Nel territorio del comune scorrono i fiumi Genil, Cubillas e Frailes. L’economia è principalmente basata sull’agricoltura. Retaggio storico del passato arabo, il Puente de La Virgen, dove la leggenda dice che Cristoforo Colombo passò prima di imbarcarsi verso il suo viaggio per le Americhe, dà il nome al paese.