27a Tappa – Fisterra – Muxia (+ ritorno a Santiago de Compostela)

Percorsi 29 km con 700 mt di dislivello positivi
5 ore e 20 minuti di cammino
Incontrati parecchi pellegrini nel percorso inverso.

Ieri di nuovo senza riposo pomeridiano, doccia e lotta serrata per pubblicare le foto e scrivere due righe e poi i nuovo in marcia.

Visita alla chiesa romanica di Santa Maria, poi di corsa all’albergue municipal dove mi rilasciano l’attestato di questo tratto del camino dove trovo, e ti pareva, 3 ciclisti friulani e poi giù al porto.

Grande cena in campagnia delle due signore veronesi e poi via di nuovo fino alla Spiaggia del Mar de fora per vedere il tramonto. Arriviamo giusti giusti per riuscire a vedere il sole che si tuffa nell’oceano.

Stiamo poi li in spiaggia a parlare piacevolmente fino a che il sole scompare del tutto e inizia a rischiarare la luna, posto sempre fantastico dove la musica delle onde che si infrangono sulla sabbia trasmette un senso di pace infinita.

Dormito poco ed è subito ora di partire per Muxia.

Altra tappa piacevolissima in mezzo ai boschi con salita finale seguita da una ripidissima discesa fino al mare.

Giornata anche oggi bellissima ed alla fine caldissima, con questo sole e queste temperature capisco quanto sono stato fortunato in questo lungo cammino.

In ogni caso arrivo a Muxia passando una serie di belle spiagge riparate con acqua color smeraldo, superato il paesino mi dirigo subito al santuario della Virxe da Barca o Nosa Señora da Barca: la chiesa sorge di fronte ad un celebre luogo di culto megalitico, centrato sulla Pedra de Abalar (“la pietra oscillante”) che i pellegrini fanno oscillare in cerca del suo punto di equilibrio, io semplicemente mi stendono e mi godo questo luogo magico proprio alla fine di questo cammino.
Il 25 dicembre del 2013 il santuario è stato devastato dalle fiamme provocate da un fulmine: la cupola è andata completamente distrutta ed è stata ricostruita con lavori conclusisi nella primavera del 2015.

Nei pressi del Santuario è presente un grande monumento in pietra denominata “La Herida” (La Ferita), in ricordo del grave naufragio nel novembre 2002 della nave petroliera Prestige e del disastro ecologico che ne seguì nei giorni successivi sulle coste della Galizia.

Da lì salgo sul belvedere situato sul piccolo monte che sovrasta il paesino, vista meravigliosa a 360 gradi che potete ammirare nelle foto pubblicate.

Giù ancora all’ufficio del turismo per l’ultimo attestato e dove scopro che per due giorni non ci sono autobus a causa di uno sciopero / blocco dei servizi.

Niente paura, dopo essermi ben rifocillato mi prendo un taxi e rieccomi a Santiago pronto per il ritorno a casa di domani.

Riesco perfino a riposare un po’ prima di fare un giretto per le calli che brulicano di pellegrini e turisti e poi in Cattedrale per la messa del pellegrino e di ringraziamento.

A coronamento stasera, caso più unico che raro per la messa serale dei giorni non festivi , c’è il rito del Butafumeiro che, per chi non lo sapesse, è un grande incensiere che viene fatto oscillare da personale addetto (i “tiraboleiros”) che lo issano fino a 22 metri d’altezza nella croce della navata centrale e quindi, con un sistema di corde e carrucole, gli imprimono un moto pendolare, fino a fargli sfiorare il soffitto delle navate ad una velocità di circa 70 km/h.

Poi altro giro, cena così così è scrittura di queste note. Ora a nanna domani si torna a casa.

cof
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