19a Tappa Zamora – Fontanillas de Castro – Granja de Moruela – Santovenia del Esla – Bracial del Barco – Benavente

Percorsi 38 km in 6 ore e 55 minuti
Dislivello positivo: 230 mt
Nessun pellegrino incontrato.
Giornata serena, caldo dal primo mattino, poi caldissimo senza ventilazione.

La notte porta consiglio così ho deciso di fare in taxi i primi 30 km dopo Zamora per poi partire da Fontanillas con destinazione Benavente.

Alle 5 e 45 il taxi mi scarica a Fontanillas e da lì prendo subito il cammino. E’ stato brutto rinunciare a questa prima parte di tappa ma non è stato possibile trovare nessuna sistemazione per la notte, nemmeno nei paesini intermedi come Riego.

Parto comunque con buona lena, il percorso sarà lungo e la temperatura oggi tornerà a salire a livelli alti. Bellissima alba con i soliti campi di cereali a est e l’autostrada a ovest. La stradina è abbastanza sassosa per cui deve porre molta attenzione a dove poso i piedi.

In due orette sono a Granja de Moruela, dopo aver passato Riego del Camino con suo bar ancora chiuso. A Granja però il bar è aperto così posso fare colazione. Mi informo, visto che l’albergue è lì, e mi dicono che per quest’anno sicuramente non sarà riaperto. Alternative zero per Astorga, per il Sanabrese eventualmente si può andare da Montamarta direttamente a Tabara.

Riparto in salita fino in cima al paese per poi prendere di nuovo una sterrata che procede verso nord. Il paesaggio comincia a cambiare, il verde comincia ad accendersi piano piano, prima con qualche bosco di pini, poi con sempre più campi di mais e girasole, qualche piccola vigna.

Si procede così fino a Santovenia del Esla. Il fiume però è parecchio distante. Sosto all’ombra vicino alla chiesa per far respirare i piedi.

Mentre riparto esce, da una via laterale, un pastore con il suo gregge di pecore per andare al pascolo, quattro chiacchiere con lui, poi mi fa passare le pecore e via di nuovo.

Dopo una breve salita si raggiunge di nuovo la statale e dopo un breve tratto si riprende in cammino. Ora tutto è quasi verde, pioppi e altri alberi popolano le sponde del fiume, irrigazione quasi dappertutto, i campi di grano spariscono.

Inizia ora una serie di rettilinei infiniti, in parallelo la linea elettrica di alta tensione e su ogni traliccio, nessuno escluso, c’è un nido di cicogna.

Ora il sole comincia a picchiare duro (le avvisaglie le avevo viste quando si era alzato), verso mezzogiorno il cammino devia verso il paesino di Barcial del Barco lasciando all’esterno quello di Villaveza del Aguas. Bel campanile a forma ottagonale diverso da quello classico di questi luoghi costituito da una semplice parete con due o tre aperture per le campane.,

C’è un bar, è mezzogiorno in punto, oggi finalmente decido di mangiare un panino. Buono, buona, anzi ottima, birra ma conto salato, aprofittatori di pellegrini.

Dopo la lunga pausa riparto per l’ultima parte della tappa, con sorpresa. Belle villette nella piccola periferia e per fare una foto prendo il sentiero errato. Consulto la mappa e sembra si possa passare, ma non sarà così. C’è una specie di laghetto, penso per l’irrigazione, che si alimenta tramite una chiusa dalle acque del rio Esla.

Seguo la mappa e alla fine del sentiero trovo una recinzione che, seguendo le traccie di passaggio, si supera proprio sul Rio, poi passata la chiusa in mezzo alla sterpaglia spinosa, mi ritrovo di nuovo la via sbarrata da una altra recinzione e da uno strapiombo sul fiume. Non c’è modo di passare, il cammino è a soli 20 metri. Cerco e trovo un punto debole e in qualche modo creo un varco e riesco a passare. E’ stata dura, ma per fortuna solo con qualche graffio raggiungo la strada. Qui il cammino è in comune con la Via Verde del Oeste, ricavata su una vecchia ferrovia. Un rettilineo infinito in mezzo a coltivazioni e alla vegetazione del Rio ed i suoi affluenti, senza la minima ombra. Si passono diversi ponticelli ed un lungo ponte con una robusta struttura metallica sul ramo principale del rio. Ai lati sono ancora le colonne dove i treni a vapore si rifornivano di acqua.

A 3 km dall”arrivo con una deviazione raggiungo il paesino di Villanueva di Azoague, dove non c’è il bar aperto, però una fontana funzionamente e con acqua fresca e un comodo posto all”ombra dove sostare. Qui trovo due vecchiette con le quali fare quattro chiacchiere.

Ultimo tratto alle 14 sotto il sole al massimo e ovviamente senza ombra fino a Benavente, poi in salita verso l’ hostal che si trova nella parte nord della città.
Arrivo e mi disseto abbondantemente! Sistemazione buona, tranne che per il lavaggio dei vestiti devo fare un altro buon km fino alla lavanderia automatica e nel metre si lavano scrivo queste note. Oggi niente riposino.

Benavente è un comune spagnolo di 19.119 abitanti situato nella provincia di Zamora, comunità autonoma di Castiglia e León e capoluogo dell’omonima comarca. È situata in posizione strategica su un colle a 744 metri di altitudine dove convergono le fertili valli dei fiumi Tera, Órbigo ed Esla a 62 km da Zamora, a 63 da Astorga e 70 da León, al limite di due zone diverse sia fisicamente che economicamente: la comarca di Benavente y Los Valles e la pianura della Tierra de Campos.

A domani, ultima tappa lunga, almeno spero.