7a Tappa – Alpera – Hilgeruela – Hoya Gonzalo – Chinchilla de Monte Aragón

Percorsi km. 38

Ieri sera giro per il paese di Alpera, nella piazza del comune è visibile una lastra di pietra con delle pitture rupestri che potete osservare nelle foto. Una sosta in una osteria della piazza medesima dove ho degustato i vini locali: bianco, rosso ottenuto per macerazione carbonica e per ultimo un rosso passato 4 mesi in botte; tutti molto buoni. Come accompagnamento olive in salamoia e patate fritte con salsa di aglio, che sete!

Ho girato circa la metà del pueblo ed ho contato 12 fra bar e ristoranti: non male per 2500 abitanti.

Per cena, al posto del coniglio, ho scelto 2 buone bracciole di Cordero (non luca) fatte alla brace con un buon bicchiere di vino rosso, poi a nanna.

Sveglia presto perché, vesciche o non vesciche, oggi la tappa è lunga. Inizio al buio su asfalto su una meseta che mi accompagnerà con dei saliscendi fino a Higeruela. Oltrepassato questo pueblo finalmente per strada sterrata tra campi di grano, vigneti, mandorli e ulivi, passando anche in mezzo a diverse fattorie giungo a Hoya Gonzalo, piccolo paese rurale dove mi fermo a fare colazione al Bar Marin, sembra di essere a Meduno.

Durante la sosta faccio rifiatare i piedi e applico altri due Compeed, di cui uno ad una nuova veschica.

Rifocillato riparto e finalmente lontano dalle strade asfaltate, mi addentro in nuova meseta della quale non si vede la fine.

Subito dopo trovo un cruzeiro di recente erezione, dicono sia posizionato a 1000 km da Santiago, io spero sia più vicino.

Più avanti, ad una fattoria con un pozzo, un gregge di pecore si sta abbeverando controllata da un cane e dal pastore che mi saluta.

Proseguo e trovo un caratteristico “chozo”, riparo in pietra dei pastori di cui esistono rari esemplari in buono stato in tutta la Mancha.

Adesso il sole comincia a picchiare ma esce anche un vento piuttosto sostenuto che comunque rinfresca, siamo circa a 1000 metri di quota.

Attorno a me campi di grano raccolto o campi appena arati con tonalità di colore dal giallo, al grigio o al rosso a seconda del tipo di terreno. Rari pini e querce si intravvedono di tanto in tanto.

Sotto un pino enorme hanno fatto una piccola panca di pietra, ne approfitto per sedermi bere qualcosa e grazie al vento asciugare piedi, scarponi, calzini e applicare un altro cerotto just in time.

Ancora una decina di km e per oggi è fatta. Quasi alla fine comincia a piovere per duecento metri e poi basta, meno male.

Si intravede finalmente il castello di Chinchilla e sono arrivato anche per oggi.

I piedi sono ancora interi anche se dovrò andare in banca a fare un mutuo per l’acquisto di uno scatolone di compeed.

Sistemazione buona in un hostal a fianco dell’ autostrada dove avevo già prenotato

Domani devo studiare se è possibile spezzare le prossime 2 tappe, perché fino a Albacete sono solo 16 km ed il giorno successivo 42. Speriamo bene.

Saluti a tutti e magari scrivete qualche nota di incoraggiamento.
Chinchilla de Montearagón è una cittadina di circa 4.000 abitanti, di origini molto antiche ed in epoca romana si chiamava “Saltigi” trovandosi sulla via Augusta. È tutta arroccata sul monte Aragón in cima al quale si trova il suo famoso castello visibile sin da Albacete.