22a Tappa – Astorga – Rabanal del Camino – Foncebadon

Percorsi 25 km in 4 ore e 45 minuti
Dislivello positivo: 600 mt
Molti pellegrini sul percorso.
Giornata serena, temperatura piacevole, ventilato.
Sono a quota 1400 mt slm
Mancano meno di 250 km a Santiago.

Giretto per le piazze di Astorga finché incontro Germano.
Questa sera ceniamo insieme (per oggi non sarà vegetariano). Cerchiamo e troviamo un ristorante dove servono il “Cocido Maragato” il piatto tradizionale di questa regione la “Maragateria”. Questo piatto è uno stufato che alimentava i lavoratori agricoli per un unico pasto per una dura giornata di lavoro. Il piatto è composto fondamentalmente dai seguenti elementi: Sette tipi di carni (povere), verza, ceci, acqua. La particolarità è che viene servito all’incontrario: prima le carni (bollito con piedini e naso di maiale, coda di vacca, salsiccia, pollo, pancetta e altro), poi le verze con i ceci e per finire il brodo ripassato con una pastina. Con cottura lente si cuociono le carni in modo da ottenere anche il brodo, poi si introducono i ceci in una garza e a parte si cuociono le verdure.

Piatto unico “molto” leggero e digeribile purchè accompagnato generosamente da un buon tinto del Bierzo.

Dormito bene, nonostante la cena e oggi partenza verso le 6 e 30 senza colazione!

Comincio subito a trovare pellegrini sulla via, siamo sul camino francese, ma in numero minore di quello che mi aspettavo.

Uscita da Astorga fino all”Ermita dell’ ‘Ecce Homo, già aperta e illuminata, mi fermo per una foto e salto il custode. Ora si segue un sentiero parallelo alla statale fino a Rabanal, fatta eccezione per l’ attraversamento dei paesini di Murias de Rechinvaldo, Santa Catalina de Somoza e El Ganso.

Il percorso non è dei più affascinanti ma oggi sono ben in vista le montagne e la destinazione si trova a quota 1400. Tutti i paesini vivono praticamente con i pellegrini perciò ci sono molti bar, albergue, hotel ma quest”anno l’ affluenza è molto bassa, mi dicono inferiore al 50%. Meglio così, non sono abituato a vedere tanta gente mentre cammino.

L’unico paesino, ovviamente quello dove avevo deciso di fermarmi, El Ganso, ha tutti e 2 i bar chiusi per cui mi accontento di bere acqua all’unica fonte del paese.

I paesini sono molto ben curati e diversi dal 2011 quando percorsi per la prima volta il camino. Allora c’erano pochi punti sosta, gran parte delle case erano diroccate. Ora invece sono un pò come rinati: abitazioni ristrutturate o convertite in luoghi di accoglienza, arredo urbano e strade completamente rifatte.

A Rabanal del Cammino, normalmente punto tappa da Astorga, mi fermo in un bel Bar/Hotel/Ristorante a bere qualcosa e a riposrarmi un poco prima di affrontare la salita a Foncebadon.

La prima parte di questo ultimo tratto si svolge ancora parallela alla strada per poi prendere un sentiero sconnesso e pietroso in mezzo alla boscaglia fino a salire in cima a un monte. Soddisfazione per i miei piedi che ormai non temono queste asperità. E’ stato bello affronare un pò di salita dopo tanti giorni di percorso praticamente piatto.

Attraversato il crinale arrivo a Foncebodon, si respira aria di montagna finalmente! Il paese che era 10 anni fa disabitato e in completa rovina, fatto salvo un edificio in parte alla chiesa adibito a Albergue ma in condizioni pietose, oggi invece sembra un centro di villeggiatura. Ci sono innumerevoli albergue/hotel/ristoranti e ora scritte queste righe vado a fare un giretto e domani riferirò.

Dimenticavo: in albergue ci sono diversi italiani, vediamo se a cena si riuscirà a parlare la nostra lingua.

A domani.