23a Tappa – Medina del Campo – Siete Iglesias de Trabancos 

Percorsi km 27, alla faccia della tappa breve!

Altra lunga camminata per visitare il castello della Mota, anche se visto solo all’esterno ne valeva proprio la pena. In questo castello è stato detenuto Cesare Borgia, figlio di papa Alessandro IV, come al solito il “Valentino” è riuscito a fuggire anche da qui (in precedenza era evaso dal castello  di Chinchilla dove sono passato 15 giorni or sono) calandosi con una fune troppo corta e facendo un salto di almeno 4 metri. Ovviamente era stato aiutato ma sicuramente è stato un grande personaggio dei suoi tempi (è sepolto “fuori” dalla chiesa di Viana in Navarra sul camino frances).

Nel ritorno ho scoperto una scorciatoia che mi fatto risparmiare più di un km all’andata era dnascostadentro il sottopasso senza nessuna indicazione.

Non stanco, ho visitato poi la Collegiata di San Antonin, patrono della città, con una guida che ha spiegato al gruppo di cui facevo parte tutti i particolari della complessa costruzione che va dallo stile gotico al barocco; interessante.

Aperitivo ai chioschi della feria (fiera) locale nella piazza principale, cena a ora tarda notte come da usanza locale e poi nanna.

In cammino poco prima del levar del sole con una uscita abbastanza rapida dalla città fino a oltrepassare la ferrovia Ave appena ultimata e quella regionale che ho avuto per campagna alla mia sinistra per metà del tragitto odierno.

Ieri la direzione di marcia era da sud a nord, oggi si va decisamente a ovest, abbandonando il cammino del sureste che era accomunato a quello del levante nelle ultime tappe. Ora il sureste punta verso Benavente e Astorga dove si congiunge con il francese, il mio cammino mi porterà a Zamora dove arriva la via dela plata percorsa l’anno passato.

Il sentiero in mezzo a campi con il fiume Zapardiel sulla destra, dove sta atterrando uno stormo di anatre mentre si alza il sole. la zona è ovviamente tutta verde, con diversi campi di mais. Poi si cominciano a vedere una serie molto estesa di vigneti ovviamente di Verdejo della doc Rueda uno miei migliori vini bianchi di Spagna. Mucche e cavalli al pascolo, mentre il sentiero si inoltra in mezzo all’erba verde e alta, è la prima volta che la calpesto dall’inizio del cammino, durerà poco. Per vigne, con l’uva cruda, si passa a fianco del paesino di Dueñas de Medina dove c’è una cantina molto ben attrezzata con anche due macchine vendemmiatrici nuove di stecca.

Raggiunta una sommità, allontatomi dal fiume, si apre di nuovo una lunga e larga meseta che dovrò attraversare, sono coltivati oltre a soliti cereali, girasoli e campi di barbabietole, molti terreni sono già arati e pronti per la semina. Alla fine di questa meseta, compaiono i primi cippi segnavia della giornata e si ripassa di nuovo la ferrovia. Poi trovo sulla sinistra una grandissima vigna, sarà lunga almeno 3 km, larga non so; mi scappa l’occhio e noto una vite di uva rossa in mezzo a quelle di bianca, quella é matura perciò sparisce subito un grappolo. Alla fine della vigna, in discesa, si arriva a Nava del Rey, grosso paesotto agricolo, dove mi fermo a fare colazione al modico prezzo di 2 euro.

Uscito dal paese, dove stanno smontando le transenne dell’encierro tenutosi nei giorni scorsi, si passano una decina di km di mesetas con forti ondulazioni e conseguenti saliscendi, con il sole che comincia a picchiare anche se soffia una fresca brezza.

È tutto un alternarsi di campi di girasole, campi arati e qualche piccola pineta per poi arrivare in vista della destinazione di oggi che raggiungo con una buona ora di cammino.

Entro nel paesino oltrepassando la autovia de la plata e incrociando la statale per Salamanca. L’hostal si trova vicino all’uscita dall’autostrada ma decido di andare subito in paese per timbrare la credenziale all’ayuntamento; per arrivarci bisogna discendere tutto il pueblo ma per fortuna trovo una impiegata che cortesemente sbriga la pratica.

Delle sette chiese esistenti un tempo ne rimangono solo due in piedi , io ne trovo una, quella di San Pelayo che ovviamente è chiusa, l’altra è un ermita e chissà dove si trova.

Oltre alle sette chiese c’erano una volta 2 castelli che non esistono più.

Ritorno in salita sui miei passi e raggiungo l’hostal dove mi sistemo ottimamente.

Pomeriggio di riposo senza uscita serale, al massimo potrei fare due passi sull’autostra!

Ciao a tutti.