12a Tappa -Las Pedroñeras  – El Toboso

Percorsi km 34

Prima di cena faccio di nuovo i due + due km per andare in paese a vedere la chiesa e il centro. Forte odore di aglio e bucce bianche dello stesso svolazzano tra le vie portate dal vento che si è  alzato. Giro della chiesa chiusa e della piazza principale. Poca gente nelle vie, é ancora presto.

Mi fermo presso la polizia locale dove un agente, vestito in stile americano con divisa con patacche e mostrine da serie televisiva, mi timbra la credenziale.

Rientro per la cena, buona e con un vino tinto locale altrettanto buono nel mio hostal: “El Bomba” un nome e un conto.

Guardando la TV vedo che ci sono stati nei dintorni di Albacete forti temporali con anche inondazioni, alla festa a Chinchilla sta piovendo in diretta. Per il camminante e meglio il sole e il calore piuttosto che la lluvia!

Partenza prima delle sei, è buio pesto perché pare che la giornata sia nuvolosa. I trattori sono già in giro per le strade così come cominciano a mettersi in moto i numerosi camion parcheggiati ai lati della statale.

Un paio di km con il profumo dell’aglio e poi di nuovo in mezzo ai campi in direzione di El Pedernoso; in lontananza si vedono di tanto in tanto dei bagliori dovuti a un temporale, speriamo bene. cammino al buio su un percorso oggi ondulato fino al passaggio della autostrada da dove si vede già il paesino ed un toro gigante in lamiera di quelli che si vedono spesso in Spagna.

Entrando nel paesino vedo il primo mulino a vento originale della Mancha è un po’ diverso da quelli tarocchi dei giorni scorsi. Paesino piccolo e ordinato, bella piazza del municipio con monumento a Don Quijcote e Sancho.

Uscito dal paese in un terreno arato vedo almeno una dozzina di conigli selvatici alcuni fermi ed alcuni si stanno azzuffando, un paio di foto poi mi vedono e spariscono al volo nelle sterpaglie dove hanno la loro tana.

Un’ altra ora è mezza di strada ed arrivo a Santa Maria de Los Llanos, paesino addobbato per la festa della Madonna omonima di cui ricorre il 25 anno dell’incoronazione. Questa Madonna della dimensione di 7 cm. è stata trovata da un contadino nel 1290 quando gli è rimasto incagliato l’aratro esattamente nel luogo in cui sorge la chiesa. Chiesa aperta, entro e stanno facendo i preparativi per la processione, tre portantine, una con la madonna dentro un ostensorio, una con San Rocco e una con San Isidoro.

Tappa per la colazione e poi via, comincia a tratti a piovigginare, speriamo di farcela.

Alcuni km e sono a Mota del Cuervo, grosso paese agricolo con sulla collina almeno 5 mulini a vento. Entrando trovo parcheggiata una bisarca con caricate una serie di vecchie auto tra cui anche una limousine! Paese un po’ anonimo che passo completamente seguendo le frecce gialle per la prima volta oggi presenti. Fermata in un piccolo parco all’uscita per la sosta piedi; oggi con questo clima finalmente fresco, stanno veramente bene.

Ultimi 11 km di cui gran parte passati nell’ attraversamento di una bella vallata coltivata ad ulivi,viti e cereali: sembrava quasi un paesaggio della Toscana, peccato mancasse il sole ad evidenziare i colori.

Alla fine di questa vallata, in cima al dosso, si vede in lontananza El Toboso, mancano quasi 5 km e comincia a piovere. Tengo duro ma alla fine sono costretto a coprire almeno lo zaino, operazione fatta al volo e come al solito la pioggia cessa di colpo.

Arrivo in paese,interamente dedicato al romanzo di Cervantes e in particolare a Dulcinea, la sua amata. Passo davanti al museo che stasera visiterò e alla chiesa che visto che é aperta entro. Questa chiesa è visitabile solo a pagamento! Per intanto mi faccio mettere il timbro sulla credenziale, gratis.

Raggiungo velocemente l’hotel Dulcinea dove ho prenotato e mi sistemo e ricomincia a piovere, just in time.

Stasera ci sarà una mega festa, speriamo di riuscire a dormire.

Ciao.

Dulcinea del Toboso è un personaggio del romanzo Don Chisciotte della Mancia.

Il suo vero nome è Aldonza Lorenzo, ed è una contadina molto “socievole” amata da don Chisciotte, nonostante egli non l’abbia mai vista; don Chisciotte, essendo “impazzito”, la trasforma nella sua immaginazione in una magnifica principessa a cui promette di essere fedele e la chiama Dulcinea del Toboso. Da quel momento si fa nominare cavaliere errante e inizia a combattere contro nemici invisibili, continuando a tenere fede alla promessa fatta alla “principessa”.

Don Chisciotte della Mancia (titolo originale in lingua spagnola: El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha) è la più rilevante opera letteraria dello scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra, e una delle più importanti nella storia della letteratura.

Alcuni brani:

« Viveva, or non è molto, in una terra della Mancia, che non voglio ricordare come si chiami, un hidalgo di quelli che hanno lance nella rastrelliera, scudi antichi, magro ronzino e cane da caccia. »

« Toccava i cinquant’anni; forte di corporatura, asciutto di corpo, e di viso; si alzava di buon mattino, ed era amico della caccia […] Negli intervalli di tempo nei quali era in ozio (ch’eran la maggior parte dell’anno), si applicava alla lettura dei libri di cavalleria con predilezione così spiegata e così grande compiacenza, che obliò quasi interamente l’esercizio della caccia ed anche l’amministrazione delle cose domestiche. »